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L'Europa tra il 1850 e il 1870: Eventi e Sviluppi Principali

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S

sofiarizzo

20/11/2025

Storia

L'europa fra il 1850 e il 1870

1464

20 nov 2025

6 pagine

L'Europa tra il 1850 e il 1870: Eventi e Sviluppi Principali

S

sofiarizzo

@soofiarizzo_

Il periodo tra il 1850 e il 1870 fu cruciale... Mostra di più

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L'europa fra il 1850 e il 1870
1.1 Le elezione del '848
Nell'estate del 49 si aveva l'impressione che le rivoluzioni europee fossero state f

L'Europa dopo le rivoluzioni del 1848

Le rivoluzioni del 1848 sembrarono fallimentari nell'estate del '49 - nazionalisti, socialisti e repubblicani non ottennero quello che volevano. Tuttavia, queste rivolte cambiarono completamente le regole del gioco politico europeo.

I monarchi capirono che dovevano instaurare un rapporto diverso con i sudditi per continuare a governare. Si creò una sorta di compromesso: i governati rinunciavano a prendere le armi, mentre i governanti concedevano alcune richieste liberali.

Nel ventennio successivo, solo alcuni paesi europei (soprattutto nell'Europa centrale) ammodernarono le loro istituzioni. Altri mantennero invece una linea politica autoritaria, rifiutando ogni cambiamento.

Il sistema di alleanze che garantiva la pace dal 1815 entrò in crisi. Le cause principali furono l'indebolimento dei grandi imperi, la nascita di nuove realtà nazionali e le ambizioni di Prussia e Francia. Solo la Gran Bretagna rimase fuori da questa competizione continentale.

Ricorda: Le rivoluzioni del '48 non cambiarono i confini, ma trasformarono i rapporti tra gli Stati europei.

La Gran Bretagna vittoriana

L'Età Vittoriana (1837-1901) rappresentò il periodo d'oro della Gran Bretagna. Il paese vantava un primato economico, finanziario e commerciale reso possibile dal suo immenso impero coloniale.

La ricchezza cresceva a ritmi costanti e il reddito medio degli inglesi era il più alto del continente. Questo contribuì a mantenere le tensioni sociali entro livelli accettabili e permise di consolidare un sistema parlamentare più aperto.

Il diritto di voto venne gradualmente esteso: prima agli artigiani e operai benestanti dei centri urbani, poi ai lavoratori agricoli con figli a carico. Tra il 1850-1870 dominarono i liberali guidati da Henry Palmerston.

Palmerston si concentrò sulla politica estera con due obiettivi: impedire che le ambizioni di Napoleone III alterassero l'assetto europeo e arginare l'espansionismo russo verso il Mar Nero e i Balcani.

Dato interessante: Durante l'Età Vittoriana, la Gran Bretagna era chiamata "l'officina del mondo" per la sua supremazia industriale.

L'europa fra il 1850 e il 1870
1.1 Le elezione del '848
Nell'estate del 49 si aveva l'impressione che le rivoluzioni europee fossero state f

La Guerra di Crimea e le sue conseguenze

La Guerra di Crimea (1854-1856) scoppiò quando lo zar Nicola I occupò Moldavia e Valacchia, territori vassalli dell'Impero Ottomano. Ufficialmente voleva proteggere le minoranze cristiano-ortodosse, ma in realtà puntava ai cereali prodotti in quelle regioni.

Francia e Gran Bretagna invitarono il sultano ottomano a reagire militarmente. Quando la flotta turca fu annientata, navi francesi e inglesi entrarono nel Mar Nero, e nel marzo 1850 dichiararono guerra alla Russia. Nel 1855 si unì anche il Regno di Sardegna.

L'Austria scelse la neutralità e non aiutò la Russia, suo alleato storico. Questa rottura chiuse definitivamente il sistema di alleanze del Congresso di Vienna del 1815.

I russi furono sconfitti nella battaglia di Sebastopoli (settembre 1855). Il Trattato di Parigi (1856) impose alla Russia di cedere il Delta del Danubio e rinunciare a Moldavia e Valacchia. Il Mar Nero fu smilitarizzato e aperto al libero scambio.

Conseguenza importante: La Guerra di Crimea segnò la fine dell'equilibrio europeo post-napoleonico e aprì nuovi scenari geopolitici.

L'Impero Asburgico in difficoltà

Dopo aver resistito alle rivoluzioni del '48, l'Impero Asburgico tentò una "seconda restaurazione" in senso assolutistico sotto Francesco Giuseppe (1848-1916). Il centralismo amministrativo fu rafforzato e la carta costituzionale del 1849 revocata.

Gli apparati di polizia vennero potenziati per controllare i nazionalisti: il Lombardo-Veneto fu messo sotto stato d'assedio e l'Ungheria divisa in province. Nel 1855 un concordato con la Santa Sede sottopose stampa e istruzione al controllo ecclesiastico.

Francesco Giuseppe mantenne l'abolizione della servitù della gleba del '48, guadagnandosi l'appoggio dei contadini che potevano riscattare piccoli appezzamenti. Tuttavia mise in secondo piano le esigenze della borghesia liberale.

Tre guerre consecutive (1859 contro Francia e Stati italiani, 1864 contro la Danimarca, 1866 contro Prussia e Italia) indebolirono l'impero. Le sconfitte risvegliarono le spinte autonomiste e Vienna fu costretta a scendere a patti con l'Ungheria, creando nel 1867 la duplice monarchia austro-ungarica.

Trasformazione chiave: L'Impero Asburgico divenne Austria-Ungheria, due Stati uniti solo nella persona del sovrano ma con parlamenti e governi separati.

L'europa fra il 1850 e il 1870
1.1 Le elezione del '848
Nell'estate del 49 si aveva l'impressione che le rivoluzioni europee fossero state f

L'Impero Russo e le sue contraddizioni

La Russia era il paese più grande del mondo nell'800, estendendosi dalla Polonia al Pacifico, ma all'ingrandimento territoriale non seguì un adeguato sviluppo economico. Solo poche zone attorno a Pietroburgo, Mosca e Kiev conobbero l'industrializzazione.

Oltre il 90% della popolazione viveva di agricoltura e più di 20 milioni di russi erano ancora servi della gleba - potevano essere comprati e venduti insieme alle terre. Solo nel 1861 lo zar Alessandro II abolì la servitù della gleba.

Tuttavia, la riforma non rese più semplice l'accesso alla proprietà terriera. Solo pochi contadini potevano permettersi di acquistare terre a prezzi spesso superiori al valore reale. Il resto divenne proprietà collettiva dei villaggi, dove i contadini ricavavano appena il necessario per sopravvivere.

L'entusiasmo iniziale si trasformò presto in malcontento e nelle campagne scoppiarono proteste represse dall'esercito. Alessandro II cambiò direzione, rafforzando lo stato autocratico e stroncando ogni richiesta costituzionale.

Problema strutturale: Nonostante le riforme, la Russia rimase un paese sostanzialmente feudale e arretrato rispetto al resto d'Europa.

Nazionalismo russo e repressione

Le scelte di Alessandro II alimentarono il nazionalismo russo. La rivolta indipendentistica del 1863 in Polonia si estese a Lituania, Bielorussia e Ucraina, ma fu brutalmente repressa.

Il potere centrale reagì concedendo sempre più privilegi ai russi e alla Chiesa ortodossa, intensificando la "russificazione". Nel 1876 imposero la lingua russa a russi e ucraini, mentre la loro Chiesa fu sottomessa a Mosca.

Una sorte ancora peggiore toccò agli ebrei: circa 5 milioni di persone furono costrette alla residenza coatta senza libertà di movimento. L'antisemitismo era incoraggiato dallo Stato, che all'inizio del XX secolo diffuse i falsi "Protocolli dei Savi di Sion".

In questo contesto nacque l'anarchismo di Michail Bakunin, che sosteneva l'abolizione dello Stato stesso. Gli anarchici organizzavano attentati terroristici contro sovrani e funzionari per realizzare i loro obiettivi rivoluzionari.

Eredità tragica: Le politiche repressive zariste crearono tensioni etniche e sociali che esplosero nel XX secolo con conseguenze drammatiche.

L'europa fra il 1850 e il 1870
1.1 Le elezione del '848
Nell'estate del 49 si aveva l'impressione che le rivoluzioni europee fossero state f

La Francia del Secondo Impero

Luigi Napoleone Bonaparte trasformò la repubblica nata nel '48 attraverso un colpo di Stato e un plebiscito, restaurando l'impero nel 1852. Il Secondo Impero di Napoleone III inaugurò il "bonapartismo", caratterizzato da tre elementi: centralismo autoritario, populismo paternalista e modernizzazione economica.

Il periodo durò circa vent'anni ma trasformò completamente la Francia. Furono fatti investimenti massicci in infrastrutture, il sistema bancario fu ammodernato e una classe di tecnocrati (ingegneri, economisti, esperti di finanza) fu collocata ai vertici dell'amministrazione.

La politica estera fu ambiziosa e aggressiva: Napoleone III voleva riconquistare il prestigio perso con il Congresso di Vienna. Per questo affiancò la Gran Bretagna nella Guerra di Crimea e sostenne il Piemonte firmando gli accordi di Plombières (guadagnando Nizza e Savoia).

Tuttavia, il sostegno al Piemonte inasprì il malcontento dei gruppi cattolici conservatori, che accusarono l'imperatore di aver indebolito lo Stato pontificio. Questo lo costrinse a cercare consenso altrove, aprendo negli anni '60 la fase "liberale" dell'impero.

Modello politico: Il bonapartismo combinava autoritarismo, ricerca del consenso popolare e modernizzazione economica - un modello che influenzò molti regimi successivi.

Gli anni liberali e la crisi finale

Perdendo l'alleanza con la Chiesa francese, Napoleone III fu costretto a fare concessioni alle forze progressiste: legalizzò lo sciopero, ampliò la libertà di stampa e fece altre aperture liberali.

Queste misure ridiedero slancio all'opposizione repubblicana, che ottenne buoni risultati nelle elezioni del '63 e del '69. Nel 1870 l'imperatore dovette accettare un governo liberale e riforme costituzionali che restituirono molti poteri al Parlamento.

La modernizzazione economica continuò con la creazione di nuove imprese, lo sviluppo del sistema bancario e grandi progetti di opere pubbliche sia in Francia che all'estero. Una classe di tecnocrati gestì questa trasformazione, rendendo più efficiente l'amministrazione pubblica.

Sul piano internazionale, però, Napoleone III si trovò ad affrontare non più un'Italia divisa ma un nuovo Stato nazionale meno disposto a farsi condizionare. Questo indebolì la sua posizione e preparò le difficoltà che porteranno alla caduta dell'impero nel 1870.

Lezione politica: Anche i regimi autoritari devono adattarsi ai cambiamenti sociali, ma le riforme liberali possono rafforzare l'opposizione.

L'europa fra il 1850 e il 1870
1.1 Le elezione del '848
Nell'estate del 49 si aveva l'impressione che le rivoluzioni europee fossero state f

L'ascesa della Prussia

Tra il 1850 e il 1870 la Prussia divenne una potenza temibile e ben organizzata, candidata naturale per guidare l'unificazione tedesca. I sovrani prussiani volevano realizzare questo progetto secondo un modello decisamente autocratico.

I progetti espansionistici furono sostenuti dall'aristocrazia militare degli Junker (conservatrice) e dalla borghesia imprenditoriale. Questa alleanza determinò una "via prussiana allo sviluppo" che prevedeva modernizzazione economica senza alcuna apertura in termini di diritti politici.

Il re Guglielmo I credeva che l'unificazione si sarebbe raggiunta solo con la forza dell'esercito. Nel 1862 nominò Primo ministro Otto von Bismarck, che divenne il vero artefice dell'unificazione tedesca e dichiarò che le grandi questioni si sarebbero risolte "con il ferro e il sangue".

L'unificazione si svolse in tre tappe segnate da tre conflitti: nel 1864 contro la Danimarca (per i ducati del nord), nel 1866 contro l'Austria GuerraaustroprussianaGuerra austro-prussiana, nel 1870-71 contro la Francia.

Strategia vincente: Bismarck combinò abilità diplomatica e forza militare, assicurandosi sempre la neutralità o l'alleanza delle altre potenze prima di attaccare.

L'unificazione tedesca e la Guerra franco-prussiana

La battaglia di Sadowa (1866) segnò la vittoria schiacciante della Prussia sull'Austria. L'Austria fu costretta ad accettare che la Germania rientrasse nella sfera prussiana: nacque la Confederazione germanica del Nord presieduta da Guglielmo I.

Restavano da annettere gli Stati meridionali della Germania, ma Bismarck doveva superare resistenze religiose (sud cattolico vs nord protestante) e diplomatiche (i principi meridionali erano protetti da Napoleone III).

Nell'estate 1870 Bismarck trovò il pretesto per la guerra con la Francia attraverso un incidente diplomatico. La battaglia di Sedan (2 settembre 1870) vide l'esercito prussiano sbaragliare quello francese, segnando la fine dell'impero di Napoleone III.

Il 18 gennaio 1871 i principi tedeschi si riunirono a Versailles e proclamarono Guglielmo I imperatore di Germania. Nasceva il Secondo Reich, quasi mille anni dopo il Sacro Romano Impero. L'annessione avvenne senza plebisciti o consultazioni parlamentari, solo grazie alle vittorie militari.

Momento storico: La proclamazione dell'Impero tedesco a Versailles fu una scelta simbolica che umiliava la Francia e avrebbe avuto conseguenze durature.

La Terza Repubblica francese e la Comune di Parigi

La sconfitta di Sedan provocò un colpo di Stato che proclamò la Terza Repubblica il 4 settembre 1870. Tuttavia, il nuovo regime nacque in circostanze drammatiche: la Germania impose condizioni durissime (cessione di Alsazia e Lorena, pesanti indennità, truppe di occupazione).

Durante l'inverno 1870-71 l'esercito tedesco assediò Parigi. Quando le autorità repubblicane si arresero (28 gennaio 1871), i parigini si prepararono a combattere sia l'invasore tedesco che il proprio governo.

Il 18 marzo 1871 scoppiò l'insurrezione che portò alla Comune di Parigi, un governo rivoluzionario socialiste. I "comunardi" erano esponenti radicali vicini alle classi operaie che attuarono un programma avanzatissimo: suffragio universale maschile, istruzione laica e gratuita, confisca dei beni ecclesiastici.

Il governo repubblicano di Adolphe Thiers si alleò con l'esercito tedesco per sconfiggere la Comune. L'ultima settimana di maggio 1871, passata alla storia come "settimana di sangue", vide una vera caccia all'uomo: circa diecimila comunardi furono fucilati per le strade di Parigi.

Lezione rivoluzionaria: Per i socialisti, la Comune dimostrò che un giorno il proletariato sarebbe riuscito a prendere il potere, rendendola un simbolo duraturo della lotta di classe.

L'europa fra il 1850 e il 1870
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Stefano S

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Aurora

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Anna

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È bellissima questa app, la adoro. È utilissima per lo studio e mi aiuta molto, anzi moltissimo, ma soprattutto mi aiutano molto i quiz, per memorizzare anche quello che non sapevo

Anastasia

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Francesca

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moooolto utile,gli appunti sono belli e funzionanti,schoolGPT da dei consigli formidabili!!

Marianna

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L'applicazione è semplicemente fantastica! Tutto ciò che devo fare è inserire l'argomento nella barra di ricerca e ottengo la risposta molto velocemente. Non devo guardare 10 video di YouTube per capire qualcosa, quindi risparmio tempo. Consigliatissima!

Sudenaz Ocak

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A scuola andavo malissimo in matematica, ma grazie a questa applicazione ora vado meglio. Vi sono molto grato per aver creato questa app.

Greenlight Bonnie

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Knowunity è un applicazione fantastica,considerando che ha degli schemi veramente molto carini e sfiziosi e che ci sono dei quiz,oltre al fatto che questa cosa dell intelligenza artificiale "school gpt" è almeno per me molto utile, perché a differenza di Chatgpt ti da le spiegazioni, ti spiega ciò che non è chiaro! Posso studiare più velocemente tramite gli schemi e che posso pubblicare io stessa gli schemi è una funzione utilissima per gli altri studenti. Knowunity è PERFETTA

Aurora

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Martina

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in questi ultimi mesi di scuola dove il tempo è ormai poco, mi sta aiutando molto perché piuttosto che farmi io gli schemi su quello che leggo sul libro guardo questi già fatti e li uso come ripasso piuttosto che rileggermi tutto il libro

Chiara

utente IOS

Questa app è una delle migliori, nient’altro da dire.

Andrea

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Storia

1464

20 nov 2025

6 pagine

L'Europa tra il 1850 e il 1870: Eventi e Sviluppi Principali

S

sofiarizzo

@soofiarizzo_

Il periodo tra il 1850 e il 1870 fu cruciale per la storia europea: le rivoluzioni del 1848 sembravano fallite, ma avevano cambiato per sempre i rapporti tra governanti e governati. Mentre alcune nazioni come la Gran Bretagna prosperavano, altre... Mostra di più

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L'Europa dopo le rivoluzioni del 1848

Le rivoluzioni del 1848 sembrarono fallimentari nell'estate del '49 - nazionalisti, socialisti e repubblicani non ottennero quello che volevano. Tuttavia, queste rivolte cambiarono completamente le regole del gioco politico europeo.

I monarchi capirono che dovevano instaurare un rapporto diverso con i sudditi per continuare a governare. Si creò una sorta di compromesso: i governati rinunciavano a prendere le armi, mentre i governanti concedevano alcune richieste liberali.

Nel ventennio successivo, solo alcuni paesi europei (soprattutto nell'Europa centrale) ammodernarono le loro istituzioni. Altri mantennero invece una linea politica autoritaria, rifiutando ogni cambiamento.

Il sistema di alleanze che garantiva la pace dal 1815 entrò in crisi. Le cause principali furono l'indebolimento dei grandi imperi, la nascita di nuove realtà nazionali e le ambizioni di Prussia e Francia. Solo la Gran Bretagna rimase fuori da questa competizione continentale.

Ricorda: Le rivoluzioni del '48 non cambiarono i confini, ma trasformarono i rapporti tra gli Stati europei.

La Gran Bretagna vittoriana

L'Età Vittoriana (1837-1901) rappresentò il periodo d'oro della Gran Bretagna. Il paese vantava un primato economico, finanziario e commerciale reso possibile dal suo immenso impero coloniale.

La ricchezza cresceva a ritmi costanti e il reddito medio degli inglesi era il più alto del continente. Questo contribuì a mantenere le tensioni sociali entro livelli accettabili e permise di consolidare un sistema parlamentare più aperto.

Il diritto di voto venne gradualmente esteso: prima agli artigiani e operai benestanti dei centri urbani, poi ai lavoratori agricoli con figli a carico. Tra il 1850-1870 dominarono i liberali guidati da Henry Palmerston.

Palmerston si concentrò sulla politica estera con due obiettivi: impedire che le ambizioni di Napoleone III alterassero l'assetto europeo e arginare l'espansionismo russo verso il Mar Nero e i Balcani.

Dato interessante: Durante l'Età Vittoriana, la Gran Bretagna era chiamata "l'officina del mondo" per la sua supremazia industriale.

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La Guerra di Crimea e le sue conseguenze

La Guerra di Crimea (1854-1856) scoppiò quando lo zar Nicola I occupò Moldavia e Valacchia, territori vassalli dell'Impero Ottomano. Ufficialmente voleva proteggere le minoranze cristiano-ortodosse, ma in realtà puntava ai cereali prodotti in quelle regioni.

Francia e Gran Bretagna invitarono il sultano ottomano a reagire militarmente. Quando la flotta turca fu annientata, navi francesi e inglesi entrarono nel Mar Nero, e nel marzo 1850 dichiararono guerra alla Russia. Nel 1855 si unì anche il Regno di Sardegna.

L'Austria scelse la neutralità e non aiutò la Russia, suo alleato storico. Questa rottura chiuse definitivamente il sistema di alleanze del Congresso di Vienna del 1815.

I russi furono sconfitti nella battaglia di Sebastopoli (settembre 1855). Il Trattato di Parigi (1856) impose alla Russia di cedere il Delta del Danubio e rinunciare a Moldavia e Valacchia. Il Mar Nero fu smilitarizzato e aperto al libero scambio.

Conseguenza importante: La Guerra di Crimea segnò la fine dell'equilibrio europeo post-napoleonico e aprì nuovi scenari geopolitici.

L'Impero Asburgico in difficoltà

Dopo aver resistito alle rivoluzioni del '48, l'Impero Asburgico tentò una "seconda restaurazione" in senso assolutistico sotto Francesco Giuseppe (1848-1916). Il centralismo amministrativo fu rafforzato e la carta costituzionale del 1849 revocata.

Gli apparati di polizia vennero potenziati per controllare i nazionalisti: il Lombardo-Veneto fu messo sotto stato d'assedio e l'Ungheria divisa in province. Nel 1855 un concordato con la Santa Sede sottopose stampa e istruzione al controllo ecclesiastico.

Francesco Giuseppe mantenne l'abolizione della servitù della gleba del '48, guadagnandosi l'appoggio dei contadini che potevano riscattare piccoli appezzamenti. Tuttavia mise in secondo piano le esigenze della borghesia liberale.

Tre guerre consecutive (1859 contro Francia e Stati italiani, 1864 contro la Danimarca, 1866 contro Prussia e Italia) indebolirono l'impero. Le sconfitte risvegliarono le spinte autonomiste e Vienna fu costretta a scendere a patti con l'Ungheria, creando nel 1867 la duplice monarchia austro-ungarica.

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L'Impero Russo e le sue contraddizioni

La Russia era il paese più grande del mondo nell'800, estendendosi dalla Polonia al Pacifico, ma all'ingrandimento territoriale non seguì un adeguato sviluppo economico. Solo poche zone attorno a Pietroburgo, Mosca e Kiev conobbero l'industrializzazione.

Oltre il 90% della popolazione viveva di agricoltura e più di 20 milioni di russi erano ancora servi della gleba - potevano essere comprati e venduti insieme alle terre. Solo nel 1861 lo zar Alessandro II abolì la servitù della gleba.

Tuttavia, la riforma non rese più semplice l'accesso alla proprietà terriera. Solo pochi contadini potevano permettersi di acquistare terre a prezzi spesso superiori al valore reale. Il resto divenne proprietà collettiva dei villaggi, dove i contadini ricavavano appena il necessario per sopravvivere.

L'entusiasmo iniziale si trasformò presto in malcontento e nelle campagne scoppiarono proteste represse dall'esercito. Alessandro II cambiò direzione, rafforzando lo stato autocratico e stroncando ogni richiesta costituzionale.

Problema strutturale: Nonostante le riforme, la Russia rimase un paese sostanzialmente feudale e arretrato rispetto al resto d'Europa.

Nazionalismo russo e repressione

Le scelte di Alessandro II alimentarono il nazionalismo russo. La rivolta indipendentistica del 1863 in Polonia si estese a Lituania, Bielorussia e Ucraina, ma fu brutalmente repressa.

Il potere centrale reagì concedendo sempre più privilegi ai russi e alla Chiesa ortodossa, intensificando la "russificazione". Nel 1876 imposero la lingua russa a russi e ucraini, mentre la loro Chiesa fu sottomessa a Mosca.

Una sorte ancora peggiore toccò agli ebrei: circa 5 milioni di persone furono costrette alla residenza coatta senza libertà di movimento. L'antisemitismo era incoraggiato dallo Stato, che all'inizio del XX secolo diffuse i falsi "Protocolli dei Savi di Sion".

In questo contesto nacque l'anarchismo di Michail Bakunin, che sosteneva l'abolizione dello Stato stesso. Gli anarchici organizzavano attentati terroristici contro sovrani e funzionari per realizzare i loro obiettivi rivoluzionari.

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La Francia del Secondo Impero

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Il periodo durò circa vent'anni ma trasformò completamente la Francia. Furono fatti investimenti massicci in infrastrutture, il sistema bancario fu ammodernato e una classe di tecnocrati (ingegneri, economisti, esperti di finanza) fu collocata ai vertici dell'amministrazione.

La politica estera fu ambiziosa e aggressiva: Napoleone III voleva riconquistare il prestigio perso con il Congresso di Vienna. Per questo affiancò la Gran Bretagna nella Guerra di Crimea e sostenne il Piemonte firmando gli accordi di Plombières (guadagnando Nizza e Savoia).

Tuttavia, il sostegno al Piemonte inasprì il malcontento dei gruppi cattolici conservatori, che accusarono l'imperatore di aver indebolito lo Stato pontificio. Questo lo costrinse a cercare consenso altrove, aprendo negli anni '60 la fase "liberale" dell'impero.

Modello politico: Il bonapartismo combinava autoritarismo, ricerca del consenso popolare e modernizzazione economica - un modello che influenzò molti regimi successivi.

Gli anni liberali e la crisi finale

Perdendo l'alleanza con la Chiesa francese, Napoleone III fu costretto a fare concessioni alle forze progressiste: legalizzò lo sciopero, ampliò la libertà di stampa e fece altre aperture liberali.

Queste misure ridiedero slancio all'opposizione repubblicana, che ottenne buoni risultati nelle elezioni del '63 e del '69. Nel 1870 l'imperatore dovette accettare un governo liberale e riforme costituzionali che restituirono molti poteri al Parlamento.

La modernizzazione economica continuò con la creazione di nuove imprese, lo sviluppo del sistema bancario e grandi progetti di opere pubbliche sia in Francia che all'estero. Una classe di tecnocrati gestì questa trasformazione, rendendo più efficiente l'amministrazione pubblica.

Sul piano internazionale, però, Napoleone III si trovò ad affrontare non più un'Italia divisa ma un nuovo Stato nazionale meno disposto a farsi condizionare. Questo indebolì la sua posizione e preparò le difficoltà che porteranno alla caduta dell'impero nel 1870.

Lezione politica: Anche i regimi autoritari devono adattarsi ai cambiamenti sociali, ma le riforme liberali possono rafforzare l'opposizione.

L'europa fra il 1850 e il 1870
1.1 Le elezione del '848
Nell'estate del 49 si aveva l'impressione che le rivoluzioni europee fossero state f

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L'ascesa della Prussia

Tra il 1850 e il 1870 la Prussia divenne una potenza temibile e ben organizzata, candidata naturale per guidare l'unificazione tedesca. I sovrani prussiani volevano realizzare questo progetto secondo un modello decisamente autocratico.

I progetti espansionistici furono sostenuti dall'aristocrazia militare degli Junker (conservatrice) e dalla borghesia imprenditoriale. Questa alleanza determinò una "via prussiana allo sviluppo" che prevedeva modernizzazione economica senza alcuna apertura in termini di diritti politici.

Il re Guglielmo I credeva che l'unificazione si sarebbe raggiunta solo con la forza dell'esercito. Nel 1862 nominò Primo ministro Otto von Bismarck, che divenne il vero artefice dell'unificazione tedesca e dichiarò che le grandi questioni si sarebbero risolte "con il ferro e il sangue".

L'unificazione si svolse in tre tappe segnate da tre conflitti: nel 1864 contro la Danimarca (per i ducati del nord), nel 1866 contro l'Austria GuerraaustroprussianaGuerra austro-prussiana, nel 1870-71 contro la Francia.

Strategia vincente: Bismarck combinò abilità diplomatica e forza militare, assicurandosi sempre la neutralità o l'alleanza delle altre potenze prima di attaccare.

L'unificazione tedesca e la Guerra franco-prussiana

La battaglia di Sadowa (1866) segnò la vittoria schiacciante della Prussia sull'Austria. L'Austria fu costretta ad accettare che la Germania rientrasse nella sfera prussiana: nacque la Confederazione germanica del Nord presieduta da Guglielmo I.

Restavano da annettere gli Stati meridionali della Germania, ma Bismarck doveva superare resistenze religiose (sud cattolico vs nord protestante) e diplomatiche (i principi meridionali erano protetti da Napoleone III).

Nell'estate 1870 Bismarck trovò il pretesto per la guerra con la Francia attraverso un incidente diplomatico. La battaglia di Sedan (2 settembre 1870) vide l'esercito prussiano sbaragliare quello francese, segnando la fine dell'impero di Napoleone III.

Il 18 gennaio 1871 i principi tedeschi si riunirono a Versailles e proclamarono Guglielmo I imperatore di Germania. Nasceva il Secondo Reich, quasi mille anni dopo il Sacro Romano Impero. L'annessione avvenne senza plebisciti o consultazioni parlamentari, solo grazie alle vittorie militari.

Momento storico: La proclamazione dell'Impero tedesco a Versailles fu una scelta simbolica che umiliava la Francia e avrebbe avuto conseguenze durature.

La Terza Repubblica francese e la Comune di Parigi

La sconfitta di Sedan provocò un colpo di Stato che proclamò la Terza Repubblica il 4 settembre 1870. Tuttavia, il nuovo regime nacque in circostanze drammatiche: la Germania impose condizioni durissime (cessione di Alsazia e Lorena, pesanti indennità, truppe di occupazione).

Durante l'inverno 1870-71 l'esercito tedesco assediò Parigi. Quando le autorità repubblicane si arresero (28 gennaio 1871), i parigini si prepararono a combattere sia l'invasore tedesco che il proprio governo.

Il 18 marzo 1871 scoppiò l'insurrezione che portò alla Comune di Parigi, un governo rivoluzionario socialiste. I "comunardi" erano esponenti radicali vicini alle classi operaie che attuarono un programma avanzatissimo: suffragio universale maschile, istruzione laica e gratuita, confisca dei beni ecclesiastici.

Il governo repubblicano di Adolphe Thiers si alleò con l'esercito tedesco per sconfiggere la Comune. L'ultima settimana di maggio 1871, passata alla storia come "settimana di sangue", vide una vera caccia all'uomo: circa diecimila comunardi furono fucilati per le strade di Parigi.

Lezione rivoluzionaria: Per i socialisti, la Comune dimostrò che un giorno il proletariato sarebbe riuscito a prendere il potere, rendendola un simbolo duraturo della lotta di classe.

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