La causa politiche Prima Guerra Mondiale fu un complesso intreccio di tensioni e alleanze tra le potenze europee all'inizio del XX secolo.
L'evento scatenante del conflitto fu l'esplorazione Austria-Ungheria e Serbia 1914, quando l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austro-ungarico, fu assassinato a Sarajevo da un nazionalista serbo. Questo tragico evento portò l'Austria-Ungheria a dichiarare guerra alla Serbia, innescando un effetto domino di alleanze militari che coinvolse rapidamente le maggiori potenze europee. La Russia si schierò con la Serbia, mentre la Germania supportò l'Austria-Ungheria. La Francia e la Gran Bretagna si unirono alla Russia, formando la Triplice Intesa.
L'Italia, inizialmente legata alla Triplice Alleanza con Germania e Austria-Ungheria, scelse la neutralità Italia Prima Guerra Mondiale nell'agosto 1914. Questa decisione fu presa perché il trattato di alleanza aveva carattere difensivo, e l'Italia non era obbligata a intervenire in una guerra di aggressione. Inoltre, c'erano forti tensioni con l'Austria-Ungheria per i territori irredenti (Trentino e Trieste). Solo nel maggio 1915, dopo il Patto di Londra, l'Italia entrò in guerra a fianco dell'Intesa, spinta dalla promessa di ottenere i territori desiderati in caso di vittoria. Il conflitto si trasformò rapidamente in una guerra di logoramento, caratterizzata da lunghe battaglie di trincea e dall'uso di nuove armi come i gas tossici, i carri armati e gli aerei da combattimento. La guerra coinvolse non solo i soldati al fronte ma anche la popolazione civile, segnando l'inizio della guerra totale moderna.