Dewey e la Scuola-Laboratorio: L'Alunno Diventa Protagonista
Immagina una scuola dove non sei più uno "spettatore" passivo ma diventi il protagonista attivo del tuo apprendimento. Questo è l'attivismo pedagogico di John Dewey, che ha letteralmente ribaltato il modo di concepire l'istruzione. Per Dewey, l'educazione non è qualcosa che ti viene "versata" nella testa, ma un processo di ricostruzione continua della tua esperienza.
La sua "scuola-laboratorio" di Chicago è stata un esperimento rivoluzionario. Qui i ragazzi dai 4 ai 18 anni imparavano attraverso occupazioni attive, conoscenza dell'ambiente sociale e simboli culturali. L'idea base? Partire sempre dagli interessi autentici degli studenti, non da programmi calati dall'alto.
Dewey ha formulato cinque principi fondamentali che ancora oggi guidano molte scuole innovative: l'istruzione nasce dalla partecipazione sociale, la scuola è il fulcro del processo sociale, i programmi devono basarsi sulla vita sociale del bambino, il metodo deve seguire gli interessi dell'alunno, e infine l'istruzione è la base del progresso sociale.
Metodo pratico: Tutto deve partire dall'esperienza quotidiana, essere organizzato gradualmente e collegato a quello che già sai.
Il lavoro scolastico doveva essere attivo, organizzato attraverso progetti e laboratori. Non si tratta di "prepararsi a vivere" ma di vivere davvero già a scuola. William Kilpatrick, allievo di Dewey, ha sviluppato ulteriormente questa idea con il famoso metodo dei progetti, dove l'alunno diventa l'unico attore del proprio apprendimento attraverso quattro fasi: idealizzazione, pianificazione, esecuzione e valutazione dei risultati.