La Guerra contro Pirro
Dopo la definitiva sconfitta dei Sanniti nel 290 a.C., Roma era diventata la città più potente della penisola italica, senza più concorrenti diretti. Tuttavia, nel 282 a.C., una flotta romana fu distrutta da quella di Taranto presso Otranto, portando a una nuova dichiarazione di guerra.
In questo contesto entra in scena Pirro, signore del regno dell'Epiro. Le colonie greche di Taranto e Siracusa, prive della protezione macedone dopo la morte di Alessandro Magno, si rivolsero a lui per aiuto contro l'espansione romana.
Definition: Pirro era il re dell'Epiro, una regione dell'antica Grecia, noto per le sue campagne militari in Italia e Sicilia.
Nel 280 a.C., Pirro sbarcò in Italia con un esercito di 30.000 uomini. Il primo scontro si concluse con una vittoria di Pirro a Eraclea, in Basilicata, grazie all'uso innovativo degli elefanti da guerra. Il secondo scontro, ad Ascoli Satriano in Puglia, vide ancora Pirro vittorioso, ma con pesanti perdite.
Highlight: L'uso degli elefanti da guerra da parte di Pirro rappresentò una novità tattica che inizialmente spiazzò i Romani.
Nel 278 a.C., Pirro si trasferì in Sicilia per combattere a fianco di Siracusa contro Cartagine. Tornato in Italia nel 275 a.C., affrontò i Romani in un terzo scontro a Maleventum (in seguito ribattezzata Benevento dai Romani). Nonostante alcune vittorie iniziali, le pesanti perdite subite costrinsero Pirro a ritirarsi.
Vocabulary: La "guerra di Pirro" è diventata un'espressione per indicare una vittoria ottenuta a caro prezzo, quasi equivalente a una sconfitta.
La guerra si concluse nel 272 a.C. con la vittoria definitiva dei Romani, segnando il consolidamento del dominio di Roma sull'Italia meridionale e ponendo le basi per la sua futura espansione nel Mediterraneo.