Rousseau e l'educazione naturale
Rousseau rivoluziona completamente il modo di pensare l'educazione proponendo un approccio naturale. Il bambino deve crescere a contatto con la natura, seguendo i suoi bisogni essenziali e i ritmi naturali di crescita, valorizzando le caratteristiche tipiche dell'infanzia.
Il suo ideale è un bambino che cresce in campagna, lontano dalla corruzione della città, imparando dall'esperienza diretta. Niente anticipazioni forzate o conoscenze premature - ogni cosa al momento giusto. I primi strumenti per conoscere il mondo sono il movimento e i sensi, le nostre "finestre" sulla realtà.
Nel "Discorso sulle scienze e sulle arti", Rousseau lancia una critica durissima: il progresso scientifico ha aumentato la corruzione umana. Più una società è raffinata e lussuosa, più diventa egoista e ipocrita. La cultura dei salotti parigini è falsa, basata sull'apparenza anziché sull'essere autentico.
Nel "Discorso sull'ineguaglianza" va ancora oltre: le disuguaglianze non sono naturali ma create dalla società. L'uomo naturale era buono e in armonia, mentre la società civile ha portato competizione, falsità e oppressione. La famosa frase "il primo che recintò un terreno e disse 'questo è mio'" spiega come è nata la proprietà privata e con essa tutti i problemi sociali.
💡 Concetto chiave: Per Rousseau l'educazione deve rispettare la natura del bambino, non forzarla verso modelli artificiali imposti dalla società.