Il Congresso di Vienna e i primi moti rivoluzionari
Dopo la sconfitta di Napoleone, le potenze europee si riunirono nel Congresso di Vienna (1814-1815) per ridisegnare la mappa dell'Europa. I protagonisti furono Austria, Gran Bretagna, Prussia, Russia e Francia, che sostennero il principio di legittimità per restaurare i vecchi regimi. Spesso prevalse però il principio di equilibrio che portò alla creazione di Stati cuscinetto intorno alla Francia.
L'Austria divenne la potenza dominante in Italia, controllando direttamente o indirettamente gli Stati della penisola. Nel 1815 nacque la Santa Alleanza tra Austria, Russia e Prussia, un patto militare con cui questi paesi si impegnavano a reprimere qualsiasi tentativo di rivoluzione in Europa (principio di intervento).
Negli anni Venti scoppiarono i primi moti rivoluzionari guidati da studenti, intellettuali e militari che chiedevano Costituzioni e maggiori libertà. Le società segrete come la Carboneria in Italia organizzarono rivolte in vari paesi. Questi moti fallirono principalmente perché il popolo restava estraneo alle idee rivoluzionarie.
💡 Le insurrezioni più significative del periodo includono i moti in Spagna e Portogallo nel 1820, l'indipendenza greca dagli Ottomani nel 1829 e il moto russo del 1825, che fu brutalmente soffocato.