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La critica della ragion pratica e la critica del giudizio La critica Della ragion pratica scritta nel 1788, studia la moralità o la non moralità nel nostro agire pratica nell'esperienza quotidiana. PRAXIS dal Greco vuol dire azione. La ragione non serve solo per la conoscenza ma anche per le nostre azioni. Kant tratta Della ragione empirica pratica all'interno del nostro mondo fenomenico. Invece la ragione pura pratica che quindi non dipende dall'esperienza e che non è degli esseri umani è innata e perfetta (non riscontrabile in questa terra). L'obbiettivo di Kant è determinare le condizioni per cui un'azione dell'uomo sia buona indipendentemente dall'esperienza sensibile e per questo è necessario sottoporre la ragione Empirica pratica ad Una critica, ad un'analisi che determini quali siano gli elementi essenziali, validi per tutti allo stesso modo per giungere ad Una morale formale indipendente dal contenuto sensibile. PERCHÈ QUESTO RIBALTAMENTO? Nella critica Della ragion pura l'esperienza ci permette di avere Una conoscenza certa sicura Ed universale (l'esperienza è il limite Della conoscenza), nella critica Della ragion empirica pratica l'esperienza in un certo senso è negativa Perchè condiziona il nostro agire morale. Kant afferma l'esistenza di Una legge morale assoluta, Libera da ogni condizionamento sensibile Ed è caratterizzata da due particolari fondamentali: Incondizionata, autonoma, non deriva dall'esterno ma solo dalla nostra volontà,libera, necessaria (non dipende dalla situazione...
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in cui ti trovi), Ed è uguale per tutti nella stessa misura. Essa è assoluta nel senso che è libera dai condizionamenti dell'istinto in grado di condizionarci. Kant distingue le nostre regole di vita in massimi Ed imperativi: Le Massine hanno un valore soggettivo e valgono solo per l'individuo esempio (scrivo con questa Penna Perchè mi piace); Gli imperativi si dividono in Ipotetici e categorici: Imperativo ipotetico (ha la formula se e Devi, se vuoi essere Promosso Devi studiare); L'Imperativo CATEGORICO ordina il dovere in modo incondizionato "DEVI PERCHÈ DEVI". LA LEGGE MORALE che si trova dentro ogni essere umano e ha sede nella ragione, si esprime attraverso imperativi categorici. La legge morale che è dentro di noi si esprime in modo necessario ma l'uomo è libero di ascoltarla e quindi di essere virtuoso, oppure no quindi avere un atteggiamento immorale. La legge morale affinchè sia universale: 1) deve agire secondo una massima che deve Valere per tutti Come legge universale; 2) Tratta gli uomini come fini e mai come mezzi; 3) Agisci in modo da rispettare l'intera umanità e integrità della natura. La LEGGE MORALE DEVE AVERE 3 CARATTERISTICHE: Universale (valida per tutti), Autonoma (basata sulla sola ragione e non eteronoma) e Formale (priva di un contenuto empirico specifico, ma ci indica come agire attraverso l'imperativo categorico, nel senso che da forma del nostro comportamento non dice cosa fare ma come farlo). La seconda massima dell'imperativo categorico afferma che l'uomo deve agire trattando i suoi simili e se stesso non come mezzi ma come FINI. -AGISCI IN MODO DA TRATTARE L'UMANITÀ SEMPRE COME FINE È MAI COME MEZZO. -AGISCI IN MODO DA RISPETTARE L'INTERA UMANITÀ E L'INTEGRITÀ DELLA NATURA Nel Regno dei Fini gli uomini mettono in pratica l'imperativo categorico, per Kant è così importante che vale per l'intera umanità. Il regno dei Fini è una comunità ideale di persone libere che vivono secondo le leggi della morale (utopia). È la legge morale dentro di noi che fonda le nozioni di bene e male (non c'è Dio che ci dice ciò che è bene e ciò che è male). RIVOLUZIONE COPERNICANA KANTIANA MORALE Per Kant come per gli illuministi tutti gli uomini sono dotati di ragione nella quale risiede la legge morale. L'etica è autonoma nel senso che si governa da se e non. È influenzata dalle passioni esterne, religione o da altre indicazioni esterne (eteronome) che le farebbero perdere il valore di libertà e purezza. Gli uomini trovano nel loro interno attraverso l'imperativo categorico dettato dalla ragione empirica morale il giusto comportamento da seguire, essi (uomini) sono liberi di adeguare le proprie massime alla legge morale oppure di seguire le proprie passioni e non essere giusti. La rivoluzione copernicana morale kantiana consiste nel porre l'uomo al centro di un universo morale così come aveva operato in campo gnoseologico al pari della rivoluzione di copernico. LA FUNZIONE DEI NOUMENI I noumeni, adesso, sono utili perché qui l'esperienza non serve, si possono pensare ma non si possono conoscere, quindi si possono mettere in pratica, essi sono il criterio delle nostre azioni. -Il cosmo dove devo compiere le azioni nel mondo in cui vivo infatti non ci interessa la sua origine; -l'anima, un senso di pace interiore, felicità profonda, Quest'ultima la posso ottenere con l'anima solo dopo un lungo processo interiore, quindi è necessario che sia immortale per permettermi di continuare la ricerca e ottenerla, quindi per essere felici noi abbiamo un modello a cui ispirarci, Dio. -Dio, Che non sbaglia mai ed è felice soprannominato "sommo bene" (è inteso come il bene più alto e consiste nell' obbedire agli imperativi categorici). (La ragione autorizza a sperare che il mio comportamento virtuoso sia ricompensato da Dio). I 3 noumeni servono per la felicità dell'uomo perché i 3 noumeni vengono trattati da un punto di vista pratico. Sulla tomba di Kant è incisa una frase: "DUE COSE SONO DEGNE DI AMMIRAZIONE E VENERAZIONE UMANA, IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME E LA LEGGE MORALE DENTRO DI ME". Spiegazione: il cielo stellato (L'universo) è un qualcosa di più grande di noi che ci avvolge e che la ragione tenta di conoscere oltre l'intelletto, cio che procura ammirazione è la propria natura (legge morale) e la natura fuori di se (cielo stellato). DUALISMO? Per unire LA LEGGE MORALE DENTRO DI ME E IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME, C'e l'uomo che ammira queste ultime Perchè sono belle e le vuole conoscere. Con le prime due critiche Kant pone da un lato il mondo fenomenico meccanico e determinato della scienza, dall'altro il mondo Noumenico libero dell'etica. Per Kant vivere felici consiste nel seguire l'imperativo categorico perché poi si raggiunge il mondo dei fini. La critica del giudizio 1790 Nella della ragion pura l'uomo quando agisce nella natura è sottoposto a leggi di causa ed effetto e la natura non ha finalità e non è libera, NELLA CRITICA DELLA RAGION PRATICA, l'uomo quando agisce moralmente è libero e con Il regno dei Fini pratica il bene, il mondo morale è incentrato nella libertà e finalità. Come si conciliano nell'uomo questi due aspetti contrapposti di necessità e libertà? Questo problema Kant lo risolve con la critica del giudizio. Kant trova il finalismo nella natura e negli organismi biologici e nella loro bellezza attraverso i giudizi. La critica dei giudizi si Fonda sui GIUDIZI RIFLETTENTI, cioè che riflette sulla natura essi hanno a che fare con il sentimento. Il giudizio riflettente si divide: in estetico e teleologico; -estetico: immediatamente esprimiamo un giudizio di fronte ad un bel paesaggio e siamo in sintonia con esso. -teleologico: pensiamo alla finalità è un giudizio pensato per uno scopo. (Ad esempio lo scheletro serve per reggere un corpo). Il giudizio estetico si divide a sua volta in: BELLO (è un sentimento di piacere che proviamo di fronte ad un'opera armoniosa) E SUBLIME. Per Kant il bello è: -senza interesse (qualità) (campo di grano e non quanto guadagna il padrone); -universale (Perchè gli uomini hanno tutti le stesse strutture mentali (quantità) -(relazione) senza scopo e -(modalità) necessario, gli uomini non riescono farne a meno. Mentre Kant scrive la critica del giudizio iniziano a svilupparsi le idee pre romantiche, quindi è curioso inizia a nutrire interesse, quindi affianca la riflessione sul bello anche il concetto di sublime (nella parte conclusiva della critica del giudizio). Il sublime è qualcosa di informe,smisurato, di enorme, potente, la bellezza invece è ordine, proporzione, misura e armonia, il sublime è il contrario, fa paura ma attira l'uomo. Il sublime ha una sua oggettività, ma al contrario della bellezza per Kant non è proprorzionata, ordinata ed equilibrata, il sublime invece è una bellezza che affascina ma nello stesso tempo spaventa ed agita (come una calamita che attrae l'uomo), inoltre è sproporzionata e disordinata. Facciamo qualche esempio: il vulcano in eruzione. Esistono due tipi di sublime: matematico (sullo smisuratamene grande quindi l'oceano, il mare scenari immensi) dinamico (fenomeni naturali terremoti, lampi, perché c'è la forza della natura che si scatena). Il giudizio riflettente quindi serve: a stabilire un ponte tra il mondo naturale (necessità) e il mondo della libertà (rivelato dalla volontà morale); a dare la risposta alla domanda: qual è il fine della natura? Che senso ha il mondo che mi circonda? Nella critica del giudizio la natura (che nella c.r pura era meccanica), sembra fatta al fine di favorire la vita dell'uomo (finalismo) l' uomo si pone il fine del bene (regno dei fini) quindi la la c.d.pura si avvicina alla c.d pratica. La natura si concilia con l'uomo. Non è un punto di vista conoscitivo, attraverso il giudizio riflettente l'uomo puo' tentare di cogliere il noumeno al di la del mondo fenomenico. Nella cd giudizio Kant apre la strada del romanticismo al gusto al sentimento al sublime ad una filosofia che vuole cogliere l'assoluto, non si ferma al finito.
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Giovanna Romano
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Kant seconda parte
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1378
Vita e opere di Kant
86
biografia, scritti, percorso filosofico, la critica della ragion pura, la critica della ragion pratica, la critica del giudizio
17
critica dell ragion pura, della ragion pratica e del giudizio
0
117
Vita , Critica della Ragion pura, Critica della Ragion pratica e Critica del Giudizio
37
Sono molto dettagliati ed esaustivi. Ho avuto 9 con questi appunti, spero possano essere d’aiuto 💗 Fonti: -libro di testo scolastico “Formazione Filosofica” (Ruffaldi) - “Scritti su Kant” Silvestro Marcucci -Vivere la filosofia (Abbagnano)
La critica della ragion pratica e la critica del giudizio La critica Della ragion pratica scritta nel 1788, studia la moralità o la non moralità nel nostro agire pratica nell'esperienza quotidiana. PRAXIS dal Greco vuol dire azione. La ragione non serve solo per la conoscenza ma anche per le nostre azioni. Kant tratta Della ragione empirica pratica all'interno del nostro mondo fenomenico. Invece la ragione pura pratica che quindi non dipende dall'esperienza e che non è degli esseri umani è innata e perfetta (non riscontrabile in questa terra). L'obbiettivo di Kant è determinare le condizioni per cui un'azione dell'uomo sia buona indipendentemente dall'esperienza sensibile e per questo è necessario sottoporre la ragione Empirica pratica ad Una critica, ad un'analisi che determini quali siano gli elementi essenziali, validi per tutti allo stesso modo per giungere ad Una morale formale indipendente dal contenuto sensibile. PERCHÈ QUESTO RIBALTAMENTO? Nella critica Della ragion pura l'esperienza ci permette di avere Una conoscenza certa sicura Ed universale (l'esperienza è il limite Della conoscenza), nella critica Della ragion empirica pratica l'esperienza in un certo senso è negativa Perchè condiziona il nostro agire morale. Kant afferma l'esistenza di Una legge morale assoluta, Libera da ogni condizionamento sensibile Ed è caratterizzata da due particolari fondamentali: Incondizionata, autonoma, non deriva dall'esterno ma solo dalla nostra volontà,libera, necessaria (non dipende dalla situazione...
La critica della ragion pratica e la critica del giudizio La critica Della ragion pratica scritta nel 1788, studia la moralità o la non moralità nel nostro agire pratica nell'esperienza quotidiana. PRAXIS dal Greco vuol dire azione. La ragione non serve solo per la conoscenza ma anche per le nostre azioni. Kant tratta Della ragione empirica pratica all'interno del nostro mondo fenomenico. Invece la ragione pura pratica che quindi non dipende dall'esperienza e che non è degli esseri umani è innata e perfetta (non riscontrabile in questa terra). L'obbiettivo di Kant è determinare le condizioni per cui un'azione dell'uomo sia buona indipendentemente dall'esperienza sensibile e per questo è necessario sottoporre la ragione Empirica pratica ad Una critica, ad un'analisi che determini quali siano gli elementi essenziali, validi per tutti allo stesso modo per giungere ad Una morale formale indipendente dal contenuto sensibile. PERCHÈ QUESTO RIBALTAMENTO? Nella critica Della ragion pura l'esperienza ci permette di avere Una conoscenza certa sicura Ed universale (l'esperienza è il limite Della conoscenza), nella critica Della ragion empirica pratica l'esperienza in un certo senso è negativa Perchè condiziona il nostro agire morale. Kant afferma l'esistenza di Una legge morale assoluta, Libera da ogni condizionamento sensibile Ed è caratterizzata da due particolari fondamentali: Incondizionata, autonoma, non deriva dall'esterno ma solo dalla nostra volontà,libera, necessaria (non dipende dalla situazione...
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La legge morale affinchè sia universale: 1) deve agire secondo una massima che deve Valere per tutti Come legge universale; 2) Tratta gli uomini come fini e mai come mezzi; 3) Agisci in modo da rispettare l'intera umanità e integrità della natura. La LEGGE MORALE DEVE AVERE 3 CARATTERISTICHE: Universale (valida per tutti), Autonoma (basata sulla sola ragione e non eteronoma) e Formale (priva di un contenuto empirico specifico, ma ci indica come agire attraverso l'imperativo categorico, nel senso che da forma del nostro comportamento non dice cosa fare ma come farlo). La seconda massima dell'imperativo categorico afferma che l'uomo deve agire trattando i suoi simili e se stesso non come mezzi ma come FINI. -AGISCI IN MODO DA TRATTARE L'UMANITÀ SEMPRE COME FINE È MAI COME MEZZO. -AGISCI IN MODO DA RISPETTARE L'INTERA UMANITÀ E L'INTEGRITÀ DELLA NATURA Nel Regno dei Fini gli uomini mettono in pratica l'imperativo categorico, per Kant è così importante che vale per l'intera umanità. Il regno dei Fini è una comunità ideale di persone libere che vivono secondo le leggi della morale (utopia). È la legge morale dentro di noi che fonda le nozioni di bene e male (non c'è Dio che ci dice ciò che è bene e ciò che è male). RIVOLUZIONE COPERNICANA KANTIANA MORALE Per Kant come per gli illuministi tutti gli uomini sono dotati di ragione nella quale risiede la legge morale. L'etica è autonoma nel senso che si governa da se e non. È influenzata dalle passioni esterne, religione o da altre indicazioni esterne (eteronome) che le farebbero perdere il valore di libertà e purezza. Gli uomini trovano nel loro interno attraverso l'imperativo categorico dettato dalla ragione empirica morale il giusto comportamento da seguire, essi (uomini) sono liberi di adeguare le proprie massime alla legge morale oppure di seguire le proprie passioni e non essere giusti. La rivoluzione copernicana morale kantiana consiste nel porre l'uomo al centro di un universo morale così come aveva operato in campo gnoseologico al pari della rivoluzione di copernico. LA FUNZIONE DEI NOUMENI I noumeni, adesso, sono utili perché qui l'esperienza non serve, si possono pensare ma non si possono conoscere, quindi si possono mettere in pratica, essi sono il criterio delle nostre azioni. -Il cosmo dove devo compiere le azioni nel mondo in cui vivo infatti non ci interessa la sua origine; -l'anima, un senso di pace interiore, felicità profonda, Quest'ultima la posso ottenere con l'anima solo dopo un lungo processo interiore, quindi è necessario che sia immortale per permettermi di continuare la ricerca e ottenerla, quindi per essere felici noi abbiamo un modello a cui ispirarci, Dio. -Dio, Che non sbaglia mai ed è felice soprannominato "sommo bene" (è inteso come il bene più alto e consiste nell' obbedire agli imperativi categorici). (La ragione autorizza a sperare che il mio comportamento virtuoso sia ricompensato da Dio). I 3 noumeni servono per la felicità dell'uomo perché i 3 noumeni vengono trattati da un punto di vista pratico. Sulla tomba di Kant è incisa una frase: "DUE COSE SONO DEGNE DI AMMIRAZIONE E VENERAZIONE UMANA, IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME E LA LEGGE MORALE DENTRO DI ME". Spiegazione: il cielo stellato (L'universo) è un qualcosa di più grande di noi che ci avvolge e che la ragione tenta di conoscere oltre l'intelletto, cio che procura ammirazione è la propria natura (legge morale) e la natura fuori di se (cielo stellato). DUALISMO? Per unire LA LEGGE MORALE DENTRO DI ME E IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME, C'e l'uomo che ammira queste ultime Perchè sono belle e le vuole conoscere. Con le prime due critiche Kant pone da un lato il mondo fenomenico meccanico e determinato della scienza, dall'altro il mondo Noumenico libero dell'etica. Per Kant vivere felici consiste nel seguire l'imperativo categorico perché poi si raggiunge il mondo dei fini. La critica del giudizio 1790 Nella della ragion pura l'uomo quando agisce nella natura è sottoposto a leggi di causa ed effetto e la natura non ha finalità e non è libera, NELLA CRITICA DELLA RAGION PRATICA, l'uomo quando agisce moralmente è libero e con Il regno dei Fini pratica il bene, il mondo morale è incentrato nella libertà e finalità. Come si conciliano nell'uomo questi due aspetti contrapposti di necessità e libertà? Questo problema Kant lo risolve con la critica del giudizio. Kant trova il finalismo nella natura e negli organismi biologici e nella loro bellezza attraverso i giudizi. La critica dei giudizi si Fonda sui GIUDIZI RIFLETTENTI, cioè che riflette sulla natura essi hanno a che fare con il sentimento. Il giudizio riflettente si divide: in estetico e teleologico; -estetico: immediatamente esprimiamo un giudizio di fronte ad un bel paesaggio e siamo in sintonia con esso. -teleologico: pensiamo alla finalità è un giudizio pensato per uno scopo. (Ad esempio lo scheletro serve per reggere un corpo). Il giudizio estetico si divide a sua volta in: BELLO (è un sentimento di piacere che proviamo di fronte ad un'opera armoniosa) E SUBLIME. Per Kant il bello è: -senza interesse (qualità) (campo di grano e non quanto guadagna il padrone); -universale (Perchè gli uomini hanno tutti le stesse strutture mentali (quantità) -(relazione) senza scopo e -(modalità) necessario, gli uomini non riescono farne a meno. Mentre Kant scrive la critica del giudizio iniziano a svilupparsi le idee pre romantiche, quindi è curioso inizia a nutrire interesse, quindi affianca la riflessione sul bello anche il concetto di sublime (nella parte conclusiva della critica del giudizio). Il sublime è qualcosa di informe,smisurato, di enorme, potente, la bellezza invece è ordine, proporzione, misura e armonia, il sublime è il contrario, fa paura ma attira l'uomo. Il sublime ha una sua oggettività, ma al contrario della bellezza per Kant non è proprorzionata, ordinata ed equilibrata, il sublime invece è una bellezza che affascina ma nello stesso tempo spaventa ed agita (come una calamita che attrae l'uomo), inoltre è sproporzionata e disordinata. Facciamo qualche esempio: il vulcano in eruzione. Esistono due tipi di sublime: matematico (sullo smisuratamene grande quindi l'oceano, il mare scenari immensi) dinamico (fenomeni naturali terremoti, lampi, perché c'è la forza della natura che si scatena). Il giudizio riflettente quindi serve: a stabilire un ponte tra il mondo naturale (necessità) e il mondo della libertà (rivelato dalla volontà morale); a dare la risposta alla domanda: qual è il fine della natura? Che senso ha il mondo che mi circonda? Nella critica del giudizio la natura (che nella c.r pura era meccanica), sembra fatta al fine di favorire la vita dell'uomo (finalismo) l' uomo si pone il fine del bene (regno dei fini) quindi la la c.d.pura si avvicina alla c.d pratica. La natura si concilia con l'uomo. Non è un punto di vista conoscitivo, attraverso il giudizio riflettente l'uomo puo' tentare di cogliere il noumeno al di la del mondo fenomenico. Nella cd giudizio Kant apre la strada del romanticismo al gusto al sentimento al sublime ad una filosofia che vuole cogliere l'assoluto, non si ferma al finito.