Scuola nel Basso Medioevo e le Prime Università
Dopo l'anno Mille tutto cambia: l'economia cresce, nascono nuovi ordini monastici e con essi anche nuove forme di educazione. Le scuole episcopali si trasformano in vere e proprie università, gestite da docenti e studenti che fanno ricerca insieme.
Le università si organizzano in quattro facoltà principali: arti liberali, diritto, medicina e teologia. L'insegnamento si basa su due metodi fondamentali: la lectio (dove il maestro legge e spiega i testi) e la disputatio (discussioni tra studenti per risolvere problemi complessi).
Gli studenti più motivati viaggiano di città in città per seguire i maestri più famosi, rendendo le università luoghi cosmopoliti. Si sviluppa anche una carriera accademica: dal magister artium (che insegna le arti liberali) fino al magister theologiae al vertice della gerarchia.
Curiosità: Il metodo dialettico di Pietro Abelardo, basato sul confronto di tesi opposte nella sua opera "Sic et Non", diventa il modello per l'apprendimento universitario medievale.
Apprendistato e Scuole di Arti e Mestieri
Le famiglie cittadine iniziano a pensare diversamente: i figli non devono per forza fare il mestiere del padre! Verso i sette anni, i ragazzi vengono mandati da un artigiano per un lungo apprendistato che dura fino all'età adulta.
Gli artigiani si organizzano in corporazioni (chiamate gilde) con una struttura gerarchica precisa. Queste corporazioni rendono l'insegnamento più sistematico, dando vita alle scuole di arti e mestieri dedicate principalmente ai giovani del ceto medio cittadino.