Sindacalismo rivoluzionario e nazionalismo
Sorel propone il sindacalismo rivoluzionario nel 1906: gli operai devono liberarsi dai partiti socialisti burocratici e fare la rivoluzione da soli, usando la violenza e lo sciopero generale come "mito" mobilitante.
Dall'altra parte nasce il nazionalismo moderno, molto diverso dal semplice amor di patria. È un'ideologia esclusiva che disprezza gli altri popoli e diventa il fondamento teorico dell'imperialismo. Serve a giustificare la conquista di nuovi mercati e territori.
Il militarismo diventa politica di Stato: mantenere un forte esercito garantisce sicurezza interna e prestigio internazionale, stimolando anche l'industria pesante. Si sviluppano movimenti come pangermanesimo e panslavismo.
L'antisemitismo si radicalizza: gli ebrei vengono visti come nemici interni che non si assimilano mai. Come reazione, Theodor Herzl fonda il sionismo per creare uno Stato ebraico in Palestina.
La Chiesa reagisce alla sfida socialista con la Rerum Novarum di Leone XIII, prendendo posizione sui problemi sociali. Nasce il modernismo con Romolo Murri e la democrazia cristiana, ma Papa Pio X condanna queste correnti e scomunica Murri nel 1909.
💡 Ricorda: Nazionalismo e socialismo sono le due grandi ideologie di massa che si scontrano e che domineranno il XX secolo.