Geni e alleli: le basi dell'ereditarietà
Gli studi di Mendel, pubblicati nel 1865, rimasero ignorati fino agli inizi del '900. Solo nel 1909 si capì che i caratteri ereditari sono determinati da elementi presenti sui cromosomi, chiamati geni. Un gene è una sequenza di DNA situata in un punto specifico del cromosoma e codifica per un preciso carattere.
Gli alleli sono forme alternative dello stesso gene. L'allele dominante si indica con una lettera maiuscola (es. L per seme liscio), mentre quello recessivo con la stessa lettera minuscola (l). Nelle cellule somatiche umane, che contengono 23 coppie di cromosomi, ogni gene è presente come coppia di alleli: uno ereditato dalla madre e uno dal padre.
Mendel formulò tre leggi fondamentali che ancora oggi usiamo:
- Legge della dominanza: gli individui ibridi manifestano solo il tratto dominante
- Legge della segregazione: durante la produzione dei gameti, gli alleli si separano
- Legge dell'assortimento indipendente: geni diversi si distribuiscono indipendentemente l'uno dall'altro
Il genotipo è l'insieme degli alleli che controllano un carattere, mentre il fenotipo è la caratteristica osservabile. Un individuo con due alleli uguali è omozigote (LL o ll), mentre con alleli diversi è eterozigote (Ll).
💡 Ricorda che un genotipo eterozigote (Ll) mostra il fenotipo dominante, ma può trasmettere entrambi gli alleli alla prole. Questo spiega perché caratteri "scomparsi" possono riapparire nelle generazioni successive!