Psicologia dello sviluppo
Jean Piaget studia le strutture logiche della mente individuando quattro stadi di sviluppo cognitivo: 1) intelligenza sensomotoria (connessioni neuromuscolari), 2) pensiero intuitivo (sviluppo linguaggio), 3) periodo operatorio concreto (riconoscimento regole), 4) operazioni formali (pensiero astratto).
Lev Vygotskij introduce l'area di sviluppo prossimale: il bambino sviluppa le potenzialità quando viene affiancato da una persona più competente. Il linguaggio è strumento potente per organizzare la realtà. Il metodo dello scaffolding prevede strategie di aiuto mirate.
Jerome Bruner descrive l'apprendimento come processo a spirale con tre modalità: esecutiva (fare manuale), iconica (immagini), simbolica (simboli). È più flessibile di Piaget: queste fasi possono coesistere.
Bruner propone la società della conoscenza basata su pluralità di modelli. Critica l'idea egualitaria di Marx: la scuola deve stimolare tutti ma premiare eccellenze e pensiero divergente. Vuole recuperare il mito per la sua funzione comunicativa, cognitiva ed emotiva.
Howard Gardner teorizza le intelligenze multiple: linguistica, logico-matematica, musicale, spaziale, corporeo-cinestetica, interpersonale, intrapersonale. Aggiunge poi quella naturalistica ed esistenziale. Nel 2000 individua cinque intelligenze chiave per il futuro.
Differenza importante: Piaget vede stadi rigidi di sviluppo, Vygotskij sottolinea l'importanza dell'aiuto sociale, Bruner privilegia la flessibilità dell'apprendimento.