Kant e la Rivoluzione del Pensiero
Kant non si accontentava delle filosofie del suo tempo e decise di fare qualcosa di rivoluzionario. Scrisse tre opere fondamentali: la Critica della ragion pura (1781), la Critica della ragion pratica (1788) e la Critica del giudizio (1790).
La sua idea più geniale? La rivoluzione copernicana: invece di pensare che noi ci adattiamo agli oggetti per conoscerli, Kant dice che sono gli oggetti a doversi "adattare" al nostro modo di conoscere. È il soggetto che influenza come comprendiamo la realtà!
Nella Critica della ragion pura, Kant identifica tre tipi di giudizi. I giudizi sintetici a priori sono i più interessanti: ci fanno imparare cose nuove pur essendo universali e necessari. La filosofia trascendentale studia proprio come funziona la nostra conoscenza.
La conoscenza si basa su tre elementi fondamentali: l'estetica trascendentale (che studia spazio e tempo), l'analitica trascendentale (che analizza le categorie dell'intelletto) e la dialettica trascendentale (che esamina le idee di anima, mondo e Dio).
Ricorda: Per Kant esistono due realtà - quella fenomenica (quello che possiamo conoscere attraverso i sensi) e quella noumenica (la realtà "in sé" che non possiamo mai conoscere davvero).
L'Etica del Dovere
Nella Critica della ragion pratica, Kant si concentra sulla morale. Per lui, dentro ogni essere umano c'è una legge morale che ci guida come un "fatto della ragione" - qualcosa che semplicemente c'è e non si può negare.
La morale funziona attraverso due principi: le massime (regole personali) e gli imperativi (comandi universali). Gli imperativi possono essere ipotetici ("se vuoi questo, fai quello") o categorici ("fai questo punto e basta").
L'imperativo categorico è il cuore dell'etica kantiana: agisci solo secondo quella regola che potresti volere valida per tutti. È un'etica del dovere - fai la cosa giusta perché è giusta, non per ottenere qualcosa in cambio.
I tre postulati della ragion pratica sono libertà, immortalità dell'anima ed esistenza di Dio. Questi non si possono dimostrare scientificamente, ma sono necessari perché la morale abbia senso.
Punto chiave: Per Kant, una cosa è morale solo se può diventare una regola universale - il famoso principio di universalizzazione.
Arte, Bellezza e Politica
La Critica del giudizio esplora il mondo dei sentimenti estetici. Kant distingue tra giudizio determinante (scientifico) e giudizio riflettente (estetico e teleologico).
Il bello e il sublime sono diversi: il bello è armonioso e ci piace, il sublime è immenso e ci fa sentire piccoli ma allo stesso tempo ci eleva. Il sublime può essere matematico (legato alla grandezza) o dinamico (legato alla potenza della natura).
L'arte nasce dal genio artistico - quella persona speciale che riesce a creare qualcosa di unico e inimitabile quando è ispirata. Non è qualcosa che si può imparare a tavolino!
In politica, Kant sogna la pace perpetua attraverso un diritto cosmopolitico universale. La forma di governo migliore è quella repubblicana, basata su libertà, uguaglianza e leggi comuni. I cittadini non devono mai essere trattati come semplici mezzi.
Visione rivoluzionaria: Kant ribalta il rapporto tra religione e morale - è la religione che deve fondarsi sulla morale, non il contrario!