I moti del 1848 nell'Impero Asburgico e negli Stati tedeschi
Le notizie dalla Francia arrivarono come un fulmine nell'Impero Asburgico. A Vienna, fine marzo 1848: migliaia di persone in piazza contro l'assolutismo. La pressione fu così forte che l'imperatore Ferdinando I licenziò Metternich (il simbolo della Restaurazione!) che scappò in Inghilterra.
Furono concesse libertà di stampa e un'Assemblea costituente, ma il vero problema era altrove. In Italia, Boemia e Ungheria i popoli sottomessi reclamavano autonomia o indipendenza. Un movimento gigantesco ma disorganizzato - mancava coordinamento.
L'esercito asburgico approfittò di questa debolezza. Una dopo l'altra, le rivolte furono schiacciate: prima Praga, poi Vienna. A dicembre Ferdinando I abdicò in favore del nipote diciottenne Francesco Giuseppe.
💡 Curiosità: L'Ungheria di Lajos Kossuth resistette fino all'agosto 1849, quando fu sconfitta dagli eserciti austriaco e russo insieme!
Anche la Confederazione Germanica esplose nel 1848. L'Assemblea di Francoforte cercò di unificare i 49 stati tedeschi, ma nacque il dilemma: "Grande Germania" (con l'Austria) o "Piccola Germania" (senza Austria, guidata dalla Prussia)?
Prevalse la linea prussiana, ma quando offrirono la corona imperiale a Federico Guglielmo IV, lui rifiutò sdegnosamente un titolo "concesso da rivoluzionari". Fallimento totale dell'unificazione democratica tedesca.