Il brigantaggio: quando il Sud si ribellò
Le tasse eccessive e la coscrizione obbligatoria scatenarono nel Mezzogiorno una rivolta senza precedenti. I "briganti" non erano semplici criminali, ma vere bande armate di contadini poveri, ex soldati borbonici e spesso anche preti, appoggiate dalle comunità locali.
La risposta della Destra fu durissima: nell'agosto 1862 inviarono 160.000 soldati al Sud con ordini brutali - fucilazione immediata per chi aveva le armi, lavori forzati per chi aiutava i ribelli. Venne proclamato lo stato d'assedio e poi la legge Pica istituì lo "stato di brigantaggio".
Il generale Emilio Pallavicini condusse una campagna spietata, evitando scontri aperti ma puntando su mobilità, spie e propaganda del terrore: migliaia di fotografie macabre dei briganti uccisi venivano diffuse per intimidire la popolazione.
Parallelamente, continuava il completamento dell'unità: mancavano ancora Veneto, Trentino, Venezia Giulia (sotto l'Austria) e Roma con il Lazio (Stato pontificio). Garibaldi tentò due volte di conquistare Roma, ma fu fermato prima sull'Aspromonte nel 1862, poi a Mentana nel 1867.
Curiosità: La "guerra civile" nel Sud durò anni e costò più vite delle guerre d'indipendenza!