La Riforma della Chiesa e lo Scontro tra Papa e Imperatore
Intorno al 1000 la Chiesa è in crisi totale: corruzione, violazione del celibato e soprattutto simonia (compravendita delle cariche ecclesiastiche). Molti scelgono la carriera ecclesiastica solo per interesse economico.
La svolta arriva nel 910 con l'Abbazia di Cluny in Borgogna, fondata dal duca Guglielmo di Aquitania. Il nuovo ordine monastico promuove una riforma basata su povertà, castità e semplicità, rifacendosi al cristianesimo delle origini.
Nel 1059 Papa Niccolò II promulga il Decretum in electione papae: solo i cardinali possono eleggere il Papa, escludendo aristocratici e imperatore.
Il conflitto esplode con Papa Gregorio VII (1073): abolisce le nomine dei vescovi da parte delle autorità politiche, entrando in scontro con l'imperatore Enrico IV. Enrico cerca di deporre il Papa, ma Gregorio lo scomunica attraverso il Dictatus papae - 27 principi che fissano i poteri supremi del Papa.
Inizia così la lotta per le investiture, uno scontro epico che cambierà per sempre i rapporti tra Chiesa e Stato.
Rivoluzione totale: La riforma cluniacense trasforma la Chiesa da istituzione corrotta a guida spirituale dell'Europa medievale.