I Moti nel Regno delle Due Sicilie e in Piemonte
Nel Regno delle Due Sicilie, i moti rivoluzionari del 1820-21 ebbero un impatto significativo. A Napoli, il 10 luglio 1820, uomini guidati da Michele Morelli, Domenico Silvati e Guglielmo Pepe insorsero, costringendo il re Ferdinando I a concedere una carta costituzionale.
Quote: "Ferdinando I concede la Carta Costituzionale con malavoglia."
Tuttavia, il re chiese subito l'aiuto dell'Austria e della Santa Alleanza per reprimere l'insurrezione. Questo portò a due importanti congressi:
- Congresso di Troppau (ottobre 1820)
- Congresso di Lubiana (gennaio 1821)
In questi congressi si sancì il principio dell'intervento militare contro i movimenti rivoluzionari. L'Austria intervenne nel marzo 1821, sconfiggendo gli insorti e restaurando l'assolutismo di Ferdinando I.
In Piemonte, i moti del '20 '21 videro l'opposizione dei liberali al re Vittorio Emanuele I, che aveva reintrodotto privilegi per clero e aristocrazia. I liberali si divisero in due fazioni:
- Radicali, pronti allo scontro con il re
- Moderati, guidati da Cesare Balbo, più cauti
Esempio: La società segreta dei Federati, guidata da Santorre di Santarosa, organizzò un'insurrezione il 10 marzo 1821, proclamando una costituzione simile a quella spagnola.
Vittorio Emanuele I abdicò in favore del fratello Carlo Felice, ma il reggente temporaneo Carlo Alberto concesse inizialmente la costituzione, per poi ritirarla su ordine di Carlo Felice. L'8 aprile 1821, l'Austria sconfisse definitivamente gli insorti, ripristinando il dispotismo in Piemonte.
Highlight: Il fallimento dei moti rivoluzionari in Italia fu dovuto principalmente all'incapacità di coinvolgere le masse popolari e all'intervento della Santa Alleanza.