La crisi dell'antico regime francese fu un periodo di profonda instabilità politica, sociale ed economica che colpì la Francia nella seconda metà del XVIII secolo. Questa crisi si sviluppò principalmente a causa di tre fattori fondamentali: i gravi problemi finanziari Francia 1700, l'inefficienza del sistema fiscale e le riforme fallite Luigi XVI.
Il regno di Luigi XVI fu caratterizzato da tentativi di riforma che non ebbero successo. Il sovrano cercò di modernizzare il sistema fiscale e amministrativo, ma incontrò la forte resistenza dell'aristocrazia e del clero, che non volevano rinunciare ai loro privilegi. La nobiltà continuava a godere dell'esenzione fiscale mentre il Terzo Stato (composto da borghesi, artigiani e contadini) doveva sostenere quasi tutto il peso delle tasse. Questa situazione creò un forte malcontento sociale e una crescente tensione tra le classi.
La crisi finanziaria si aggravò ulteriormente a causa delle spese militari, in particolare per il sostegno alla Guerra d'Indipendenza americana, e per il mantenimento della costosa corte di Versailles. I ministri delle finanze Turgot, Necker e Calonne proposero diverse riforme per risanare le casse dello Stato, ma tutte fallirono di fronte all'opposizione dei privilegiati. La situazione economica peggiorò anche a causa di cattivi raccolti e dell'aumento del prezzo del pane, che causarono fame e povertà tra la popolazione. Questi fattori, combinati con la diffusione delle idee illuministe che mettevano in discussione l'assolutismo monarchico, crearono le condizioni per lo scoppio della Rivoluzione Francese nel 1789.