Passioni, Apatia e Cosmopolitismo
Ora arriviamo al punto più famoso (e spesso frainteso) dello stoicismo: il controllo delle emozioni. Le passioni (pathos) sono considerate "malattie dell'anima" perché nascono da giudizi sbagliati sulla realtà.
Gli stoici individuano quattro passioni base: desiderio e letizia (legate ai presunti beni), timore e afflizione (legate ai presunti mali). Crisippo le paragonava al correre troppo veloce - una volta che prendi troppa velocità, non riesci più a fermarti!
L'obiettivo è raggiungere l'apatia - non indifferenza totale, ma assenza di emozioni distruttive. Il saggio stoico non è un robot, ma una persona che ha imparato a non farsi travolgere dalle tempeste emotive.
Dal punto di vista politico, gli stoici sviluppano l'idea di legge naturale - una giustizia universale superiore alle leggi dei singoli popoli. Questo concetto influenzerà profondamente il giusnaturalismo moderno e le teorie sui diritti umani.
Il saggio stoico è cosmopolita (cittadino del mondo) - vede l'umanità come una sola grande comunità. Per loro, la vera schiavitù non è quella del corpo, ma quella dell'animo corrotto dalle passioni.
Eredità moderna: L'idea stoica di legge naturale è alla base delle moderne dichiarazioni dei diritti umani - l'idea che esistano diritti universali validi per tutti.