La civiltà dell'antico Egitto si sviluppò grazie a diversi fattori fondamentali che ne determinarono la grandezza.
L'organizzazione sociale della civiltà egizia era strutturata in modo piramidale, con il faraone al vertice considerato una divinità vivente. Sotto di lui c'erano i nobili e i sacerdoti che gestivano il potere politico e religioso, seguiti dagli scribi che si occupavano dell'amministrazione. Alla base della piramide sociale c'erano gli artigiani, i contadini e gli schiavi che costituivano la maggioranza della popolazione e svolgevano i lavori più pesanti. Questa rigida struttura sociale garantiva stabilità e ordine.
L'importanza del fiume Nilo per gli antichi egizi non può essere sottovalutata: il grande fiume era considerato un dono degli dei e rappresentava la vera linfa vitale della civiltà. Le sue inondazioni periodiche fertilizzavano naturalmente i terreni circostanti, permettendo lo sviluppo dell'agricoltura e garantendo abbondanti raccolti. Il Nilo fungeva anche da principale via di comunicazione e trasporto, facilitando gli scambi commerciali e lo sviluppo economico nell'antico Egitto. Grazie alla presenza del fiume, gli egizi svilupparono tecniche agricole avanzate come l'uso di canali per l'irrigazione e strumenti per misurare le piene. L'economia si basava principalmente sull'agricoltura, con la coltivazione di grano, orzo, lino e papiro, ma fiorirono anche l'artigianato e il commercio. Gli egizi commerciavano con i popoli vicini scambiando prodotti agricoli e manufatti artigianali con materie prime come legno, oro e pietre preziose. Questa complessa organizzazione economica e sociale, unita alle favorevoli condizioni geografiche, permise all'antica civiltà egizia di prosperare per millenni lungo le rive del Nilo.