Fichte: l'Io come creatore della realtà
Fichte è il primo grande idealista, e la sua idea più audace è l'eliminazione del noumenon kantiano. Se una cosa è inconoscibile e indefinibile, dice Fichte, perché tenerla? Meglio eliminarla del tutto!
Al centro della sua filosofia c'è il grande Io - un principio puro, attivo e infinito che crea l'intera realtà. A differenza dell'io penso kantiano (che si limitava a conoscere), l'Io di Fichte è sia conoscitivo che creativo: prima crea la realtà, poi ce la fa conoscere.
Fichte contrappone due metafisiche: quella dell'essere tradizionale:"operarisequituresse"−l′agireseguel′essere e quella dell'agire idealista:"essesequituroperari"−l′essereseguel′agire. Per lui l'azione è tutto!
La scelta tra idealismo (filosofia della libertà del soggetto) e dogmatismo (sottomissione passiva) impegna tutta la nostra persona. Vivere da liberi è più difficile, ma infinitamente più autentico.
Fondamentale: L'Io di Fichte non ha limiti - tutto esiste in virtù della sua attività creativa!