L'ascesa della Prussia
Tra il 1850 e il 1870 la Prussia divenne una potenza temibile e ben organizzata, candidata naturale per guidare l'unificazione tedesca. I sovrani prussiani volevano realizzare questo progetto secondo un modello decisamente autocratico.
I progetti espansionistici furono sostenuti dall'aristocrazia militare degli Junker (conservatrice) e dalla borghesia imprenditoriale. Questa alleanza determinò una "via prussiana allo sviluppo" che prevedeva modernizzazione economica senza alcuna apertura in termini di diritti politici.
Il re Guglielmo I credeva che l'unificazione si sarebbe raggiunta solo con la forza dell'esercito. Nel 1862 nominò Primo ministro Otto von Bismarck, che divenne il vero artefice dell'unificazione tedesca e dichiarò che le grandi questioni si sarebbero risolte "con il ferro e il sangue".
L'unificazione si svolse in tre tappe segnate da tre conflitti: nel 1864 contro la Danimarca (per i ducati del nord), nel 1866 contro l'Austria Guerraaustro−prussiana, nel 1870-71 contro la Francia.
Strategia vincente: Bismarck combinò abilità diplomatica e forza militare, assicurandosi sempre la neutralità o l'alleanza delle altre potenze prima di attaccare.
L'unificazione tedesca e la Guerra franco-prussiana
La battaglia di Sadowa (1866) segnò la vittoria schiacciante della Prussia sull'Austria. L'Austria fu costretta ad accettare che la Germania rientrasse nella sfera prussiana: nacque la Confederazione germanica del Nord presieduta da Guglielmo I.
Restavano da annettere gli Stati meridionali della Germania, ma Bismarck doveva superare resistenze religiose (sud cattolico vs nord protestante) e diplomatiche (i principi meridionali erano protetti da Napoleone III).
Nell'estate 1870 Bismarck trovò il pretesto per la guerra con la Francia attraverso un incidente diplomatico. La battaglia di Sedan (2 settembre 1870) vide l'esercito prussiano sbaragliare quello francese, segnando la fine dell'impero di Napoleone III.
Il 18 gennaio 1871 i principi tedeschi si riunirono a Versailles e proclamarono Guglielmo I imperatore di Germania. Nasceva il Secondo Reich, quasi mille anni dopo il Sacro Romano Impero. L'annessione avvenne senza plebisciti o consultazioni parlamentari, solo grazie alle vittorie militari.
Momento storico: La proclamazione dell'Impero tedesco a Versailles fu una scelta simbolica che umiliava la Francia e avrebbe avuto conseguenze durature.
La Terza Repubblica francese e la Comune di Parigi
La sconfitta di Sedan provocò un colpo di Stato che proclamò la Terza Repubblica il 4 settembre 1870. Tuttavia, il nuovo regime nacque in circostanze drammatiche: la Germania impose condizioni durissime (cessione di Alsazia e Lorena, pesanti indennità, truppe di occupazione).
Durante l'inverno 1870-71 l'esercito tedesco assediò Parigi. Quando le autorità repubblicane si arresero (28 gennaio 1871), i parigini si prepararono a combattere sia l'invasore tedesco che il proprio governo.
Il 18 marzo 1871 scoppiò l'insurrezione che portò alla Comune di Parigi, un governo rivoluzionario socialiste. I "comunardi" erano esponenti radicali vicini alle classi operaie che attuarono un programma avanzatissimo: suffragio universale maschile, istruzione laica e gratuita, confisca dei beni ecclesiastici.
Il governo repubblicano di Adolphe Thiers si alleò con l'esercito tedesco per sconfiggere la Comune. L'ultima settimana di maggio 1871, passata alla storia come "settimana di sangue", vide una vera caccia all'uomo: circa diecimila comunardi furono fucilati per le strade di Parigi.
Lezione rivoluzionaria: Per i socialisti, la Comune dimostrò che un giorno il proletariato sarebbe riuscito a prendere il potere, rendendola un simbolo duraturo della lotta di classe.