Le origini del cristianesimo nella Palestina romana
La Palestina del I secolo è un crocevia di idee religiose diverse. Qui convivono i sadducei filo-romani, i farisei rigorosi, gli zeloti ribelli e gli esseni isolati nel deserto. È in questo contesto che nasce Gesù intorno al 5 a.C., durante il regno di Erode il Grande.
Il nome ebraico di Gesù era Yeshua ("Jahvè è salvezza"), ma i discepoli lo chiamarono Christós, che significa "unto" o "consacrato". Nato a Betlemme e cresciuto a Nazareth, inizia a predicare a trent'anni una religione rivoluzionaria basata sull'amore e la misericordia.
La sua predicazione dura solo tre anni. Nel 33 d.C. viene arrestato dal sinedrio ebraico, processato da Ponzio Pilato e crocifisso. Il suo messaggio però sopravvive grazie ai quattro Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
💡 Ricorda: Il cristianesimo si basa sull'amore, non sulla paura delle punizioni divine come nelle religioni precedenti.
Paolo di Tarso diventa fondamentale per la diffusione del cristianesimo. Inizialmente persecutore dei cristiani, si converte sulla via di Damasco e diventa apostolo. Viaggia per tutto il Mediterraneo predicando e scrivendo lettere alle comunità cristiane, fino al martirio sotto Nerone.