Cesare e la Seconda Guerra Civile
Giulio Cesare partì dal nulla: non aveva né ricchezze né esperienza militare, ma conquistò la Gallia in sette anni di campagne brillanti. Questi successi lo resero popolarissimo tra i soldati e il popolo romano, ma preoccuparono i suoi alleati.
Quando Cesare chiese di essere eletto console per la seconda volta, Pompeo e il Senato glielo impedirono. La risposta di Cesare fu drastica: nel 49 a.C. attraversò il fiume Rubicone con le sue legioni, pronunciando la famosa frase "Alea iacta est" (il dado è tratto).
Iniziò così la seconda guerra civile. Pompeo fuggì in Egitto, dove venne ucciso dal re Tolomeo XIII che sperava di ottenere il favore di Cesare. Ironicamente, Cesare punì il re per questo tradimento e mise sul trono Cleopatra.
Nel frattempo, Crasso era morto combattendo contro i Parti, lasciando Cesare padrone assoluto di Roma.
Fatto interessante: Attraversare il Rubicone significava dichiarare guerra a Roma stessa - da qui l'espressione "passare il Rubicone"!