Le autonomie locali sono un tema importante nella storia italiana. Nel XII secolo, durante il periodo dell'impero, si verificarono importanti conflitti tra le famiglie Svevi e Sassoni per la corona di Germania. Alla fine, Federico I di Svevia, noto come Barbarossa, fu scelto come imperatore.
Autonomie comunali e l'impero
Barbarossa cercò di affermare la propria potenza e si accorse che le attività autonomi dei comuni erano considerate illegali. A tal fine, inviò dei Podestà a controllare il rispetto delle leggi da parte dei comuni. Tuttavia, molti comuni, inclusa Milano, non gradirono questa iniziativa e si ribellarono.
La punizione inflitta da Barbarossa a queste città fu molto dura, arrivando a raderne al suolo Milano. Inoltre, impose pesanti tasse che non furono gradite dai comuni. Questi ultimi decisero così di fondare la Lega Lombarda, che sconfisse l'esercito dell'imperatore a Melegnano.
Federico II di Svevia
Dopo la morte dei genitori, Federico II fu affidato al papa Innocenzo III, il quale interferì nelle faccende di governo considerandosi vicario di Gesù, quindi incaricato di decidere chi potesse essere imperatore. Federico II fu nominato imperatore sia di Sicilia che di Germania nel 1212.
Federico promise al papa di non unire i territori di Germania e Sicilia per evitare di accerchiare lo stato della chiesa. In seguito, cedette la corona al figlio primogenito Enrico e divenne imperatore dello stato della chiesa, ma dovette recarsi in Terra Santa.
Autonomie locali: conclusioni
In sintesi, le autonomie locali rientrano tra i principali temi della storia italiana. I conflitti tra l'impero e i comuni italiani, come nel caso di Federico Barbarossa, hanno segnato importanti momenti della storia del Paese. Federico II di Svevia, insigne personaggio dell'epoca, è stato protagonista di numerosi avvenimenti che ne hanno sottolineato il ruolo centrale.