I Fratelli Gracchi: Quando Roma si Divise
Tiberio Gracco nel 133 a.C. riuscì a diventare tribuno della plebe con un piano rivoluzionario: applicare finalmente la vecchia legge agraria. Nessuno avrebbe più potuto possedere più di 500 iugeri di terra pubblica, permettendo allo Stato di recuperare i terreni che i senatori si erano appropriati illegalmente.
Il suo piano era geniale: creare piccoli appezzamenti di 30 iugeri da affittare ai contadini impoveriti. Per finanziare l'operazione, propose di usare il tesoro del regno di Pergamo, appena ereditato da Roma dopo la morte del re Attalo III.
Ma i latifondisti videro la riforma come un furto delle loro proprietà. Quando Tiberio cercò di ricandidarsi nel 132 a.C., il Senato lo accusò di voler fare un colpo di Stato. Il risultato? Tiberio fu ucciso insieme ai suoi sostenitori durante gli scontri.
💡 Ricorda: La legge agraria non era una novità - esisteva già, ma nessuno la rispettava più!
Gaio Gracco nel 123 a.C. riprese la battaglia del fratello, ma stavolta con una strategia più furba. Aveva capito che serviva un ampio consenso per vincere contro il Senato.
La sua prima mossa fu conquistare i cavalieri: gli diede il controllo della riscossione dei tributi nella ricchissima Provincia d'Asia e li mise a capo dei tribunali che giudicavano i governatori corrotti. In cambio, ottenne il loro appoggio politico.
Per il popolo romano organizzò distribuzioni gratuite di grano, ripropose la legge agraria, alleggerì il servizio militare e fece costruire nuove strade. Nel 122 a.C. fu rieletto tribuno, segno che la sua strategia funzionava.
Il suo errore fatale fu proporre di dare la cittadinanza romana ai socii italici. Il popolo romano si ribellò: non voleva condividere i propri privilegi! Gaio perse consenso e nel 121 a.C. non fu rieletto. Tentò allora la rivolta armata, chiamando anche gli schiavi, ma il Senato soffocò brutalmente la ribellione.