La filosofia romana: l'eredità greca si trasforma
Quando Roma conquista la Grecia (146 a.C.), la cultura ellenistica si diffonde ma incontra resistenze. I conservatori romani preferiscono il bene comune e il rispetto delle tradizioni, mentre le filosofie greche si concentrano sul benessere individuale.
Lo Stoicismo arriva a Roma tramite il circolo degli Scipioni e Panezio di Rodi. L'Epicureismo si stabilisce a Napoli con una scuola a Ercolano. Nasce così l'eclettismo romano: un pensiero che mescola diverse tradizioni filosofiche greche adattandole alla mentalità pratica latina.
Cicerone 106−43a.C. - politico e grande oratore, sintetizza Platone, Aristotele e Stoicismo. Per lui la filosofia deve ricercare la verità ovunque si trovi, superando le contrapposizioni tra scuole. È indispensabile per la formazione di ogni cittadino.
Seneca 4−65d.C. - consigliere di Nerone, interpreta lo Stoicismo in un'epoca di nascente Cristianesimo. Uomo tormentato dalla vita politica difficile, sviluppa l'ideale del saggio che guarda nella propria anima considerando tutti gli uomini uguali.
Marco Aurelio 121−180d.C. - imperatore filosofo, scrive "I Ricordi". Rielabora lo Stoicismo accentuando l'interiorità. Come Epitteto (schiavo diventato filosofo), evidenzia il dramma dell'uomo diviso tra ragione e passioni.
Curiosità: Il Cristianesimo nascente influenza profondamente la filosofia romana, creando nuove sintesi tra pensiero greco e spiritualità.