Le riforme di Augusto
Augusto realizzò due riforme fondamentali per consolidare il suo potere. La riforma dell'esercito aveva due obiettivi: renderlo più efficiente riducendo le legioni e permettendo l'arruolamento anche agli abitanti delle province, e renderlo più fedele trasformando il mestiere del soldato in una carriera ambita.
I soldati alla fine del servizio ricevevano denaro, terre e soprattutto la cittadinanza romana, che garantiva diritti civili e politici fondamentali. Istituì inoltre i Pretoriani, circa 9000 guardie scelte tra i più valorosi, ben pagate e addestrate, guidate dal prefetto del pretorio.
La riforma dell'amministrazione divideva le province in due categorie: le province senatorie (più antiche e stabili, sotto l'influenza del Senato) e le province imperiali (territori di frontiera controllati direttamente dall'imperatore, come Gallia, Spagna e Siria).
Augusto introdusse nuove figure istituzionali, i prefetti, funzionari sotto il suo diretto controllo: prefetto urbano, dell'annona, dei vigili e del pretorio, scelti fra le famiglie senatorie e i cavalieri.
Nella politica estera, pacificò la Spagna 26−19a.C., sconfisse i Salassi fondando Aosta (25 a.C.), ma subì una grave sconfitta in Germania nella foresta di Teutoburgo. Con i Parti trovò una soluzione diplomatica nel 20 a.C.
Innovazione: I Pretoriani diventarono una forza fondamentale per la sicurezza dell'imperatore e dell'Impero.