Gli anni del triumvirato e l'esilio di Cicerone
Nel 60 a.C. si formò il primo triumvirato tra Cesare, Pompeo e Crasso, che segnò profondamente la vita politica romana. Per Cicerone iniziò un periodo difficile, culminato con l'esilio nel 58 a.C.
La condanna a morte dei catilinari, decisa senza il consenso popolare, e l'ostilità del suo acerrimo nemico Clodio portarono all'esilio di Cicerone. Tutti i suoi beni furono confiscati e le sue ville distrutte e saccheggiate. Solo grazie all'intervento di Pompeo, Cicerone poté tornare a Roma qualche anno dopo.
Highlight: L'esilio di Cicerone nel 58 a.C. rappresentò un momento di crisi nella sua carriera politica, superato grazie all'appoggio di Pompeo.
Nonostante le difficoltà politiche, in questo periodo Cicerone ottenne numerosi successi come oratore e scrittore. Pronunciò molte orazioni in tribunale e compose importanti opere teoriche, trattati di retorica e riflessioni sulla politica.
Un episodio significativo fu il processo a Milone nel 52 a.C., accusato dell'uccisione di Clodio. Cicerone pronunciò in sua difesa la famosa orazione Pro Milone, che tuttavia non riuscì a evitare la condanna dell'imputato.
Nel 51-50 a.C. Cicerone fu costretto ad assumere la carica di proconsole in Cilicia, una regione turbolenta dell'Asia Minore. Questo incarico, che lo tenne lontano da Roma, fu vissuto da Cicerone con insofferenza.
Esempio: La Pro Milone, pur essendo considerata un capolavoro oratorio, non riuscì a evitare la condanna di Milone, dimostrando i limiti dell'influenza politica di Cicerone in quel periodo.