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 L'INGHILTERRA NEL SEICENTO
SOCIETÀ
Nel XVII secolo la società inglese era simile a una piramide con una base molto larga:
al vertice si tro
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Nel XVII secolo la società inglese era simile a una piramide con una base molto larga:
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L'INGHILTERRA NEL SEICENTO SOCIETÀ Nel XVII secolo la società inglese era simile a una piramide con una base molto larga: al vertice si trovavano un numero ristretto di nobili: i “Lord"; famiglie estremamente ricche e titolari di immense proprietà al secondo livello si collocava un ceto sociale più ampio, la "gentry", composto da proprietari terrieri; anche se erano privi di titoli di nobiltà, questo ceto seguiva uno stile di vita che per molti aspetti era simile a quello dell'aristocrazia al terzo livello della piramide c'erano gli "yeomen"; si trattava un nuovo ceto di uomini benestanti di origine non nobiliare ed erano piccoli o medi proprietari terrieri infine, alla base della piramide era collocata la maggioranza della popolazione RELIGIONE L'Inghilterra si differenziava dal resto dell'Europa anche sul piano religioso. La Chiesa anglicana aveva sostituito quella cattolica, però ne aveva conservato le dottrine, i riti e l'organizzazione. L'anglicanesimo suscitò però forti opposizioni. In primo luogo, da parte dei cattolici, ma anche dal nuovo movimento che si era diffuso dopo Elisabetta I: il puritanesimo. I membri di questo movimento si ritenevano “puri” e predestinati da Dio a riportare la Chiesa a una più stretta osservazione delle Sacre Scritture. In Scozia, nella seconda metà del Cinquecento, si era diffusa la Chiesa presbiteriana; essa aveva abolito la figura del vescovo e le comunità...

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Didascalia alternativa:

religiose locali erano guidate da un'assemblea di anziani. SISTEMA POLITICO Oltre che per l'organizzazione sociale e la religione, l'Inghilterra si differenziava anche per il sistema politico: il potere del sovrano non era assoluto. Per governare, il re doveva avere l'approvazione del Parlamento, che agiva come istituzione di collegamento tra la Corono e il popolo e aveva anche il diritto all'impeachment: se un sovrano non rispettava in prima persona le leggi, loro avevano la possibilità di deporlo. Dal XIV secolo il Parlamento era composto da due assemblee: la Camera dei Lord, detta “alta”, e la Camera dei Comuni, detta "bassa”. Inoltre, il Parlamento esercitava una funzione giudiziaria e una fiscale, faceva valere l'antico principio del "no taxation without parliamentary consent", ovvero nessuna tassa senza il consenso del Palamento. LA RIVOLUZIONE INGLESE ei presupposti della guerra civile IL REGNO DI GIACOMO I Dopo la morte di Elisabetta I, il regno passò agli Stuart: salì al trono Giacomo I. Egli, nonostante fosse figlio della cattolica Maria I Stuart, era stato educato all'anglicanesimo e così dimostrò un orientamento favorevole alla Chiesa anglicana. Questo atteggiamento deluse i cattolici e questa delusione scatenò presto un'opposizione: la "congiura delle polveri" nel 1605. Il re era un convinto sostenitore della concezione del potere assoluto, perciò, rafforzò i poteri della monarchia rispetto al Parlamento. Inoltre, egli si servì della religione come strumento di governo e attuò una vera e propria persecuzione contro puritani e cattolici: per salvarsi molto furono costretti ad emigrare verso i territori del Nord America. Per quanto riguarda la politica economica, Giacomo I rinforzò alcuni antichi privilegi feudali che favorivano i Lord e finanziò una sontuosa vita di corte, a differenza di ciò che aveva fatto Elisabetta I in precedenza. L'ASCESA AL TRONO DI CARLO I Dopo che Giacomo I morì nel 1625, salì al trono suo figlio Carlo I: seguì le tendenze assolutistiche del padre e continuò a imporre nuove tasse senza l'approvazione del Parlamento. Inoltre, guidò personalmente una spedizione inviata in Francia in aiuto degli ugonotti. Davanti alla necessità di trovare le risorse necessarie per finanziare l'impegno militare, il re fu costretto a convocare il Parlamento che acconsentì alla richiesta del sovrano, ma rivolsero ad egli le "Petizione di diritto", ovvero delle richieste dove veniva chiesto di: impedire gli arresti arbitrari abolire il ricorso alla legge marziale evitare l'imposizione di nuove tassazioni senza il loro consenso sopprimere la pratica di acquartieramento forzato delle truppe nelle abitazioni private Vista la necessità che aveva della lora approvazione, il re acconsentì alle loro richieste, ma l'assassinio del suo ministro lo portò a riprendere tutti i poteri nelle proprie mani. Ebbe così inizio la tirannia che durò ben undici anni: in questo periodo Carlo I tentò di realizzare un progetto politico che aveva lo scopo di rafforzare il potere monarchico. I passaggi fondamentali di questo progetto erano due: l'imposizione ai parroci del giuramento di fedeltà al re il rafforzamento dei tribunali regi che erano incaricati di soffocare il dissenso politico e religioso quanto il re La crisi politica dovuta al progetto espose in un conflitto aperto tentò di affermare la supremazia della Chiesa anglicana anche nella Scozia presbiteriana. Nel 1633 la Chiesa e il Parlamento scozzesi reagirono stringendo un Convenant. LA RIVOLUZIONE INGLESE e le fasi della guerra civile LA PRIMA FASE (1642-1645) Nel 1642 lo scontro tra il Parlamento e il re si spostò dal campo politico a quello militare, dando così vita a due eserciti contrapposti: a favore del re si schierò la maggior parte dell'aristocrazia e i sostenitori della Chiesa anglicana a favore del Parlamento si schierarono mercanti, professionisti e una quota della gentry (puritani) Per due anni le armate del re ebbero la meglio sui “roundheads”, i soldati sostenitori del Parlamento. L'esito dello scontro cambiò grazie all'intervento dei "ironsides" che, guidati dal colonnello Oliver Cromwell, nella battaglia di Marston Moor del 1644 misero in fuga le truppe del re. Cromwell riorganizzò l'esercito e nell'arco di pochi mesi diedero vita al "New model Army", reclutato su base volontaria tra i più accesi sostenitori del Parlamento. I risultati sul campo di battaglia confermarono l'efficacia della strategia adoperata: nella battaglia di Naseby del 1645 le truppe regie furono sconfitte e con la successiva resa di Oxford si concluse la prima fase della guerra civile. Carlo I cercò di negoziare una resa con gli scozzesi consegnandosi nelle loro mani, ma non andò secondo i suoi piani: essi rifiutarono la proposta del re, lo imprigionarono e lo affidarono nelle mani del Parlamento inglese, in cambio di un riscatto di guerra. LA FORMA DI GOVERNO E IL DIBATTITO Dopo la battaglia di Naseby, il Parlamento si trovò diviso in due schieramenti definiti dalle rispettive appartenenze religiose, che non riuscivano a scegliere quale fosse il miglior sistema di governo per l'Inghilterra: gli episcopalisti e gli anglicani rigorosi erano sostenitori della Chiesa nazionale dipendente dal re e dai vescovi i puritani presbiteriani erano favorevoli a una soluzione di compromesso che prevedeva la presenza di una Chiesa nazionale autonoma dalla Corona e alla rinuncia dell'assolutismo da parte del sovrano i puritani indipendenti volevano la soppressione del governo e l'autogestione delle comunità cristiane la fazione radicale dei levellers proponeva un programma di carattere democratico infine, c'erano gli zappatori che proponevano un programma ugualitario Le richieste dei levellers furono espresse nel "Agreement of the People": un documento scritto nel 1647 che rappresentava uno dei primi testi costituzionali nella storia moderna; i punti principali del programma consistevano nella sovranità popolare e nella libertà religiosa. LA SECONDA FASE (1648-1649) Durante il periodo del dibattito politico, Carlo I si alleò con i presbiteriani scozzesi ed ebbe così inizio la seconda fase della guerra civile, che si concluse velocemente nella battaglia di Preston del 1648 con la sconfitta definitiva delle truppe realiste e con la cattura del re. Nonostante l'opposizione dei Lord, i Comuni istituirono un'Alta Corte di giustizia per processare Carlo I. Il re fu accusato di tradimento, perché aveva mosso guerra conto il Regno d'Inghilterra e il Parlamento, e così venne condannato a morte dalla Corte: questo segnò la fine della guerra civile. DALLA REPUBBLICA ALLA RESTAURAZIONE DELLA MONARCHIA Dopo la morte di re Carlo I la monarchia terminò e fu proclamata la repubblica Commonwealth. Il sistema di governo fu imposto su due istituzioni: - - il Parlamento, composto dalla Camera dei Comuni il Consiglio di Stato, un gruppo ristretto di ministri che sostituiva il consiglio del re L'Inghilterra era lacerata da tensioni politiche che vedevano protagonisti i levellers e i realisti. Inoltre, rimaneva irrisolta la questione su come governare la Scozia e l'Irlanda. Il colonello Cromwell scatenò in primo luogo una dura repressione contro i levellers, in particolar modo quelli che erano nell'esercito, riacquisendo così il controllo delle forze militari. Grazie ad esse poté domare la ribellione dell'Irlanda cattolica che durava già da diversi anni e attaccò gli scozzesi riducendoli all'obbedienza. Per quanto riguarda il problema della politica interna, Cromwell risolse la faccenda facendosi conferire la carica di Lord protettore di Inghilterra, Irlanda e Scozia nel 1653. Con questa soluzione era preservata la repubblica anche se in una versione che si avvicinava alla monarchia; in fatti il Protettorato si trasformò in una dittatura militare che il colonnello esercitò fino alla propria morte. Il governo di Cromwell poteva contare su un esercito di trentamila uomini e sull'appoggio delle gentry. Inoltre, aveva anche il sostegno della borghesia puritana e questo favorì l'espansione commerciale marittima: promosse l'ampliamento della flotta e l'attuazione di una politica finalizzata al dominio dei traffici coloniali e degli schiavi africani. La tratta degli schiavi toccò l'apice nel XVIII secolo, con la deportazione di milioni di uomini e donne dall'Africa verso le colonie europee in America; questo commercio risultò vantaggioso nei confronti dell'Inghilterra. In questo contesto si rese inevitabile lo scontro con l'Olanda. Contro essa, il colonello fece promuovere l'Atto di navigazione che scatenò la prima guerra anglo-olandese. Dopo la morte do Cromwell nel 1658, il trono passò al figlio Richard che, a causa di alcune difficoltà con le richieste dei quadri dell'esercito, decise di dimettersi e andare in esilio in Francia. Dopo la sua dimissione, il Parlamento decise di restaurare la monarchia e affidò la corona a Carlo II Stuart a patto che egli firmasse la "dichiarazione di Breda", con cui si impegnava a garantire i diritti religiosi e politici, prometteva un'amnistia generale, garantiva la libertà di religione e riconosceva di voler governare insieme al Parlamento. Quest'ultimo era stato capace di gestire questo delicato passaggio, proponendosi come autorità di sorveglianza sulla Corona e di tutela dei diritti acquisiti nei decenni precedenti. I valori civili degli anni rivoluzionari costituivano ormai un patrimonio politico condiviso.