Riforme illuministe e pensatori chiave
Le riforme del dispotismo illuminato si concentrano principalmente su fisco e giustizia. Vengono introdotti:
- Il catasto, per una tassazione più equa ed efficiente
- Codici penali che limitano la tortura e la pena di morte
Cesare Beccaria emerge come figura centrale del pensiero illuminista sulla giustizia. Nel suo libro "Dei delitti e delle pene", Beccaria:
- Si oppone all'uso della tortura nei processi
- Sostiene l'abolizione della pena di morte
- Promuove la pubblicità dei processi
- Getta le basi per un moderno stato di diritto
Quote: "La pena di morte è inumana e criminale poiché è una vendetta privata dello stato" - Cesare Beccaria
Leopoldo di Toscana si distingue come uno dei più attivi esponenti dell'assolutismo illuminato in Italia. Introduce il Codice Leopoldino che:
- Abolisce la tortura e la pena di morte
- Introduce il diritto di difesa
- Obbliga i tribunali a pubblicare e motivare le sentenze
L'opera di Beccaria, pubblicata anonimamente nel 1764, diventa la base della civiltà giuridica moderna, proponendo una concezione laica e razionale del diritto basata su:
- Uguaglianza giuridica dei cittadini
- Libertà entro i limiti della legge
- Certezza e uniformità del diritto
Highlight: Beccaria sostiene che la pena debba essere proporzionata al reato e utile alla società, criticando la pratica della tortura e della pena di morte.
Montesquieu, con la sua opera "Lo spirito delle leggi" del 1748, fornisce un'altra pietra miliare del pensiero illuminista, approfondendo la teoria della separazione dei poteri.
Vocabulary: La separazione dei poteri è il principio secondo cui i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario devono essere separati e indipendenti per garantire la libertà e prevenire abusi.