La Critica della Ragion Pratica: Fondamenti e Concetti Chiave
La Critica della ragion pratica, scritta da Immanuel Kant nel 1788, si concentra sull'analisi della moralità nelle azioni umane quotidiane. Kant esamina il ruolo della ragione non solo nella conoscenza, ma anche nelle nostre azioni pratiche.
Vocabulary: Praxis - Dal greco, significa "azione".
Kant distingue tra la ragione empirica pratica, che opera nel nostro mondo fenomenico, e la ragione pura pratica, che è innata e perfetta, non dipendente dall'esperienza. L'obiettivo principale di Kant è determinare le condizioni per cui un'azione umana possa essere considerata buona indipendentemente dall'esperienza sensibile.
Highlight: Kant mira a stabilire una morale formale universale, indipendente dal contenuto sensibile.
Questo approccio rappresenta un ribaltamento rispetto alla Critica della Ragion Pura, dove l'esperienza era fondamentale per la conoscenza. Nella Critica della ragion pratica, l'esperienza è vista come potenzialmente negativa in quanto può condizionare il nostro agire morale.
Definition: Legge morale assoluta - Secondo Kant, è una legge incondizionata, autonoma, libera, necessaria e uguale per tutti.
Kant introduce la distinzione tra massime (regole di vita soggettive) e imperativi (regole oggettive). Gli imperativi si dividono in ipotetici e categorici.
Example: Imperativo ipotetico - "Se vuoi essere promosso, devi studiare."
Example: Imperativo categorico - "Devi perché devi", ordina il dovere in modo incondizionato.
La legge morale, secondo Kant, si esprime attraverso imperativi categorici. Essa risiede nella ragione di ogni essere umano, ma l'individuo è libero di ascoltarla o ignorarla.