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20/11/2022
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SOFISTI La civiltà della parola: Nell'Atene del V secolo (età di Pericle), nelle pòlis greche, nel período della democrazia (plebiscitaria) • I dibattiti nell'agorà, la partecipazione diretta • 1 sofisti (sapientissimi) erano personaggi itineranti, viaggiavano di città in città per impartire le loro lezioni (per la prima volta, a pagamento) • Insegnavano la politíké téchne (arte della política), insegnavano l'arte della retorica (arte del corretto uso della parola, abilità di trattare qualsiasi argomento in modo di persuadere l'uditorio) • Sofista letteralmente significa “sapientissimo", cioè colui che si intende di tutto lo scibile • Si presentano come maestri di politica e retorica (arte del corretto uso della parola, abilità di trattare un qualsiasi argomento in modo da persuadere l'uditorio; capacità di padroneggiare il lessico, la grammatica, la sintassí, la fonetica e la mímica). • La sofistica fu críticata e combattuta da Socrate, Platone ("prostituti del sapere") e Aristotele DET • Nessuna opera integra, solo frammenti e riferimenti nelle opere di Platone • 1 sofisti non avevano scuole, si “esibivano” nelle piazze, davano pubbliche dimostrazioni del proprio sapere attraverso conferenze e dibattiti, poi dietro compenso, insegnavano la loro arte nelle case delle famiglie più agiate • Insegnavano il modo più opportuno di avere ragione nei pubblici dibattiti attraverso argomenti convincenti (esperti di dialettica e retorica), capacità di far prevalere la propria tesi su quella dell'avversario PROTAGORA • "L'uomo è misura di tutte le cose,...
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Stefano S, utente iOS
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di quelle che sono in quanto sono, di quelle che non sono in quanto non sono" • L'uomo (umanità, popolo, singolo) è il criterio di giudizio delle cose le quali sono come a lui appaiono; solo in relazione all'uomo le cose sono ed hanno senso RELATIVISMO: “NON ESISTONO VERITÀ ASSOLUTE, esistono verità relative" • Non esiste una legge naturale ed universale che stabilisca cosa è vero / falso, cosa è bene / male, cosa è giusto / ingiusto, cosa è bello/brutto • Ogni uomo ha la sua sensibilità e le sue abitudini, ogni popolo ha i suoi usi ed i suoi costumi, le sue credenze e le sue divinità, la propria religiosità • L'umanità ha il suo modo di conoscere e di giudicare IL MITO DI PROMETEO: • Dopo che gli Dei ebbero plasmato gli esseri viventi, diedero l'incarico a Prometeo e suo fratello Epimeteo di dotarli delle facoltà più opportune alla vita. Epimeteo (l'imprevidente) distribuì doti e capacità soltanto agli animali, dimenticando gli uomini i quali rimasero indifesi, deboli e privi di risorse condizione che avrebbe determinato l'estinzione del genere. umano. Interviene Prometeo (il previdente) a salvare gli uomini... • Prometeo rubò il fuoco e l'arte della meccanica ad Efesto ed Atena e li donò agli uomini • Ma ciò non bastò a fondare la civiltà e a far progredire la stirpe umana, pur possedendo l'intelligenza e le tecniche gli uomini erano incapaci di vivere insieme e fondale le comunità. Fu allora che Zeus incaricò Hermes, il messaggero degli Dei, di dare a tutti gli uomini indistintamente, le seguenti tre virtù civiche: il rispetto reciproco, il diritto e la giustizia • Nacque così l'arte della política, della convivenza ordinata e regolata dalle leggi • Mentre le conoscenze tecniche sono presenti in maniera diseguale, la virtù política compete a tutti e tutti devono coltivarla attraverso l'educazione e lo studio CORGIA • “La parola è una grande dominatrice che, con corpo piccolissimo e invisibilissimo, divinissime opere sa compiere" Su di un argomento non è possibile costruire un unico discorso, ma tanti quanti sono i punti di vista • Scissione tra realtà e linguaggio, tra i fatti e la loro interpretazione, linguaggio ed essere non coincidono, tra linguaggio e cose vi è una frattura • Il discorso è tutto, il linguaggio è gioco che affascina Il "nichilismo" di Gorgia • “Nulla è, se anche fosse non potremmo conoscerlo, se anche potessimo conoscerlo non potremmo comunicarlo" • Nessuna realtà ha i caratteri dell'essere parmenídeo, se anche fosse l'uomo non ha gli strumenti conoscitivi adeguati per conoscerlo, se anche gli venisse concessa tale verità, il linguaggio umano non è adeguato a rispecchiare la verità L'ENCOMIO DI ELENA • L'uomo non è libero nelle sue azioni ma è dominato da mille padroni: il fato, il caso, l'amore, il volere degli Dei, la forza persuasiva delle parole. • Non sempre gli uomini hanno un animo cattivo, talvolta sono indotti dalle parole a compiere azioni malvagie e violente Elena è considerata la colpevole della guerra tra Sparta e Troia, per Gorgia Elena va considerata innocente perché il suo tradimento e la partenza per · Troia con Paríde non fu libera scelta, ma necessità Le ragioni e l'elogio di Elena Elena, vera vittima, ha seguito Paride: • 1) per volere della sorte, del fato, per decisione divina, per decreto della necessità • 2) fu trascinata con la forza da Paride • 3) fu presa d'amore, eros come forza irresistibile • 4) persuasa con la parola, “parola che senza avere l'aspetto della costrizione, ne ha la potenza" Rendere forte il discorso debole: • I sofisti insegnano l'arte della persuasione, il modo per riuscire ad avere ragione durante una discussione (scarsa serietà o valida capacità) • Insegnano l'uso più efficace del linguaggio • Insegnano l'efficacia comunicativa, mostrano come elaborare una strategia argomentatíva adeguata • L'obiettivo era preparare alla carriera política • Si dice che Protagora sia stato costretto a lasciare Atene e che i suoi scritti siano stati tutti bruciati