L'ultima invasione: i Longobardi
I Longobardi, originari probabilmente della Scandinavia, si spostano gradualmente verso sud fino alla Pannonia (odierna Ungheria). La loro penetrazione in Italia dal Friuli nel 568 trasforma quella che doveva essere una semplice scorreria in un vero stanziamento, dato che l'imperatore bizantino non riesce a impedire l'invasione.
I Longobardi dilagano rapidamente in tutta la Pianura Padana, in Toscana, nelle zone appenniniche e fino a Benevento. I comandi bizantini scelgono di abbandonare le aree meno strategiche e concentrare le forze su zone chiave: Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria, Napoli, Ravenna, la Pentapoli adriatica, la costa ligure e Venezia.
L'invasione longobarda segna una novità importante nella storia italiana: per la prima volta la penisola si ritrova divisa in due aree con culture e religioni diverse. L'area longobarda viene chiamata Longobardia (da cui Lombardia), mentre quella bizantina attorno a Ravenna diventa Romània (da cui Romagna).
I rapporti fra Longobardi e Romani sono spesso ostili, diversamente da altre invasioni. L'antica aristocrazia romana viene spazzata via, molte città vengono abbandonate e la differenza religiosa pesa enormemente: i Longobardi sono ariani e solo gradualmente si avvicinano al cattolicesimo.
Svolta decisiva: L'invasione longobarda pone fine definitivamente all'unità politica dell'Italia, creando una divisione che durerà secoli.