Pompeo e Crasso: L'ascesa al potere
Hai mai pensato a quanto possa essere difficile governare un impero in espansione? Negli anni '70 a.C., Roma dovette affrontare due crisi enormi che lanciarono le carriere di Pompeo e Crasso.
Nel 76 a.C., Pompeo ricevette l'incarico di sedare la rivolta di Quinto Sertorio nella penisola iberica. Sertorio combatteva per l'indipendenza della Lusitania e riuscì a resistere per quattro lunghi anni con tattiche di guerriglia, finché non fu ucciso da un suo stesso soldato nel 72 a.C.
Contemporaneamente scoppiò la rivolta di Spartaco (73 a.C.), il gladiatore trace che non si era rassegnato alla schiavitù. La sua ribellione si trasformò in qualcosa di molto più grande quando migliaia di schiavi e disperati si unirono alla sua marcia. Crasso, l'uomo più ricco di Roma, sconfisse i ribelli nel 71 a.C. e ordinò la crocifissione di 6000 schiavi lungo la Via Appia.
💡 Curiosità: Spartaco non voleva fare una rivoluzione, ma solo tornare in Tracia. Furono i criminali infiltrati nel gruppo a spingere la banda verso sud per saccheggiare!
Nel 70 a.C., Pompeo e Crasso divennero consoli insieme e attuarono importanti riforme anti-sillane: restituirono potere ai cavalieri nei tribunali, abolirono le limitazioni ai tribuni della plebe e nominarono nuovi censori. Lo scandalo di Verre, ex pretore corrotto in Sicilia denunciato da Cicerone, dimostrò quanto fossero necessarie queste riforme.