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11/9/2022
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Il Sacrificio di Isacco GHIBERTI Con un'unica fusione (eccetto la figura di Isacco e il braccio di Abramo) realizza i dettagli della scena e un rilievo omogeneo che, grazie ai chiaroscuri e alle sfumature, avvicina l'opera quasi a un dipinto. La parte sinistra presenta i due servi e l'asino. Essi sembrano totalmente estranei e indifferenti alla vicenda. Nella parte destra si trovano i protagonisti, Abramo, Isacco e l'angelo. Lo stile narrativo è molto schematico. Le figure sono vestite all'antica, Isacco ostenta le proporzioni perfette del corpo nudo; Abramo inarca l'alta figura con un movimento garbato e il suo mantello svolazza elegantemente nell'aria con un ritmo tutto gotico. Il movimento non si concentra in un'azione, si dissipa nello spazio luminoso. L'azione è ancora sospesa: Abramo non ha vibrato il colpo, l'angelo è lontano nel cielo, Isacco non è atterrito, l'ariete è sul monte. BRUNELLESCHI Brunelleschi compose la propria formella in sette blocchi separati e saldati a fuoco. La formella si può dividere in tre livelli orizzontali, oltre a un asso verticale al centro con la figura di Isacco. Lo stile è qui più geometrico, ogni figura è disposta secondo una logica ben pensata dall'artista. Nel 1° livello si trovano i due servi separati dall'asino. Queste due figure, molto dinamiche, debordano dal quadrilobo, negando i limiti dello spazio imposti dallo spazio della scultura....
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Man mano che aumentano i livelli, aumenta anche il pathos. Il 2° livello è caratterizzato dalla posa scomposta di Isacco che tenta di sottrarsi alla presa del padre. Il ragazzo è contratto in una posa di grande tensione, con un ginocchio puntato sull'altare, il busto è in forte torsione e il capo rovesciato all'indietro. Nel 3° livello si trova l'apogeo del dramma: la lama sul collo di Isacco e la mano dell'angelo che blocca il braccio di Adamo. Isacco si dimena e cerca di liberarsi dalle mani di Abramo che, a sua volta, sta per sferrare il colpo mortale sul figlio. L'intervento dell'angelo è un intervento materiale, fisico, corporeo perché il messaggero celeste afferra realmente la mano di Abramo, bloccandola nel momento cruciale. I personaggi sono legati tra di loro in un continuo compositivo che si dispiega lungo direttive oblique. La scena è affollata e concitata: la testa di Isacco è reclinata all'indietro, il coltello di Abramo quasi affonda nella gola, l'angelo si aggrappa al braccio di Abramo per fermarlo, appena in tempo. Il dramma umano si compie sotto i nostri occhi e riverbera nel nostro interno emozionale. Ghiberti adopera un linguaggio gotico, più in linea con la tradizione narrativa del tempo in cui l'adesione quasi ascetica della fede alla volontà divina smorza la drammaticità dell'evento e conferisce serenità ai fatti. Egli si focalizza sul momento precedente al sacrificio con figure che appaiono composte e immobili - il corpo nudo di Isacco sembra addirittura una statua romana. La scena è divisa in due parti non in comunicazione tra di loro da una immaginaria linea perpendicolare, a sinistra le figure dei servi a destra le figure di Abramo e Isacco. Brunelleschi utilizza una composizione più moderna con un effetto più drammatico. Il ritmo dell'azione è concentrato nella parte alta della formella, dove gli andamenti curvi e contrapposti nascono dalla posizione delle tre figure principali. Tutto il resto della scena è organizzato nella composizione in modo quasi geometrico, attraverso la disposizione ascendente delle figure che guida l'attenzione dell'osservatore verso il vertice, zona in cui si concentra e si intensifica la drammaticità dell'azione. La formella di Lorenzo Ghiberti viene preferita per la sua armonia ed eleganza, più vicine ai canoni classici. La sua composizione si inserisce armonicamente nella cornice e la scena si svolge con ritmi tranquilli e ed eleganti, quasi a rallentatore, sintomo di un'appartenenza dell'artista al mondo raffinato del Gotico internazionale.