La successione dinastia Giulio-Claudia segnò un periodo cruciale nella storia dell'Impero Romano, iniziando con l'ascesa di Tiberio nel 14 d.C. Questo periodo storico fu caratterizzato da importanti cambiamenti politici e sociali che influenzarono profondamente la struttura dell'impero.
La politica estera e interna di Caligola rappresentò uno dei capitoli più controversi di quest'epoca. Il suo regno, durato dal 37 al 41 d.C., fu segnato da decisioni eccentriche e spesso autoritarie. Caligola inizialmente godette del favore popolare, ma il suo governo divenne progressivamente più tirannico. La sua amministrazione si distinse per spese eccessive, progetti architettonici ambiziosi e una politica estera aggressiva, particolarmente nelle province orientali dell'impero. Le sue azioni provocarono tensioni con il Senato e l'aristocrazia romana, culminando nel suo assassinio.
Le riforme amministrative di Claudio imperatore portarono significativi miglioramenti nella gestione dell'impero. Claudio, salito al potere nel 41 d.C., si dedicò a modernizzare l'amministrazione pubblica, introducendo nuove figure professionali nella burocrazia imperiale e migliorando il sistema fiscale. Le sue riforme includevano l'espansione dei diritti di cittadinanza, il potenziamento delle opere pubbliche e il miglioramento delle infrastrutture, come la costruzione di acquedotti e porti. Particolare attenzione fu dedicata all'organizzazione delle province, con l'introduzione di nuovi sistemi di governo locale e la standardizzazione delle procedure amministrative. Queste riforme contribuirono significativamente alla stabilità e all'efficienza dell'impero, creando un modello amministrativo che sarebbe stato seguito dai successivi imperatori.