Gustave Courbet: L'Artista Rivoluzionario
Courbet non è solo un pittore, ma un vero rivoluzionario sociale. Trasferitosi da Ornans a Parigi, frequenta intellettuali come Baudelaire e partecipa attivamente alla Comune di Parigi, finendo addirittura in prigione per le sue idee politiche.
"L'Atelier dell'Artista" (1855) è il suo manifesto ideologico. Al centro del quadro c'è Courbet stesso che dipinge un paesaggio della sua città natale, circondato da trenta personaggi che rappresentano "il mondo che viene a farsi dipingere da me". A sinistra troviamo i poveri e gli emarginati, a destra gli intellettuali e gli artisti.
L'opera venne rifiutata dall'Esposizione Universale di Parigi del 1855, ma Courbet non si arrende: organizza una contro-esposizione per mostrare al mondo la sua arte "scomoda". La sua tecnica pittorica volutamente non omogenea riflette la complessità della società che rappresenta.
Daumier continua questa tradizione realista con "Vagone di Terza Classe" (1862), mostrando la durezza dei viaggi ferroviari per la gente comune. I colori bruno e azzurro evocano perfettamente la polvere e la miseria dell'ambiente.
Nota importante: L'arte realista non giudica moralmente - semplicemente mostra la realtà com'è, senza idealizzazioni romantiche.