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28/6/2022
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Giuseppe Mazzini Giuseppe Mazzini è un patriota ed attivista che si batte per l'autodeterminazione del proprio paese: la libertà di un paese di scegliere la sua forma di governo e quella che Mazzini e i suoi seguaci vogliono la democrazia. Si batté per un'Italia democratica e repubblicana con una ispirazione religiosa tanto che lo slogan era: "Dio e popolo". La fede di Mazzini La fede di Mazzini è però una fede laica perché il suo credo è quello della libertà di un popolo. Per Mazzini sono i popoli e quindi le nazioni, i veri protagonisti della storia; questo perché sono i popoli che possono realizzare ,compattandosi, un'umanità libera. Cosa è Mazzini? Mazzini è però un rivoluzionario, in quanto sostenitore dell'uso delle armi, perché (per lui) in Italia sarebbe stato possibile cacciare gli austriaci ed essere finalmente liberi solo se tutto il popolo (non solo gli intellettuali degli altri moti) fosse sceso nelle piazze a combattere. Per Mazzini era proprio necessaria la propaganda politica e quindi l'uscire e parlare alle masse e non operare in segreto. Cosa crea? Nel 1831 Mazzini crea una sua associazione: "Giovine Italia"; il nome deriva dal fatto che la sua speranza è completamente riposta nei giovani. Solo loro, attraverso l'entusiasmo e l'esigenza di sentirsi liberi, battersi e combattere per la libertà del Paese. Dove si...
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Stefano S, utente iOS
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trovava in quel periodo? Nel 1831,quando fonda il suo partito, Mazzini era in esilio in Francia (a Marsiglia) e in generale trascorse gran parte della sua vita in esilio a causa delle persecuzioni austriache. Si trovava a Marsiglia dopo essere stato imprigionato per la sua attività politica. Cosa fa per diffondere il suo programma? Per diffondere il suo programma politico fondò un periodico (giornale) chiamato come l'associazione "Giovine italia". Il giornale tra il 32 e il 34 fu pubblicato clandestinamente per via della paura della censura austriaca. Cosa altro fonda? Nel 1834 mentre era a Terna fondò un partito di respiro europeo per estendere il suo programma fuori dall'Italia (ovvero combattere per l'indipendenza del proprio paese) e fondò quindi la "Giovine Europa". Cosa organizza? Mazzini quindi non è un moderato o un riformista ma è un rivoluzionario. A partire dal 1833 organizza una serie di rivolte in Savoia (in Piemonte) a cui partecipa un altro personaggio leggendario della storia risorgimentale italiana: Giuseppe Garibaldi. Anche lui venne però esiliato per le sue idee anti-austriache e fu mandato nell'America del Sud. Mazzini organizza anche rivolte a Genova e in Romagna ma tutte si rivelano un insuccesso e tutti i rivoltosi vengono sconfitti dagli austriaci. Quale fu la rivolta più rovinosa? La rivolta più rovinosa (si risolse in un vero e proprio massacro) fu quella organizzata dai fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, due ufficiali venezia facenti parte della marina militare austriaca ma erano iscritti alla Giovane Italia (erano quindi Manzoniani). I due si attivano e da Venezia partono coi loro seguaci a liberare l'Italia partendo dal Sud (dove c'erano i Borbone). Sbarcano in Calabria con una 20 di patrioti. Qui a Cosenza gli abitanti stavano organizzando una rivolta contro i Borbone ma quando arrivano la sommossa era già conclusa e i Borbone catturano questi rivoluzionari e 9 dei 20 furono fucilati e tra questi c'erano i due fratelli Bandiera. Se l'ideologia di Mazzini è concreta e basata sull'idea della necessità delle armi e della rivoluzione, in Italia c'erano ideologie politiche più moderate con patrioti a favore di riforme: ritenevano che le riforme sarebbero bastate a cambiare l'Italia. Altre ideologie Se l'ideologia di Mazzini ci sono anche ideologie moderate e riformiste come Vincenzo Gioberti, un abate torinese che scrisse "Del Primato morale e civile degli italiani" dove espone quello che è il suo pensiero. Vorrebbe un'Italia intesa come una confederazione di principi italiani, tutti sotto la residenza del papa. Dato che è un moderato dice che l'Italia ha bisogno di riforme politiche ed amministrative. La protesta di Gioberti fu definita neo- guelfa (i guelfi nell'età comunale seguivano il Papa e quindi la sua protesta è detta neo- guelfa perché si rifà ai guelfi del Medioevo). Un'altra proposta è quella di Cesare Balbo, piemontese che proponeva una confederazione sotto la guida del Regno di Sardegna. Un altro torinese era d'accordo con tali idee: Massimo D'Azeglio. Accanto a queste proposte moderate, ce ne sono altre di stampo repubblicano estremo (radicale) tra cui si distingue quella di Carlo Cattaneo, economista ed illuminista milanese. Era convinto della necessità di riforme politiche ed economiche ma proponeva di fare dell'Italia una repubblica federale. Seguiva le stesse idee Giuseppe Ferrari.