La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e le Conseguenze
Il 26 agosto 1789, l'Assemblea Nazionale promulgò la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino, documento fondamentale che sancì la fine dell'Antico Regime e pose le basi per le future democrazie liberali. Le conseguenze della rivoluzione francese furono profonde e durature.
La Dichiarazione, composta da 17 articoli, stabiliva principi fondamentali come i diritti naturali e inalienabili dell'uomo, tra cui libertà, sicurezza e resistenza all'oppressione. La sovranità venne trasferita da Dio alla Nazione, segnando una rottura definitiva con il passato assolutista.
Vocabolario: I diritti inalienabili sono quei diritti fondamentali che non possono essere negati o ceduti, in quanto intrinseci alla natura umana.
Il 10 ottobre 1789, Luigi XVI venne proclamato "re dei francesi per grazia di Dio e per la costituzione dello Stato", segnando l'inizio di una monarchia costituzionale. Questo periodo di transizione durò circa un anno, durante il quale il potere del re venne limitato dalla costituzione, preparando il terreno per gli eventi che avrebbero portato all'età napoleonica.