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Belle Epoque, età giolittiana, imperialismo/colonialismo,

25/10/2022

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BELLE EPOQUE
Tra la fine dell'800 ed inizio '900 si verifica un miglioramento delle condizioni materiali di vita, e questo
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BELLE EPOQUE Tra la fine dell'800 ed inizio '900 si verifica un miglioramento delle condizioni materiali di vita, e questo periodo è detto "belle epoque"=epoca bella, poiché caratterizzato dal benessere/spensieratezza, che si estendono anche a classi più basse dell'aristocrazia. Esempi di cambiamenti: modernizzazione ed espansione nell'economia: grazie all'energia elettrica →→ tram elettrici, illuminazione di strade e locali e delle case dei benestanti tramite lampadine + ascensore, riscaldamento, servizi igienici. ● nuovi mezzi di trasporto: bicicletta, automobile grazie all'invenzione del motore a scoppio (es. Ford), primo aeroplano; il carburante utilizzato è la benzina, derivata dal petrolio, perciò aumenta l'estrazione e sfruttamento di questa materia prima. nuovi mezzi di comunicazione: telegrafo senza fili di Marconi, cinema grazie ai fratelli Lumière, la radio. progressi nella medicina: scoperta dei vaccini, raggi X, sterilizzazione e nasce l'aspirina. La società di massa Il fenomeno della "società di massa" si verifica in questo periodo in Europa/America; con ciò ci si riferisce al ruolo sempre più rilevante che le masse esercitavano, in quanto sono un vero e proprio soggetto dinamico dotato di un proprio punto di vista. Caratteristiche della nuova società di massa: urbanizzazione: le masse si spostano verso le città, e nascono così città con un'alta densità demografica, la cui economia si basa sull'attività industriale. anonimato/perdita dell'individualità: in questi grandi agglomerati i comportamenti delle personi diventano uniformi e standardizzati, in...

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Didascalia alternativa:

contrasto con le relazioni personali che si avevano nelle piccole comunità cittadine. nuovo stile di vita: nel tempo libero le persone iniziano a dedicarsi al turismo e allo sport. consumi di massa: a seguito dell'aumento dei salari, i cittadini iniziano a comprare beni di seconda necessità; ciò si riflette in nuove modalità di vendita, che avviene ora in grandi magazzini dove i prodotti (fabbricati in serie) vengono pubblicizzati per le strade o sui giornali. Ci sono nuove forme di produzione industriale di massa: Taylor: pubblica un saggio in cui vengono indicate le regole da seguire aumentare la produttività del lavoro in fabbrica > elimina le pause non necessarie, aumenta i salari con un meccanismo di incentivi. Henry Ford (fordismo): realizza un sistema che si basa sulla catena di montaggio, cioè un nastro, mobile su cui vengono trasportate le componenti dell'automobile, assemblate poi dagli operai; ognuno ha una funzione da svolgere in un tempo prestabilito. Inoltre nascono degli accordi tra grandi aziende come i trust e i cartelli, che modificano completamente il mercato, e permettono la produzione e vendita di un prodotto ad un prezzo prestabilito, senza competere per la concorrenza. Partecipazione politica delle masse In questo periodo, le masse occupano un ruolo fondamentale, soprattutto in campo politico. Primi paesi con suffragio universale maschile: Francia: introdotto da Napoleone 3° nel 1848; Germania dal cancelliere Bismarck; Nel resto d'europa arriva qualche decennio dopo: es. in Italia è introdotto nel 1912 in età giolittiana. L'estensione del voto fu possibile anche grazie al rafforzamento di sindacati e partiti socialisti, tra questi spiccano: SPD (partito socialdemocratico tedesco): in Germania; gli iscritti ai sindacati aumentano esponenzialmente. ● Partito laburista: nasce in Inghilterra per volontà dei sindacati operai; in questo periodo 29 rappresentanti del PL entrano in Parlamento. 1 Questi partiti di massa hanno delle differenze rispetto a quelli tradizionali: non si fondano sull'azione di una élite ristretta; infatti vogliono coinvolgere un'ampia base sociale; hanno un'ideologia comune, dei valori complessivi per tutti e realizzabili tramite l'azione politica. Questione femminile Le donne continuano ad essere escluse dalla questione "voto"; per questo iniziano ad esserci delle rivolte, la più importante è quella delle suffragette guidate da Emmeline Pankhurst in Gran Bretagna, che manifestano in piazza, fanno scioperi della fame e arrivano ad incatenarsi ai lampioni per non essere arrestate. I primi paesi che raggiungono il suffragio universale sono Australia e Norvegia (inizio '900), mentre negli altri paesi bisogna aspettare la fine della 1^ guerra mondiale o addirittura della 2^ (come in Italia, dove arriva nel 1946). Lotta di classe A seguito del "non expedit" di Papa Pio 9°, non ci sono più partiti cattolici forti, quindi si fanno avanti i partiti socialisti. Nel 1889 nasce in Europa l'Internazionale socialista/Seconda internazionale (con riferimento alla Prima internazionale), che riunisce i rappresentanti dei partiti socialisti e laburisti in Europa. Inizialmente l'obiettivo era quello di eliminare la società borghese e capitalista seguendo l'ideologia di Karl Marx, ma ben presto si formano 2 schieramenti: socialisti rivoluzionari (guidati da Kautsky): vogliono abbattere la classe borghese; socialisti riformisti (guidati da Bernstein): credono che per realizzare i propri principi non servano ribellioni. I simboli che rappresentano i socialisti europei sono la falce ed il martello (simboli della classe operaia e contadina) e la bandiera rossa (rivoluzionaria); inoltre la festa dei lavoratori celebrata il 1° maggio è nata per ricordare le manifestazioni operaie di Chicago del 1886, represse con la forza dalla polizia. Riforme sociali: tutela del lavoro minorile e femminile: si stabilisce un'età minima per il lavoro in fabbrica + İ bambini/donne non possono fare turni di notte o lavori pesanti; giornata lavorativa ridotta ad 8 ore; assicurazione per tutelare i lavoratori contro malattie, vecchiaia, infortuni e morte. Rerum Novarum La Rerum novarum è un'enciclica di papa Leone XIII, in cui: critica lo sfruttamento degli operai e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi; condanna le rivoluzioni delle organizzazioni di sinistra; chiede agli operai il rispetto dei padroni; riconosce loro il diritto a organizzarsi in sindacati e a rivendicare il giusto salario. Alla base della sua visione c'è l'idea di l'interclassismo (=collaborazione tra classi sociali): il proprietario di industria deve rispettare i lavoratori dando loro il giusto riposo e sostentamento economico; l'operaio deve essere felice del proprio ruolo e lavorare per il padrone senza ribellarsi, ma dimostrando rispetto. Modernismo: tentativo di riforma da parte di Murri, che afferma la necessità che il cristiano lotti contro le ingiustizie e privilegi, compresi quelli della Chiesa; le cose cambiano poi quando Pio 10° diventa papa, che era molto legato alla tradizione, e condanna il modernismo poiché pericoloso per la Chiesa. COMPETIZIONE COLONIALE Imperialismo: Nasce una forte rivalità tra gli Stati Europei per la conquista delle colonie nel continente africano ed in quello asiatico; con la Conferenza di Berlino, Bismarck pone le linee d'espansione in Africa, e subito aumenta il fenomeno dell'accaparramento dei territori da parte dei vari stati, finchè solo alcune zone conservano la loro indipendenza. (es. Italia ottiene Eritrea, Somalia, Libia). Teorie razziali: tutto ciò viene alimentato dalle teorie razziali, secondo cui l'uomo bianco fosse superiore alle popolazioni indigene, poiché più evoluto; per questo si credeva che l'uomo bianco avesse una missione civilizzatrice di civilizzare le popolazioni sottomesse. 2 Queste teorie giungono persino a classificare delle "razze umane" e ad ordinarle per grado di evoluzione (come una sorta di Darwinismo delle razze umane). VECCHI IMPERI E NUOVE POTENZE Tensione fra gli Stati europei Alla fine degli anni '80 del 19° secolo, Il nuovo imperatore della Germania Guglielmo 2° pose fine al cancellierato di Bismarck e anche alla sua politica dell'equilibrio. Il sovrano infatti era interessato a ottenere il primato economico e coloniale della Germania, è ciò suscitò la crescente ostilità delle altre potenze europee. Tra Il 1902 e II 1911 le relazioni internazionali tra i paesi europei erano molto tese: l'industria tedesca stava conoscendo una straordinaria crescita che la metteva in competizione con la Gran Bretagna; i tentativi di espansione coloniale della Germania in Marocco inasprirono invece la rivalità con la Francia, alle prese anche con un periodo di grande instabilità interna e lacerata a causa dell'Affaire Dreyfus. Nello scontro per il Marocco prevalse la Francia, mentre la Germania ottenne il controllo di una parte del Congo. Alla fine dell'Ottocento la Gran Bretagna dovette affrontare una crisi economica aggravata dalle difficoltà incontrate durante la Guerra anglo-boera. Questi anni furono comunque segnati da un'ulteriore espansione dell'impero coloniale britannico in Africa. L'impero austro-ungarico era in difficoltà logorato dal conflitto tra le varie nazionalità che non avevano niente in comune e si tramandavano sudditi sotto la stessa corona. Molti i popoli: tedeschi, magiari, italiano, serbi, croati, boemi. In Russia lo zar Nicola 2°, a causa di una rivoluzione scoppiata nel 1905, fu costretto a fare alcune concessioni tendenti a un maggiore democrazia. Il successo della rivoluzione fu favorito anche dalla sconfitta militare subita dalla Russia nella guerra contro il Giappone (1904-1905), in seguito alla quale lo zar decise di modernizzare L'esercito e di allearsi con la Gran Bretagna; insieme ad essa e alla Francia, nel 1907 la Russia entrò a far parte della Triplice intesa. L'imperialismo nei paesi extraeuropei Il Giappone stava attraversando una fase di profonda trasformazione. Durante l'epoca Meiji (cioè del governo illuminato dell'imperatore Mutsuhito), il paese fu modernizzato e divenne una potenza industriale sul modello occidentale. La vittoria sulla Russia nel 1904-1905 per il controllo della Manciuria mostrò al mondo anche la grande forza militare raggiunta dal paese. Tra Ottocento e Novecento, anche gli Stati Uniti conobbero una crescita sia sul piano demografico sia su quello economico. Prese avvio una politica imperialistica nel continente americano e nell'area del Pacifico. Si trattò di un imperialismo diverso da quello europeo, basato non tanto sull'occupazione militare dei territori, quanto sulla creazione di zone di influenza. ETÀ GIOLITTIANA Fine età umbertina A seguito della profonda crisi dell'ultimo decennio del 19° secolo, si verificano molti scioperi e ribellioni in cerca di cambiamento, che però vengono repressi e limitati con la forza; un episodio esemplare è la rivolta di Milano del 1898 per l'aumento dei prezzi del pane, che è stata stroncata con dei colpi di cannone da parte del generale Beccaris. Come conseguenza c'è poi stato un attentato mortale contro il re Umberto 1°, ucciso dai colpi sparati da un anarchico come forma di vendetta per la strage di Milano. ● Zanardelli (1901-03) In seguito, sale al trono il figlio Vittorio Emanuele 3°, che affida il compito di formare un nuovo governo al leader della sinistra liberale Zanardelli (1901-03), che poi a sua volta nomina come Ministro degli Interni Giolitti. Riforme di Zanardelli: ● codice Zanardelli: un nuovo Codice penale con cui si abolisce la pena di morte e viene concesso un limitato diritto di sciopero; nuovo rapporto Stato/società: ciò è dovuto agli scioperi operai avvenuti a Genova nel 1901 contro lo scioglimento della Camera del lavoro; in questa occasione, Zanardelli fa un discorso in cui ribadisce 3 l'importanza che i governi mantengano una posizione neutrale e di mediazione rispetto ai conflitti del mondo del lavoro, evitando di favorire solo i padroni e confrontandosi anche con gli altri livelli di lavoratori; leggi sul lavoro: tutelare il lavoro delle donne e limitare quello minorile; assicurazione e pensione per la vecchiaia ed infortuni sul lavoro; istituisce un Consiglio superiore del Lavoro, per mediare tra i rappresentanti di # categorie di lavoro. municipalizzazione: servizi come il funzionamento di trasporti e l'erogazione di energia elettrica/gas, vengono sottratti ai privati e assegnati ai Comuni. Nuove organizzazioni sindacali Nell'Italia nord e centro, nascono delle associazioni, cioè le Camere del Lavoro: ● Milano: Confederazione Generale del Lavoro (CGdL). Opera su scala nazionale ed è suddivisa per categorie professionali; è moderata, non tendono a ribellarsi. Bologna: Federterra. E' composta dai lavoratori della terra; sono progressisti. Oltre a queste associazioni che si ispirano al socialismo, nascono anche altre cattoliche: ● zone industriali: Società di mutuo soccorso; campagne: Leghe bianche, che fondano le "casse rurali"= banche che prestano denaro ai contadini a bassi interessi. Giolitti (1903-14) Nel 1903 Zanardelli si dimette e Giolitti prende il suo posto; egli dimostra di seguire il modello di governo di Zanardelli, anche se mantiene un atteggiamento nuovo nei confronti dei due gruppi nemici ai liberali: cattolici e socialisti. SOCIALISTI Il partito socialista italiano (PSI) nasce nel 1892 su iniziativa di Turati; è stato il primo partito di massa ad essere fondato in Italia; come era accaduto in Germania, anche qui si formano 2 schieramenti: socialisti riformisti: capeggiati da Turati; credono nella necessità di partecipare alla vita politica creando alleanze con altri partiti, per poter realizzare delle riforme necessarie per affermare il socialismo nel paese.> questo programma è detto "programma minimo" ed include obbligo istruzione primaria, suffragio universale, libertà di organizzarsi in sindacati e la rinuncia alla politica coloniale. socialisti rivoluzionari: capeggiati da Labriola; per loro un compromesso con i governi borghesi-liberali è impensabile; il loro piano, detto "programma massimo", consiste in una rivoluzione armata. Nel 1904 realizzano uno sciopero generale di dimensioni mai viste prima in Europa. Politica interna Giolitti 1) cerca alleanza a sinistra: Giolitti è disponibile al dialogo con i socialisti, infatti propone in alleanza con il leader del PSI Turati, affinché i socialisti potessero entrare in politica e per svolgere il programma di riforma voluto da Turati (compatibile con quello di Giolitti); tuttavia nel PSI i favori si erano voltati nei confronti dei rivoluzionari e Turati non vuole più collaborare con un governo borghese. 2) cerca alleanze con liberali e conservatori: Giolitti viene allora sostenuto dai liberali progressisti e dai conservatori ed ottiene un grandissimo potere in Italia, tanto che questo periodo è detto "dittatura giolittiana". Riforme di Giolitti: Leggi per il Mezzogiorno: vuole favorire lo sviluppo del meridione con un programma industriale (Napoli), modernizzazione lavoro agricolo (Basilicata) e acquedotto (Puglia). Ferrovie di Stato: Giolitti vuole nazionalizzare le ferrovie, per risparmiare sui trasporti di merci e materie prime; questa iniziativa viene appoggiata dai socialisti riformisti, mentre i rivoluzionari gli vanno contro perché i ferrovieri temevano di perdere il loro diritto allo sciopero in seguito alla statalizzazione. ● Suffragio universale maschile (1912): per i maschi di 21 anni con la licenza elementare, per gli analfabeti bisognava avere almeno 30 anni; gli elettori passano dal 9% al 24%. 4 Assicurazioni sulla vita: fondo per pensioni e assicurazioni sul lavoro. Patto Gentiloni: è un patto tra Giolitti e l'Unione elettorale cattolica a scapito dei socialisti; con questo patto, Giolitti assicura il voto da parte dei cattolici in favore dei liberali, ed in cambio egli avrebbe assicurato una politica che non avrebbe offeso la sensibilità cattolica; infatti nelle elezioni del 1913, i liberali vinsero grazie all'appoggio esplicito dei cattolici. Politica estera Giolitti Politica di pace: inizialmente Giolitti vuole mantenere la pace con gli altri stati europei, seguendo la via di Crispi. Situazione peggiora a causa di 2 fattori: le 2 crisi marocchine, per la contesa del Marocco tra Germania e Francia; tradimento dall'Impero Austro-Ungarico: esso non aveva considerato l'Italia nella guerra per annettere la Bosnia-Erzegovina, nonostante la Triplice Alleanza. Nuova politica coloniale: a seguito di questi eventi, si rafforza il nazionalismo in Italia, con l'obiettivo di intraprendere una nuova politica coloniale per raggiungere le potenze della Francia o Inghilterra, ed evitare che così tanti italiani emigrassero all'estero. Guerra in Libia: questa proposta viene appoggiata da nazionalisti e un gruppo di industriali (che avrebbero tratto vantaggio dalla commissione della costruzione di armi). La guerra inizia subito dopo la fine della 2^ crisi marocchina, quando nel 1911 l'Italia attacca la Libia, ma l'impero ottomano risponde con una forte guerriglia, che rende il conflitto molto impegnativo. Dopo un anno di conflitto l'Italia vince, e con la pace di Losanna ottiene Libia ed il possesso temporaneo del Dodecaneso; la Libia viene inoltre divisa in due province (Cirenaica e Tripolitania) ed inizia una politica per convincere molti lavoratori italiani a migrare nelle nuove colonie. Qui gli italiani non vennero mai accettati dagli arabi, a causa dei massacri e atrocità della guerra appena conclusa. Nuove tendenze politiche: per sua sorpresa, la politica di Giolitti divide due nuove tendenze politiche ostili al giolittismo: ● nazionalisti: sono ostili al socialismo, ma al tempo stesso respingono l'ideologia liberale di Giolitti. socialisti: all'interno del partito, i riformisti sono in minoranza, quindi prevalgono i socialisti rivoluzionari, anch'essi ostili a Giolitti. Dimissioni di Giolitti: Giolitti è quindi obbligato a dare le dimissioni e cede il posto di Presidente del Consiglio a Salandra, un liberale conservatore. Ma lo scontro sociale si inasprisce sempre di più, soprattutto nella cosiddetta "settimana rossa", in cui a seguito alla morte di alcuni anarchici uccisi durante una manifestazione, ci furono molti scioperi e proteste violente. ● DECOLLO DELL'INDUSTRIA L'economia italiana inizia a decollare nel 1896 grazie a vari fattori: aiuti dallo Stato: lo Stato fu il principale committente delle industrie, es. per costruzione di ferrovie, potenziare i trasporti e per rafforzare la flotta da guerra; protezionismo doganale: permette alle industrie italiane di vendere i loro prodotti a prezzi alti senza temere la concorrenza straniera; modernizzazione di infrastrutture: necessaria per il trasporto di merci e materiali. riordino del sistema bancario italiano: viene fondata la Banca d'Italia, che si occupa di coordinare tutte le banche italiane; inoltre, vengono create le banche miste, che svolgono sia la funzione del credito, sia del finanziamento delle imprese. Settori sviluppati dell'industria: 1. siderurgia: si sviluppa intorno ai cantieri navali di Genova (Ansaldo di Genova), Savona, Piombino, Terni e Bagnoli; produce principalmente acciaio e ghisa. 2. meccanica: è fondamentale la nascita dell'Ilva, che unisce industria e finanza. Importante è il settore automobilistico, soprattutto l'industria torinese FIAT; c'è anche la produzione di navi e treni. 3. militare: si producono anche molte armi. 5 4. idroelettrica: dato che l'Italia è povera di carbone, è fondamentale l'industria idroelettrica, che permette di illuminare case e strade. Nasce la Edison. 5. chimica: la Pirelli di Milano, che produce la gomma. Squilibri nord/sud Il decollo industriale non comprendeva però il Meridione, anzi, la condizione economica del Sud Italia peggiora sempre di più. La zona industriale in Italia si limitava al triangolo industriale Genova, Milano, Torino. Cause arretratezza del sud: le cause furono individuate da Salvemini, il quale ritiene che fosse tutto causato dalla permanenza del latifondo, che era in mano a pochi ricchissimi proprietari terrieri, mentre poverissimi contadini vi lavoravano. Soluzione: compiere la riforma agraria che era avvenuta anni prima al Nord, per eliminare il latifondo e conferire il possesso delle terre anche ai piccoli e medi proprietari terrieri. La riforma di Salvemini non venne mai attuata; inoltre Giolitti si serviva spesso della corruzione e di aiuti da parte della mafia in occasione delle elezioni, per ottenere più voti; per questo Salvemini definisce Giolitti un "ministro della malavita". Questa situazione spinge molti italiani ad emigrare. Italiani in Brasile La situazione in Italia spinse molti, soprattutto i veneti, ad emigrare in Brasile, tanto che elementi della tradizione veneta vengono considerati come tipici italiani; in alcune zone della città di San Paolo, gli italiani erano più degli stessi brasiliani, perciò si parla di una vera e propria invasione di stranieri. Motivi della migrazione in Brasile: molti italiani migrano in Brasile perchè era appena stata abolita la schiavitù, quindi i proprietari terrieri sono obbligati a retribuire i lavoratori; gli italiani erano inizialmente visti come grandi lavoratori, in quanto facevano una vita durissima coltivando le piantagioni di caffè. Ma poco dopo vengono visti come dei delinquenti, ladri o assassini, che rubano il lavoro ai brasiliani e che si considerano superiori agli indigeni in quanto uomini bianchi. La prima classe operaia in Brasile è italiana: gli italiani in Brasile costituiscono buona parte della classe operaia e dei primi movimenti sindacali brasiliani; per questo inizialmente la lingua utilizzata nei giornali ed associazioni operaie era proprio l'italiano. 6