La Rivoluzione Americana: Le Tredici Colonie e il Cammino verso l'Indipendenza
Le tredici colonie americane rappresentavano un mosaico di diversità economiche e sociali che ha gettato le basi per la futura nazione americana. La loro composizione variava significativamente da regione a regione, creando un sistema complesso e interconnesso di attività produttive e commerciali.
Definizione: Le colonie americane si dividevano in tre macro-regioni: settentrionali, centrali e meridionali, ognuna con caratteristiche distintive che ne determinavano l'economia e la struttura sociale.
Le colonie del Nord si distinguevano per la loro vocazione industriale, specializzandosi nella produzione navale e ferroviaria, sfruttando le vaste risorse boschive per il legname e il commercio delle pellicce. Le colonie centrali presentavano invece un'economia mista, che combinava attività industriali e agricole. Il Sud si caratterizzava per le grandi piantagioni che dipendevano dal lavoro degli schiavi africani, creando un sistema economico basato sull'agricoltura intensiva.
La tensione con la madrepatria inglese iniziò a crescere dopo la Guerra dei Sette Anni, quando il governo britannico impose una serie di misure fiscali oppressive. Lo Stamp Act del 1765 rappresentò un punto di svolta cruciale, provocando le prime manifestazioni di dissenso organizzato. La risposta delle colonie fu guidata dal Parlamento della Virginia, con Thomas Jefferson che articolò le rivendicazioni coloniali basandosi sul principio di "no taxation without representation".
Esempio: Il Boston Tea Party del 1773 rappresenta l'emblema della resistenza coloniale. Quando la Compagnia delle Indie ottenne il monopolio del commercio del tè, i coloni reagirono gettando in mare il carico delle navi, un atto di protesta che divenne simbolo della ribellione americana.