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federico II

22/9/2022

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Federico di Svevia è il figlio di Enrico VI e Costanza d'Altavilla, nipote di Barbarossa.
Federico ereditò dalla madre la corona di Sicilia

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Federico di Svevia è il figlio di Enrico VI e Costanza d'Altavilla, nipote di Barbarossa. Federico ereditò dalla madre la corona di Sicilia e nel 1212, con l'appoggio di Papa Innocenzo III, la corona di Germania per aspirare al titolo imperiale. Nel 1220 fu eletto imperatore con il nome di Federico II, e aveva l'appoggio del Papa. Federico II aveva come progetto di ricostruire l'autorità imperiale in Italia, per cui decise che la sua base sarebbe stata la Sicilia, precisamente Palermo, e di conseguenza abbandonò la Germania dove ritornò di rado. I grandi signori feudali che abitavano in Germania ne presero il controllo. Federico doveva riportare i grandi feudatari siciliani a obbedire, affidò la sua riforma a un'opera chiamata costituzione di Melfi nel 1231. in questa costituzione di Melfi si affermava che: ● nello Stato il re deve essere l'unico potere a quale tutti devono sottostare tutte le funzioni politiche dovevano essere esercitate dal re e dei suoi funzionari ● tutti avevano l'obbligo di pagare le tasse solo gli ufficiali del re potevano fare un uso legittimo della forza l'amministrazione era affidata a una burocrazia laica,ovvero non religiosa, che era pagata con stipendi fissi, mentre c'era un consiglio che fungeva da organo esecutivo,ovvero il governo. Federico dà al suo regno un'impronta originale e a un'apertura su l'espansione di...

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Didascalia alternativa:

culture diverse, infatti, presso la sua corte ospitava studiosi, e arrivarono anche alcuni poeti provenzali in fuga dalla loro terra per la crociata contro i catari, con loro arrivò in Italia la lirica che aveva come tema l'amore cortese e successivamente si sviluppò la scuola siciliana, il primo movimento poetico della letteratura italiana. I rapporti tra Federico II e la Chiesa furono difficili, il primo scontro ebbe come oggetto la crociata poiché Federico rimandava sempre la sua partecipazione, per cui Papa Gregorio IX lo scomunicò nel 1227,quindi Federico si decise a partire nella sesta crociata nel 1228. arrivato a Gerusalemme Federico trattò per via diplomatica con il sultano al Malick, nipote del Saladino, Federico riuscì a conquistarla anche per pochi anni, ma al papa non piacque questa conquista poiché la riteneva contraria ai principi della guerra santa,e lo scomunicò per la seconda volta. Nel 1226 i comuni del nord ridiedero vita alla lega lombarda, poiché avevano paura che il controllo statale si potesse estendere dalla Sicilia, ed ebbero l'appoggio del Papa. le città italiane si divisero tra i sostenitori del papa, chiamati guelfi, e i sostenitori dell'imperatore, chiamati ghibellini, dopo una lunga trattativa Federico e la lega si scontrarono nella battaglia di cortenuova nel 1237, vinse Federico. dopo la battaglia di cortenuova Federico ebbe la sua terza scomunica nel 1239 da Papa Innocenzo IV, durante il concilio di Lione nel 1245 Innocenzo IV invitò i sudditi a non obbedire più a Federico e la Chiesa lo dichiarò l'anticristo. I feudatari tedeschi colsero l'opportunità per cercare un nuovo candidato a Federico, nel 1249 suo figlio Enzo divenne prigioniero e Federico morì improvvisamente nel 1250. Con la morte di Federico II, e anche con quello di suo figlio Corrado e l'altro suo figlio Enzo prigioniero, La corona passò a un figlio illegittimo Manfredi, i ghibellini in lui trovarono un punto di riferimento, ebbero una vittoria nella battaglia di montaperti nel 1260, il papà chiese l'aiuto di Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia,che scese in Italia e organizzò una crociata contro Manfredi, lo scontro si concluse a Benevento nel 1266 con l'uccisione di Manfredi. E così ebbe inizio il dominio angioino. gli angioini si trasferirono da Palermo a Napoli, nel 1282 il malcontento causato da questa situazione causò una sollevazione popolare conosciuta anche come rivolta dei vespri Siciliani. i siciliani ottennero l'aiuto di Pietro III d'Aragona contro le truppe di Carlo d'Angiò. l'intento degli Aragonesi era di subentrare agli agioini, ma dovettero accontentarsi della Sicilia invece che del controllo di tutta l'Italia meridionale, ottennero la Sicilia con la pace di caltabellotta nel 1302 provvisoriamente e poi definitivamente con il trattato di Avignone nel 1372, che sancì la separazione del Regno di Sicilia da quello di Napoli. il regno dei ragona trovo in Sicilia un'importante base per la sua espansione commerciale e militare, tuttavia Napoli, che era diventata capitale del Regno angioino, cresceva in ricchezza, però non raggiunse mai la forza economica delle grandi città. nella parte centro-settentrionale fiorivano i comuni che erano riusciti ad avere una propria autonomia. la crisi dell'impero Nella seconda metà del tredicesimo secolo Consenti ai comuni di accrescere ancora di più le proprie libertà e fu proprio questa forte autonomia a impedire un processo di unificazione territoriale. in modello comunale italiano si distingueva da quello delle città europee per il controllo urbano sulla campagna circostante, il contado, anche se l'estensione del contado fu molto spesso un motivo di rivalità e di scontro fra comuni vicini. Milano aveva dimostrato di volersi espandere, si affermò come un centro di produzione tessile e metallurgica. nel quadro sociale di Milano possiamo trovare i popolani, ovvero gli artigiani o i mercanti, e i magnati, gli esponenti delle famiglie più potenti. ma ci fu un'altra separazione ovvero il popolo grasso (associazione della Motta), in cui erano inclusi i rappresentanti delle professioni più redditizie, e il popolo minuto(associazioni della credenza di Sant'Ambrogio), al suo interno potevamo trovare i membri delle corporazioni minori come i mercanti e artigiani. avevano un punto in comune che era di limitare i privilegi della nobiltà feudale. la divisione tra magnati e popolani divise i della Torre, di parte guelfa che sostenevano i popolani, e i visconti di parte Ghibellina che sostenevano i magnati. Venezia decise di espandersi sulla terraferma, anche si era sviluppata come centro di commercio marittimo, e al suo sviluppo dietro impulso le crociate, a cui i veneziani diedero supporto nella quarta crociata nel 1202. Venezia era governata da un doge, ovvero una guida, la cui carica divenne limitata dal controllo delle altre magistrature fra queste abbiamo la più importante che era il maggior Consiglio, un'assemblea in cui si eleggeva il doge. dal 1172 avevano accesso al maggior Consiglio solamente i membri delle famiglie mercantili più potenti. questa chiusura oligarchica suscito proteste dai ceti popolari, grazie alla stabilità interna di Venezia, indirizzo tutti gli sforzi per la costruzione di un grande impero commerciale nel Mediterraneo. Venezia dovette confrontarsi con Genova che aveva fondato due colonie importanti caffa e tana. Genova riuscì a battere Venezia in uno scontro navale a curzola nel 1298, questa vittoria non mutò a vantaggio dei Genovesi. tra i combattenti veneziani ci fu anche Marco Polo. Venezia aveva la navigazione sul Mediterraneo orientale, mentre invece Genova attraverso il Tirreno aveva un accesso allo stretto di Gibilterra. Genova esportava merci pregiate come il vino l'olio e il sale, il sale poteva essere prodotto solo nelle regioni con climi caldi. i marinai genovesi risalirendo le coste della Spagna e della Francia, furono fra i primi a fare pratica di navigazione nell'Atlantico, infatti i primi furono i fratelli Vivaldi nel 1291, da quel viaggio non fecero ritorno, ma nel 1312 segui le loro orme un altro genovese che scopri le isole Canarie. la vita politica di Genova fu segnata dalle lotte tra le grandi famiglie, tra guelfi e Ghibellini. questa instabilità politica non ebbe ripercussioni sullo sviluppo commerciale, solo all'inizio del trecento Genova decise di seguire l'esempio di Venezia istituendo un doge. nel corso del XIII secolo Firenze ebbe uno sviluppo sia come centro di produzione sia dal punto di vista del commercio, possiamo ricordare il fiorino che era una moneta d'oro coniata a Firenze a partire dal 1252 e diventò la moneta di scambio preferita in tutta Europa. Firenze venne coinvolta scontro fra gli eredi di Federico II e la casa angioina. con la morte di Manfredi il partito ghibellino per il suo punto di riferimento e Firenze tornò in mano ai guelfi, e segui una fase di conflitto in cui il popolo grasso venne rappresentato dalle arti maggiori, ovvero le corporazioni dei grandi mercanti della lana e della seta ecc. nel 1293 furono emanati gli ordinamenti di giustizia che non vennero modificati neanche quando il partito guelfo si divise tra guelfi neri e guelfi Bianchi. i guelfi neri furono appoggiati dal papà invece i bianchi avevano l'appoggio dell'imperatore. la vittoria dei guelfi neri rafforzò il potere dell'oligarchia fiorentina, che continuo aver guidare lo sviluppo economico della città, che ormai era diventata una delle più ricche d'Europa.