Teorie del conflitto e sociologie comprendenti
Le Teorie del Conflitto evidenziano la conflittualità all'interno della società con una prospettiva macrosociologica. Louis Althusser sviluppò il concetto di Apparati Ideologici di Stato (scuola, chiesa, media) che rafforzano ideologie funzionali ai rapporti di dominio esistenti. Pierre Bourdieu considerava la scuola come strumento di trasmissione della cultura dominante attraverso il "capitale culturale".
Negli Stati Uniti, le "sociologie critiche" hanno analizzato come la società fosse manipolata da interessi economici dominanti. David Riesman descrisse l'"individuo eterodiretto", massificato e spersonalizzato dai mass media. Wright Mills denunciò una società dominata dal potere dei grandi gruppi finanziari e militari-industriali.
La Scuola di Francoforte (Horkheimer, Marcuse, Adorno, Fromm) ha elaborato un'analisi critica della civiltà industriale avanzata, caratterizzata da controllo sociale e libertà fittizia. Ha delineato un "tipo psicologico" caratterizzato da conformismo morale e cieca subordinazione all'autorità, denunciando l'alienazione dell'uomo contemporaneo.
Le Sociologie Comprendenti studiano l'azione sociale analizzando le microrealtà sociali. L'interazionismo simbolico (Mead, Blumer) sostiene che le situazioni acquistano significato attraverso processi interpretativi sviluppati nell'interazione. La prospettiva drammaturgica di Erving Goffman vede gli individui come attori che interpretano ruoli, distinguendo tra la performance pubblica e il retroscena privato.
🎭 Pensaci: Quante volte nella tua giornata "reciti" ruoli diversi? Con gli amici, i professori, i genitori ti comporti in modo differente, proprio come nella "drammaturgia sociale" descritta da Goffman!