Eraclito di Efeso: Il Filosofo del Divenire
Eraclito visse ad Efeso e fu il primo filosofo a scrivere in prosa invece che in versi, creando una raccolta di aforismi. Aveva origini aristocratiche e si distingueva per il suo carattere misterioso, tanto da essere soprannominato "l'Oscuro".
Per lui il vero filosofo deve avere una visione profonda della realtà, non limitarsi alla polymathia (accumulo di nozioni superficiali). Eraclito sosteneva una visione non elitaria della filosofia: credeva che fosse destinata solo a poche persone capaci di comprendere le verità profonde.
Divideva l'umanità in due categorie: i dormienti (la maggioranza che si ferma alle apparenze) e gli svegli (i filosofi che raggiungono le verità ultime). Questa distinzione lo portava a tenere tutti lontano da sé, vivendo come un eremita.
La sua teoria del divenire rivoluziona il pensiero precedente: "non è possibile bagnarsi due volte nello stesso fiume". Tutto è in continuo movimento e trasformazione - questa è la forma stessa dell'essere.
💡 Ricorda: Eraclito si oppone completamente a Parmenide, per cui l'essere era immobile. È il primo a proporre una visione dinamica della realtà.
Il fuoco rappresenta il principio (archè) di tutte le cose, simbolo perfetto del movimento e della trasformazione. Il logos invece è la legge universale che regola questo continuo divenire.
L'unità dei contrari è il cuore della sua filosofia. Gli opposti lottano tra loro ma non possono esistere l'uno senza l'altro - il bene ha senso solo in relazione al male, il piacere in relazione al dolore. Attraverso questo scontro (polemos) arriviamo alla vera comprensione.
Eraclito identifica Dio con l'universo (visione panteistica), inteso come unità dei contrari, mutamento continuo e fuoco generatore di tutto.