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21 nov 2025

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La Società di Massa e il Nazionalismo nell'Età Giolittiana

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Stefania

@notst33

Il periodo tra il 1870 e il 1914 fu un'epoca... Mostra di più

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La società di massa nella Belle
époque
La fase pacifica di grande espansione e di ottimismo che attraversò l'Europa tra il

La società di massa nella Belle époque

Ti sei mai chiesto come sia nata la produzione di massa che caratterizza ancora oggi la nostra economia? Tutto iniziò durante la Belle époque (1870-1914), un periodo di grande ottimismo e sviluppo industriale in Europa.

La Seconda rivoluzione industriale introdusse il taylorismo e il fordismo, due sistemi che cambiarono per sempre il modo di lavorare. Taylor scompose il lavoro in operazioni semplici e cronometrate, mentre Ford nel 1913 inventò la catena di montaggio che ridusse tempi e costi di produzione.

Queste innovazioni ebbero conseguenze contrastanti: da una parte aumentarono la produzione e abbassarono i prezzi, rendendo i beni accessibili ai ceti medi. Dall'altra causarono l'alienazione del lavoratore, che diventò una semplice rotella del meccanismo produttivo.

Nacque così il capitalismo finanziario, dove banche e imprese collaboravano strettamente. Per evitare monopoli pericolosi, gli Stati crearono le prime legislazioni antitrust, mentre l'eccesso di prodotti venne smaltito nelle colonie.

Ricorda: Il taylorismo e fordismo dominarono l'economia occidentale fino agli anni Settanta del Novecento!

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La società di massa nella Belle
époque
La fase pacifica di grande espansione e di ottimismo che attraversò l'Europa tra il

La nascita della società di massa e dei partiti moderni

Immagina un'Europa dove per la prima volta milioni di persone iniziano a partecipare attivamente alla politica: è quello che successe tra fine Ottocento e inizio Novecento con la società di massa.

Tre fattori chiave crearono questo fenomeno: crescita demografica, urbanizzazione e scolarizzazione. Mentre la borghesia rimaneva la classe dominante, il proletariato acquisiva sempre più peso attraverso sindacati e partiti socialisti di ispirazione marxista.

La Prima e Seconda Internazionale tentarono di coordinare il movimento operaio europeo. Dal 1875 nacquero i primi partiti socialisti nazionali che lottavano per riforme concrete: assicurazioni, pensioni e diritto di sciopero.

Un obiettivo fondamentale fu l'estensione del diritto di voto. Il suffragio universale maschile si diffuse gradualmente dall'1848, mentre per quello femminile bisognò aspettare il movimento delle Suffragette inglesi guidate da Emmeline Pankhurst (1903). In Italia arrivò solo nel 1918 per gli uomini e nel 1946 per le donne!

La Belle époque rappresentò l'apogeo di questo ottimismo, con opere simbolo come la Torre Eiffel e la nascita del tempo libero di massa. Tuttavia, le nuove scoperte scientifiche (radioattività, relatività, inconscio) iniziarono a minare la fiducia nel progresso, aprendo la strada all'età dell'irrazionalismo.

Curiosità: I "partiti di massa" moderni nacquero proprio in questo periodo, prendendo come modello il Partito socialdemocratico tedesco!

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La società di massa nella Belle
époque
La fase pacifica di grande espansione e di ottimismo che attraversò l'Europa tra il

L'urto dei nazionalismi e le tensioni europee

Cosa trasformò l'idea romantica di nazione in una forza distruttiva che portò alla guerra mondiale? La risposta sta nell'evoluzione del nazionalismo tra Ottocento e Novecento.

Inizialmente, il nazionalismo di sinistra identificava la nazione con libertà e democrazia, sostenendo i movimenti di indipendenza come il Risorgimento italiano. Ogni popolo aveva diritto alla propria identità, ma senza escludere gli altri.

Dalla fine dell'Ottocento si affermò invece il nazionalismo di destra, basato sul legame "sangue-terra" e sull'idea di superiorità razziale. Le politiche imperialistiche e protezionistiche alimentarono la competizione tra nazioni, mentre il darwinismo sociale giustificò l'idea che i popoli più forti dovessero prevalere sui più deboli.

I movimenti nazionalisti del primo Novecento divennero apertamente antidemocratici, esaltando guerra, autoritarismo e xenofobia. In Francia nacque l'Action française con il desiderio di revanche contro la Germania per riconquistare Alsazia e Lorena.

La Germania aspirava al pangermanesimo (unire tutti i popoli germanici), i popoli slavi al panslavismo, mentre in Italia nel 1910 nacque l'Associazione nazionalista italiana guidata da Enrico Corradini.

Attenzione: Il sionismo di Theodor Herzl (1897) nacque invece come risposta all'antisemitismo per creare uno Stato ebraico in Palestina.

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La società di massa nella Belle
époque
La fase pacifica di grande espansione e di ottimismo che attraversò l'Europa tra il

Il nuovo sistema delle alleanze europee

Perché l'Europa si divise in due blocchi contrapposti che portarono alla guerra mondiale? La risposta sta nel crollo del vecchio equilibrio stabilito dal Congresso di Vienna (1815).

Il cancelliere tedesco Bismarck creò un nuovo sistema di alleanze in funzione antifrancese: la Triplice Alleanza (1882) con Austria e Italia, più il Trattato di contro-assicurazione (1887) per garantirsi la neutralità russa.

Dopo l'uscita di scena di Bismarck, la Germania di Guglielmo II adottò la Weltpolitik ("politica mondiale"), entrando in competizione diretta con il Regno Unito per la supremazia mondiale. La crescita economica e demografica tedesca alimentò il nazionalismo e l'espansionismo.

L'Impero austro-ungarico doveva invece gestire l'insoddisfazione delle minoranze etniche nei Balcani. Nel 1908 l'Austria annesse la Bosnia-Erzegovina, scatenando le proteste dei nazionalisti serbi e della Russia.

Nel frattempo si formò il fronte opposto: la Triplice Intesa (1907) tra Francia, Regno Unito e Russia. La Russia zarista di Alessandro III e Nicola II mantenne un regime autocratico basato su autocrazia, ortodossia e nazionalismo, ma dovette affrontare crescenti tensioni sociali.

Punto chiave: L'annessione austriaca della Bosnia-Erzegovina (1908) fu una delle principali cause di tensione che portò all'attentato di Sarajevo del 1914.

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La società di massa nella Belle
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La fase pacifica di grande espansione e di ottimismo che attraversò l'Europa tra il

La crisi russa e l'ascesa delle nuove potenze

La Rivoluzione russa del 1905 fu una prova generale di quello che sarebbe successo nel 1917. Tutto iniziò con la disastrosa guerra russo-giapponese (1904-05), voluta dallo zar per distrarre il popolo dai problemi interni.

Il 22 gennaio 1905 una manifestazione pacifica a San Pietroburgo si trasformò in rivoluzione. Nacque il primo Soviet (consiglio di operai) e lo zar fu costretto a promettere la Duma (assemblea rappresentativa). Ma furono false promesse: la rivoluzione venne repressa nel sangue.

Il primo ministro Stolypin tentò riforme agrarie per creare piccoli proprietari terrieri, ma fu assassinato nel 1911. Alla vigilia della guerra mondiale, tutti i problemi della Russia rimasero irrisolti.

Gli Stati Uniti divennero la principale potenza economica mondiale grazie agli imperi industriali di petrolio, acciaio e finanza. Sotto Roosevelt mantennero alte barriere protezionistiche e adottarono una politica estera imperialista: strapparono Cuba alla Spagna, acquisirono Filippine e Hawaii, e costruirono il Canale di Panama.

Il Giappone si modernizzò rapidamente durante l'Era Meiji (1868) e iniziò una politica espansionista. Vinse il conflitto cino-giapponese (1894-95) ottenendo Taiwan, poi sconfisse la Russia (1904-05) conquistando il controllo della Manciuria e della Corea.

Svolta storica: La vittoria giapponese sulla Russia frantumò per la prima volta il mito della superiorità della razza bianca.

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La fase pacifica di grande espansione e di ottimismo che attraversò l'Europa tra il

L'Italia giolittiana: crescita economica e divari territoriali

L'età giolittiana (1900-1914) trasformò l'Italia in una moderna nazione industriale, ma creò anche profondi squilibri territoriali che esistono ancora oggi.

La crescita economica italiana attraversò tre fasi: protezionismo e commesse statali (1881-87), rallentamento per la crisi europea (1887-96), e boom economico (1896-1907) che raddoppiò il PIL e aumentò del 30% il reddito pro capite.

Nel triangolo industriale TorinoMilanoGenovaTorino-Milano-Genova nacquero marchi che conosciamo ancora: Fiat, Pirelli, Edison, Breda. L'Italia passò da economia agricola a industriale, sostenuta dal capitale bancario e dalla stabilità della lira.

Tuttavia, lo sviluppo creò un drammatico divario Nord-Sud. Il Meridione rimase arretrato, analfabeta (37%) e controllato da grandi proprietari terrieri. Questo causò il fenomeno dell'emigrazione verso le Americhe.

Il quadro politico era instabile: dopo l'assassinio di Umberto I (1900), Vittorio Emanuele III affidò il governo prima a Zanardelli (1901), poi a Giolitti (1903-1914). Gli operai italiani avevano le paghe più basse d'Europa, causando frequenti scioperi e tensioni sociali.

Dato importante: Durante l'età giolittiana, milioni di italiani emigrarono oltreoceano per sfuggire a povertà e disoccupazione del Sud.

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Le riforme sociali di Giolitti e le questioni nazionali

Giovanni Giolitti affrontò la "questione sociale" con un approccio pragmatico, puntando ad allargare il consenso popolare verso lo Stato liberale. Non seguiva programmi rigidi ma cercava appoggi sia a destra che a sinistra.

Il movimento operaio era cresciuto grazie all'incremento demografico, all'istruzione elementare obbligatoria (Legge Coppino 1877) e all'allargamento del diritto di voto. I lavoratori si organizzavano nelle Camere del lavoro (dal 1891) e nel Partito socialista italiano (1892-95).

Le riforme giolittiane furono significative: Consiglio superiore del lavoro (1902), limitazioni al lavoro notturno femminile e minorile, assicurazione obbligatoria per infortuni (1903), nazionalizzazione di ferrovie e telefoni, e la Legge Daneo-Credaro (1911) che rese pubblica l'istruzione elementare.

Giolitti tentò l'alleanza con i socialisti riformisti di Filippo Turati, ma nel 1904 i massimalisti presero il controllo del partito, negando l'appoggio al governo. Nacquero importanti organizzazioni sindacali: la Confederazione Generale del Lavoro (1906) e la Confederazione italiana dell'industria (1910).

La questione cattolica si risolse gradualmente: Papa Pio X allentò il "Non expedit" (1904) e nel 1913 il Patto Gentiloni portò i cattolici a votare per candidati liberali favorevoli alla Chiesa.

Momento chiave: Lo sciopero generale del 1904 segnò il punto di svolta nei rapporti tra Giolitti e i socialisti massimalisti.

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La questione meridionale e la guerra di Libia

Il divario Nord-Sud era il tallone d'Achille dell'Italia giolittiana. Il Meridione soffriva per latifondi improduttivi, mancanza di infrastrutture, fisco oppressivo e amministrazione corrotta. L'emigrazione oltreoceano divenne l'unica via di fuga da fame e povertà.

Alcuni economisti denunciavano che il Sud veniva sfruttato come serbatoio fiscale e mercato per i prodotti industriali del Nord, venduti a prezzi alti grazie al protezionismo. I meridionalisti chiedevano riforma agraria e redistribuzione delle terre.

Giolitti tentò di risolvere il problema creando grandi industrie al Sud con agevolazioni fiscali, ma spesso ricorse a clientelismo e corruzione per garantirsi l'appoggio elettorale. I risultati furono scarsi e il divario aumentò, tanto che fu accusato di essere il "ministro della malavita".

In politica estera, nonostante la Triplice Alleanza con Germania e Austria, Giolitti cercò accordi con Regno Unito e Francia per espandersi in Africa. I nazionalisti spingevano per una ripresa coloniale dopo la sconfitta di Adua (1896).

Nel settembre 1911 l'Italia dichiarò guerra ai Turchi per conquistare la Libia. La pace di Losanna (ottobre 1912) diede all'Italia la Libia e il Dodecaneso, ma i costi furono elevati e la colonizzazione difficile.

Con la riforma elettorale del 1912 Giolitti ampliò il suffragio, ma nel marzo 1914 si dimise. Gli successe il conservatore Antonio Salandra, proprio quando l'Europa stava per esplodere nella Grande Guerra.

Eredità controversa: Giolitti lasciò un'Italia più moderna ma ancora divisa, con forti tensioni sociali irrisolte.

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Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale

Il 28 giugno 1914 l'arciduca Francesco Ferdinando fu assassinato a Sarajevo da uno studente serbo-bosniaco nazionalista. Questo attentato fece esplodere tutte le tensioni accumulate in Europa negli anni precedenti.

Le rivalità erano esplose già in crisi precedenti: le crisi marocchine (1905-06, 1911) tra Francia e Germania, e le guerre balcaniche (1912-13) dove la Serbia si rafforzò contro l'Austria-Ungheria sostenuta dalla Russia.

L'Austria inviò un ultimatum alla Serbia il 23 luglio 1914. La Serbia accettò quasi tutte le condizioni tranne una: la violazione della propria sovranità. L'Austria dichiarò guerra e nel giro di pochi giorni tutta l'Europa fu in fiamme.

Il sistema delle alleanze fece scattare il meccanismo: Russia con la Serbia, Germania con l'Austria, Francia e Regno Unito con la Russia. Il 4 agosto 1914, con l'invasione tedesca del Belgio, iniziò ufficialmente la Prima Guerra Mondiale.

La guerra fu accolta con entusiasmo dalle folle: nazionalisti, industriali degli armamenti e perfino parte della sinistra rivoluzionaria appoggiarono l'intervento. Si creò l'"unione sacra", governi di coalizione nazionale per difendere la patria.

Paradosso storico: Anche il Partito socialdemocratico tedesco, teoricamente internazionalista, votò a favore dei crediti di guerra!

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L'Italia dalla neutralità all'intervento

Il 2 agosto 1914 l'Italia di Salandra proclamò la neutralità, sostenendo che la Triplice Alleanza era difensiva e non obbligava ad aiutare l'Austria che aveva dichiarato guerra per prima.

Secondo i prefetti, la maggioranza degli italiani era contraria alla guerra. Il Paese si divise tra neutralisti e interventisti in una spaccatura che condizionò la politica per mesi.

I neutralisti includevano: cattolici pacifisti, masse contadine, socialisti riformisti fedeli alla solidarietà internazionale, e Giolitti con i liberali che volevano ottenere il Trentino dall'Austria in cambio della neutralità.

Gli interventisti comprendevano: liberali conservatori, nazionalisti come D'Annunzio e i Futuristi, irredentisti che volevano Trentino e Friuli, sindacalisti rivoluzionari, Benito Mussolini (poi espulso dal partito socialista), Salandra e re Vittorio Emanuele III.

Mentre il dibattito infuriava, il governo trattò segretamente con entrambi gli schieramenti. Il 26 aprile 1915 firmò il Patto di Londra con la Triplice Intesa, promettendo l'intervento contro gli Imperi centrali in cambio delle "terre irredente" e della Dalmazia.

Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò in guerra a fianco di Francia, Regno Unito e Russia, iniziando un conflitto che avrebbe cambiato per sempre la storia europea.

Decisione fatale: Il Patto di Londra fu tenuto segreto al Parlamento, dove la maggioranza era ancora neutralista.



Pensavamo che non l'avreste mai chiesto....

Che cos'è l'assistente AI di Knowunity?

Il nostro assistente AI è costruito specificamente per le esigenze degli studenti. Sulla base dei milioni di contenuti presenti sulla piattaforma, possiamo fornire agli studenti risposte davvero significative e pertinenti. Ma non si tratta solo di risposte, l'assistente è in grado di guidare gli studenti attraverso le loro sfide quotidiane di studio, con piani di studio personalizzati, quiz o contenuti nella chat e una personalizzazione al 100% basata sulle competenze e sugli sviluppi degli studenti.

Dove posso scaricare l'applicazione Knowunity?

È possibile scaricare l'applicazione dal Google Play Store e dall'Apple App Store.

Knowunity è davvero gratuita?

Sì, hai accesso completamente gratuito a tutti i contenuti nell'app e puoi chattare o seguire i Creatori in qualsiasi momento. Sbloccherai nuove funzioni crescendo il tuo numero di follower. Inoltre, offriamo Knowunity Premium, che consente di studiare senza alcun limite!!

Non c'è niente di adatto? Esplorare altre aree tematiche.

Recensioni dei nostri utenti. Ci adorano - e anche tu, vedrai .

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4.8/5

Google Play

L'applicazione è molto facile da usare e ben progettata. Finora ho trovato tutto quello che cercavo e ho potuto imparare molto dalle presentazioni! Utilizzerò sicuramente l'app per i compiti in classe! È molto utile anche come fonte di ispirazione.

Stefano S

utente iOS

Questa applicazione è davvero grande! Ci sono tantissimi appunti e aiuti con lo studio [...]. La mia materia problematica, per esempio, è il francese e l'app ha così tante opzioni per aiutarmi. Grazie a questa app ho migliorato il mio francese. La consiglio a tutti.

Samantha Klich

utente Android

Wow, sono davvero stupita. Ho appena provato l'app perché l'ho vista pubblicizzata molte volte e sono rimasta assolutamente sbalordita. Questa app è L'AIUTO che cercate per la scuola e soprattutto offre tantissime cose, come allenamenti e schede, che a me personalmente sono state MOLTO utili.

Anna

utente iOS

È bellissima questa app, la adoro. È utilissima per lo studio e mi aiuta molto, anzi moltissimo, ma soprattutto mi aiutano molto i quiz, per memorizzare anche quello che non sapevo

Anastasia

utente Android

Fantastica per qualsiasi materia avere gli appunti anche di altre persone è molto utile perchè posso confrontarmi e vedere come migliorarmi. con i quiz riesco ad apprendere al meglio.

Francesca

utente Android

moooolto utile,gli appunti sono belli e funzionanti,schoolGPT da dei consigli formidabili!!

Marianna

utente Android

L'applicazione è semplicemente fantastica! Tutto ciò che devo fare è inserire l'argomento nella barra di ricerca e ottengo la risposta molto velocemente. Non devo guardare 10 video di YouTube per capire qualcosa, quindi risparmio tempo. Consigliatissima!

Sudenaz Ocak

utente Android

A scuola andavo malissimo in matematica, ma grazie a questa applicazione ora vado meglio. Vi sono molto grato per aver creato questa app.

Greenlight Bonnie

utente Android

Knowunity è un applicazione fantastica,considerando che ha degli schemi veramente molto carini e sfiziosi e che ci sono dei quiz,oltre al fatto che questa cosa dell intelligenza artificiale "school gpt" è almeno per me molto utile, perché a differenza di Chatgpt ti da le spiegazioni, ti spiega ciò che non è chiaro! Posso studiare più velocemente tramite gli schemi e che posso pubblicare io stessa gli schemi è una funzione utilissima per gli altri studenti. Knowunity è PERFETTA

Aurora

utente Android

L’app funziona benissimo e puoi trovare qualsiasi tipo di informazione. Non ho l’abbonamento ma la parte gratuita è sufficiente per uno studio approfondito.

Martina

utente iOS

in questi ultimi mesi di scuola dove il tempo è ormai poco, mi sta aiutando molto perché piuttosto che farmi io gli schemi su quello che leggo sul libro guardo questi già fatti e li uso come ripasso piuttosto che rileggermi tutto il libro

Chiara

utente IOS

Questa app è una delle migliori, nient’altro da dire.

Andrea

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Samantha Klich

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Anna

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È bellissima questa app, la adoro. È utilissima per lo studio e mi aiuta molto, anzi moltissimo, ma soprattutto mi aiutano molto i quiz, per memorizzare anche quello che non sapevo

Anastasia

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Francesca

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moooolto utile,gli appunti sono belli e funzionanti,schoolGPT da dei consigli formidabili!!

Marianna

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L'applicazione è semplicemente fantastica! Tutto ciò che devo fare è inserire l'argomento nella barra di ricerca e ottengo la risposta molto velocemente. Non devo guardare 10 video di YouTube per capire qualcosa, quindi risparmio tempo. Consigliatissima!

Sudenaz Ocak

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A scuola andavo malissimo in matematica, ma grazie a questa applicazione ora vado meglio. Vi sono molto grato per aver creato questa app.

Greenlight Bonnie

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Knowunity è un applicazione fantastica,considerando che ha degli schemi veramente molto carini e sfiziosi e che ci sono dei quiz,oltre al fatto che questa cosa dell intelligenza artificiale "school gpt" è almeno per me molto utile, perché a differenza di Chatgpt ti da le spiegazioni, ti spiega ciò che non è chiaro! Posso studiare più velocemente tramite gli schemi e che posso pubblicare io stessa gli schemi è una funzione utilissima per gli altri studenti. Knowunity è PERFETTA

Aurora

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in questi ultimi mesi di scuola dove il tempo è ormai poco, mi sta aiutando molto perché piuttosto che farmi io gli schemi su quello che leggo sul libro guardo questi già fatti e li uso come ripasso piuttosto che rileggermi tutto il libro

Chiara

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Questa app è una delle migliori, nient’altro da dire.

Andrea

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Stefania

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Il periodo tra il 1870 e il 1914 fu un'epoca di grandi trasformazioni per l'Europa: la Belle Époque portò ottimismo e progresso, ma anche tensioni nazionaliste che sfociarono nella Prima Guerra Mondiale. In questi decenni nacque la società di massa,... Mostra di più

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La Seconda rivoluzione industriale introdusse il taylorismo e il fordismo, due sistemi che cambiarono per sempre il modo di lavorare. Taylor scompose il lavoro in operazioni semplici e cronometrate, mentre Ford nel 1913 inventò la catena di montaggio che ridusse tempi e costi di produzione.

Queste innovazioni ebbero conseguenze contrastanti: da una parte aumentarono la produzione e abbassarono i prezzi, rendendo i beni accessibili ai ceti medi. Dall'altra causarono l'alienazione del lavoratore, che diventò una semplice rotella del meccanismo produttivo.

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Tre fattori chiave crearono questo fenomeno: crescita demografica, urbanizzazione e scolarizzazione. Mentre la borghesia rimaneva la classe dominante, il proletariato acquisiva sempre più peso attraverso sindacati e partiti socialisti di ispirazione marxista.

La Prima e Seconda Internazionale tentarono di coordinare il movimento operaio europeo. Dal 1875 nacquero i primi partiti socialisti nazionali che lottavano per riforme concrete: assicurazioni, pensioni e diritto di sciopero.

Un obiettivo fondamentale fu l'estensione del diritto di voto. Il suffragio universale maschile si diffuse gradualmente dall'1848, mentre per quello femminile bisognò aspettare il movimento delle Suffragette inglesi guidate da Emmeline Pankhurst (1903). In Italia arrivò solo nel 1918 per gli uomini e nel 1946 per le donne!

La Belle époque rappresentò l'apogeo di questo ottimismo, con opere simbolo come la Torre Eiffel e la nascita del tempo libero di massa. Tuttavia, le nuove scoperte scientifiche (radioattività, relatività, inconscio) iniziarono a minare la fiducia nel progresso, aprendo la strada all'età dell'irrazionalismo.

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L'urto dei nazionalismi e le tensioni europee

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Inizialmente, il nazionalismo di sinistra identificava la nazione con libertà e democrazia, sostenendo i movimenti di indipendenza come il Risorgimento italiano. Ogni popolo aveva diritto alla propria identità, ma senza escludere gli altri.

Dalla fine dell'Ottocento si affermò invece il nazionalismo di destra, basato sul legame "sangue-terra" e sull'idea di superiorità razziale. Le politiche imperialistiche e protezionistiche alimentarono la competizione tra nazioni, mentre il darwinismo sociale giustificò l'idea che i popoli più forti dovessero prevalere sui più deboli.

I movimenti nazionalisti del primo Novecento divennero apertamente antidemocratici, esaltando guerra, autoritarismo e xenofobia. In Francia nacque l'Action française con il desiderio di revanche contro la Germania per riconquistare Alsazia e Lorena.

La Germania aspirava al pangermanesimo (unire tutti i popoli germanici), i popoli slavi al panslavismo, mentre in Italia nel 1910 nacque l'Associazione nazionalista italiana guidata da Enrico Corradini.

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Il cancelliere tedesco Bismarck creò un nuovo sistema di alleanze in funzione antifrancese: la Triplice Alleanza (1882) con Austria e Italia, più il Trattato di contro-assicurazione (1887) per garantirsi la neutralità russa.

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Nel frattempo si formò il fronte opposto: la Triplice Intesa (1907) tra Francia, Regno Unito e Russia. La Russia zarista di Alessandro III e Nicola II mantenne un regime autocratico basato su autocrazia, ortodossia e nazionalismo, ma dovette affrontare crescenti tensioni sociali.

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Il 22 gennaio 1905 una manifestazione pacifica a San Pietroburgo si trasformò in rivoluzione. Nacque il primo Soviet (consiglio di operai) e lo zar fu costretto a promettere la Duma (assemblea rappresentativa). Ma furono false promesse: la rivoluzione venne repressa nel sangue.

Il primo ministro Stolypin tentò riforme agrarie per creare piccoli proprietari terrieri, ma fu assassinato nel 1911. Alla vigilia della guerra mondiale, tutti i problemi della Russia rimasero irrisolti.

Gli Stati Uniti divennero la principale potenza economica mondiale grazie agli imperi industriali di petrolio, acciaio e finanza. Sotto Roosevelt mantennero alte barriere protezionistiche e adottarono una politica estera imperialista: strapparono Cuba alla Spagna, acquisirono Filippine e Hawaii, e costruirono il Canale di Panama.

Il Giappone si modernizzò rapidamente durante l'Era Meiji (1868) e iniziò una politica espansionista. Vinse il conflitto cino-giapponese (1894-95) ottenendo Taiwan, poi sconfisse la Russia (1904-05) conquistando il controllo della Manciuria e della Corea.

Svolta storica: La vittoria giapponese sulla Russia frantumò per la prima volta il mito della superiorità della razza bianca.

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L'Italia giolittiana: crescita economica e divari territoriali

L'età giolittiana (1900-1914) trasformò l'Italia in una moderna nazione industriale, ma creò anche profondi squilibri territoriali che esistono ancora oggi.

La crescita economica italiana attraversò tre fasi: protezionismo e commesse statali (1881-87), rallentamento per la crisi europea (1887-96), e boom economico (1896-1907) che raddoppiò il PIL e aumentò del 30% il reddito pro capite.

Nel triangolo industriale TorinoMilanoGenovaTorino-Milano-Genova nacquero marchi che conosciamo ancora: Fiat, Pirelli, Edison, Breda. L'Italia passò da economia agricola a industriale, sostenuta dal capitale bancario e dalla stabilità della lira.

Tuttavia, lo sviluppo creò un drammatico divario Nord-Sud. Il Meridione rimase arretrato, analfabeta (37%) e controllato da grandi proprietari terrieri. Questo causò il fenomeno dell'emigrazione verso le Americhe.

Il quadro politico era instabile: dopo l'assassinio di Umberto I (1900), Vittorio Emanuele III affidò il governo prima a Zanardelli (1901), poi a Giolitti (1903-1914). Gli operai italiani avevano le paghe più basse d'Europa, causando frequenti scioperi e tensioni sociali.

Dato importante: Durante l'età giolittiana, milioni di italiani emigrarono oltreoceano per sfuggire a povertà e disoccupazione del Sud.

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Le riforme sociali di Giolitti e le questioni nazionali

Giovanni Giolitti affrontò la "questione sociale" con un approccio pragmatico, puntando ad allargare il consenso popolare verso lo Stato liberale. Non seguiva programmi rigidi ma cercava appoggi sia a destra che a sinistra.

Il movimento operaio era cresciuto grazie all'incremento demografico, all'istruzione elementare obbligatoria (Legge Coppino 1877) e all'allargamento del diritto di voto. I lavoratori si organizzavano nelle Camere del lavoro (dal 1891) e nel Partito socialista italiano (1892-95).

Le riforme giolittiane furono significative: Consiglio superiore del lavoro (1902), limitazioni al lavoro notturno femminile e minorile, assicurazione obbligatoria per infortuni (1903), nazionalizzazione di ferrovie e telefoni, e la Legge Daneo-Credaro (1911) che rese pubblica l'istruzione elementare.

Giolitti tentò l'alleanza con i socialisti riformisti di Filippo Turati, ma nel 1904 i massimalisti presero il controllo del partito, negando l'appoggio al governo. Nacquero importanti organizzazioni sindacali: la Confederazione Generale del Lavoro (1906) e la Confederazione italiana dell'industria (1910).

La questione cattolica si risolse gradualmente: Papa Pio X allentò il "Non expedit" (1904) e nel 1913 il Patto Gentiloni portò i cattolici a votare per candidati liberali favorevoli alla Chiesa.

Momento chiave: Lo sciopero generale del 1904 segnò il punto di svolta nei rapporti tra Giolitti e i socialisti massimalisti.

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La questione meridionale e la guerra di Libia

Il divario Nord-Sud era il tallone d'Achille dell'Italia giolittiana. Il Meridione soffriva per latifondi improduttivi, mancanza di infrastrutture, fisco oppressivo e amministrazione corrotta. L'emigrazione oltreoceano divenne l'unica via di fuga da fame e povertà.

Alcuni economisti denunciavano che il Sud veniva sfruttato come serbatoio fiscale e mercato per i prodotti industriali del Nord, venduti a prezzi alti grazie al protezionismo. I meridionalisti chiedevano riforma agraria e redistribuzione delle terre.

Giolitti tentò di risolvere il problema creando grandi industrie al Sud con agevolazioni fiscali, ma spesso ricorse a clientelismo e corruzione per garantirsi l'appoggio elettorale. I risultati furono scarsi e il divario aumentò, tanto che fu accusato di essere il "ministro della malavita".

In politica estera, nonostante la Triplice Alleanza con Germania e Austria, Giolitti cercò accordi con Regno Unito e Francia per espandersi in Africa. I nazionalisti spingevano per una ripresa coloniale dopo la sconfitta di Adua (1896).

Nel settembre 1911 l'Italia dichiarò guerra ai Turchi per conquistare la Libia. La pace di Losanna (ottobre 1912) diede all'Italia la Libia e il Dodecaneso, ma i costi furono elevati e la colonizzazione difficile.

Con la riforma elettorale del 1912 Giolitti ampliò il suffragio, ma nel marzo 1914 si dimise. Gli successe il conservatore Antonio Salandra, proprio quando l'Europa stava per esplodere nella Grande Guerra.

Eredità controversa: Giolitti lasciò un'Italia più moderna ma ancora divisa, con forti tensioni sociali irrisolte.

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Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale

Il 28 giugno 1914 l'arciduca Francesco Ferdinando fu assassinato a Sarajevo da uno studente serbo-bosniaco nazionalista. Questo attentato fece esplodere tutte le tensioni accumulate in Europa negli anni precedenti.

Le rivalità erano esplose già in crisi precedenti: le crisi marocchine (1905-06, 1911) tra Francia e Germania, e le guerre balcaniche (1912-13) dove la Serbia si rafforzò contro l'Austria-Ungheria sostenuta dalla Russia.

L'Austria inviò un ultimatum alla Serbia il 23 luglio 1914. La Serbia accettò quasi tutte le condizioni tranne una: la violazione della propria sovranità. L'Austria dichiarò guerra e nel giro di pochi giorni tutta l'Europa fu in fiamme.

Il sistema delle alleanze fece scattare il meccanismo: Russia con la Serbia, Germania con l'Austria, Francia e Regno Unito con la Russia. Il 4 agosto 1914, con l'invasione tedesca del Belgio, iniziò ufficialmente la Prima Guerra Mondiale.

La guerra fu accolta con entusiasmo dalle folle: nazionalisti, industriali degli armamenti e perfino parte della sinistra rivoluzionaria appoggiarono l'intervento. Si creò l'"unione sacra", governi di coalizione nazionale per difendere la patria.

Paradosso storico: Anche il Partito socialdemocratico tedesco, teoricamente internazionalista, votò a favore dei crediti di guerra!

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L'Italia dalla neutralità all'intervento

Il 2 agosto 1914 l'Italia di Salandra proclamò la neutralità, sostenendo che la Triplice Alleanza era difensiva e non obbligava ad aiutare l'Austria che aveva dichiarato guerra per prima.

Secondo i prefetti, la maggioranza degli italiani era contraria alla guerra. Il Paese si divise tra neutralisti e interventisti in una spaccatura che condizionò la politica per mesi.

I neutralisti includevano: cattolici pacifisti, masse contadine, socialisti riformisti fedeli alla solidarietà internazionale, e Giolitti con i liberali che volevano ottenere il Trentino dall'Austria in cambio della neutralità.

Gli interventisti comprendevano: liberali conservatori, nazionalisti come D'Annunzio e i Futuristi, irredentisti che volevano Trentino e Friuli, sindacalisti rivoluzionari, Benito Mussolini (poi espulso dal partito socialista), Salandra e re Vittorio Emanuele III.

Mentre il dibattito infuriava, il governo trattò segretamente con entrambi gli schieramenti. Il 26 aprile 1915 firmò il Patto di Londra con la Triplice Intesa, promettendo l'intervento contro gli Imperi centrali in cambio delle "terre irredente" e della Dalmazia.

Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò in guerra a fianco di Francia, Regno Unito e Russia, iniziando un conflitto che avrebbe cambiato per sempre la storia europea.

Decisione fatale: Il Patto di Londra fu tenuto segreto al Parlamento, dove la maggioranza era ancora neutralista.

Pensavamo che non l'avreste mai chiesto....

Che cos'è l'assistente AI di Knowunity?

Il nostro assistente AI è costruito specificamente per le esigenze degli studenti. Sulla base dei milioni di contenuti presenti sulla piattaforma, possiamo fornire agli studenti risposte davvero significative e pertinenti. Ma non si tratta solo di risposte, l'assistente è in grado di guidare gli studenti attraverso le loro sfide quotidiane di studio, con piani di studio personalizzati, quiz o contenuti nella chat e una personalizzazione al 100% basata sulle competenze e sugli sviluppi degli studenti.

Dove posso scaricare l'applicazione Knowunity?

È possibile scaricare l'applicazione dal Google Play Store e dall'Apple App Store.

Knowunity è davvero gratuita?

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Stefano S

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Aurora

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