Antonio, Cleopatra e la Vittoria di Ottaviano
Con i repubblicani sconfitti, Antonio e Ottaviano ripresero a combattersi per il potere assoluto. L'accordo di Brindisi del 40 a.C. ridisegnò i domini: Antonio controllava l'Oriente, Ottaviano l'Occidente e l'Italia. Il matrimonio di Antonio con Ottavia, sorella di Ottaviano, sigillò l'alleanza.
Ma Antonio in Oriente si comportava sempre più da monarca orientale che da magistrato romano. La sua relazione con Cleopatra, regina d'Egitto, fu il pretesto perfetto per Ottaviano. Antonio assegnò territori romani ai figli di Cleopatra, scandalizzando Roma.
Ottaviano orchestrò una propaganda geniale: presentò lo scontro come una battaglia tra le tradizioni romane e la corruzione orientale, tra la libertà e il dispotismo di una regina straniera. Il senato gli diede il comando della guerra contro Cleopatra (non direttamente contro Antonio, che era cittadino romano).
La battaglia di Azio del 31 a.C. fu decisiva: la flotta di Ottaviano vinse, Antonio e Cleopatra fuggirono ad Alessandria. L'anno dopo si suicidarono, e Ottaviano fece uccidere anche Cesarione, figlio di Cesare e Cleopatra. L'Egitto divenne provincia romana e Ottaviano restò unico padrone di Roma.
💡 Lezione di storia: La vittoria di Ottaviano fu più ideologica che militare. La sua propaganda anti-orientale conquistò il consenso dei romani, dimostrando quanto sia potente controllare la narrazione dei fatti.