Dittatura Giacobina e Terrore
Nella primavera 1793 la Francia è nel caos: sconfitte militari, guerra civile in Vandea, crisi economica devastante. I montagnardi prendono il controllo alleandosi con la "Palude" e instaurano provvedimenti drastici: calmiere sui prezzi, Tribunale rivoluzionario, comitati di sorveglianza.
Il Comitato di salute pubblica guidato da Robespierre assume pieni poteri. Nasce una "democrazia autoritaria" che contraddice i principi democratici giacobini. La Costituzione del 1793, la più democratica mai scritta (suffragio universale maschile, diritto al lavoro), non entra mai in vigore.
Inizia il Terrore: "Il Terrore all'ordine del giorno". La "legge dei sospetti" permette di processare chiunque non abbia fatto abbastanza per la rivoluzione. La ghigliottina diventa presenza quotidiana: Maria Antonietta, i leader girondini, migliaia di "nemici del popolo".
La scristianizzazione della Francia introduce un nuovo calendario laico e tenta di eliminare il cristianesimo. Robespierre la ferma e impone il "culto dell'Essere Supremo", una religione razionale deista.
Il paradosso del Terrore: per salvare la libertà, si elimina ogni libertà. Il diritto viene annullato in nome della rivoluzione assoluta.
Riflessione critica: Il Terrore dimostra come gli ideali più nobili possano trasformarsi in oppressione quando l'ideologia diventa fanatismo.