La Seconda guerra mondiale si concluse nel 1945 con profondi cambiamenti geopolitici ed economici che ridisegnarono gli equilibri mondiali.
Il conflitto si concluse con la vittoria degli Alleati (Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione Sovietica e Francia) sulla Germania nazista e i suoi alleati. La sconfitta della Germania avvenne su due fronti: quello occidentale, con lo sbarco in Normandia delle forze anglo-americane, e quello orientale, dove l'Armata Rossa sovietica avanzò fino a Berlino. Le conseguenze della Seconda guerra mondiale furono devastanti: oltre 55 milioni di morti, città distrutte, economie al collasso e profondi traumi sociali. L'Europa perse la sua centralità mondiale a favore delle due nuove superpotenze: Stati Uniti e Unione Sovietica.
I trattati di pace firmati tra il 1947 e il 1949 ridisegnarono i confini europei. Il Trattato di Parigi del 1947 impose all'Italia pesanti condizioni: perdita delle colonie, cessioni territoriali a Yugoslavia e Francia, pagamento di riparazioni di guerra e limitazioni alle forze armate. La Germania venne divisa in quattro zone di occupazione e successivamente in due stati distinti: la Repubblica Federale Tedesca (occidentale) e la Repubblica Democratica Tedesca (orientale). Il secondo dopoguerra in Italia fu caratterizzato dalla ricostruzione economica, favorita dal Piano Marshall americano, dalla nascita della Repubblica dopo il referendum del 2 giugno 1946 e dall'avvio del processo di integrazione europea. L'Europa si divise in due blocchi contrapposti, dando inizio alla Guerra Fredda che avrebbe caratterizzato i successivi quarant'anni di storia mondiale.