Riforme e Modernizzazione
Il governo Giolitti promuove l'equilibrio tra crescita economica e intervento statale, mediando tra capitale e lavoro. Lo sviluppo siderurgico, elettrico e ferroviario trasforma soprattutto il Nord Italia.
Le riforme democratiche ampliano la partecipazione politica: suffragio maschile quasi universale nel 1912, integrazione di socialisti e cattolici, neutralità attiva negli scioperi. La burocrazia e la scuola diventano strumenti di modernizzazione.
I limiti del progresso giolittiano sono evidenti: il Sud rimane arretrato, l'emigrazione continua, le tensioni sociali preparano le crisi del dopoguerra. Il progresso resta squilibrato geograficamente e socialmente.
💡 Valutazione storica: Giolitti rappresenta l'ultimo tentativo liberale di conciliare sviluppo e giustizia sociale prima della crisi che porterà al fascismo.
Questo progresso controllato e razionale tipico dell'età liberale contrasta con le accelerazioni violente del Novecento - fascismo, comunismo, due guerre mondiali.