La follia come tema centrale nell'arte e nella letteratura ha profondamente influenzato molti grandi artisti e scrittori.
Luigi Pirandello ha esplorato il tema della malattia mentale attraverso le sue opere, analizzando il confine sottile tra sanità e pazzia. Nei suoi scritti, la follia diventa spesso una via di fuga dalla realtà opprimente, un modo per sfuggire alle "maschere" che la società ci impone di indossare. Le sue opere più celebri come "Uno, nessuno e centomila" e "Il fu Mattia Pascal" mostrano personaggi che oscillano tra lucidità e pazzia, esplorando temi come l'alienazione e la ricerca dell'identità.
Vincent Van Gogh rappresenta forse l'esempio più emblematico del legame tra genio e follia. La sua vita tormentata, segnata dal disturbo bipolare e da episodi psicotici, ha prodotto alcune delle opere più significative dell'arte moderna. Il famoso episodio del taglio dell'orecchio e il suo tragico suicidio nel campo di grano hanno contribuito a creare il mito dell'artista tormentato. Le sue opere più celebri come "La Notte stellata" e il "Campo di grano con volo di corvi" riflettono la sua visione unica del mondo, dove la realtà viene trasfigurata attraverso colori vividi e pennellate vorticose che sembrano esprimere il suo tumulto interiore. La creazione di una mappa concettuale sulla follia nell'arte e nella letteratura può aiutare a comprendere meglio questi collegamenti, mostrando come il tema della pazzia sia stato interpretato in modo diverso attraverso i secoli, dalla letteratura francese fino ai giorni nostri, diventando spesso simbolo di genialità e libertà creativa.