La pittura fiamminga e Piero della Francesca rappresentano due delle più importanti espressioni artistiche del XV secolo, caratterizzate da approcci molto diversi alla rappresentazione della realtà.
Piero della Francesca: vita si svolse principalmente tra Sansepolcro e le corti italiane del Rinascimento. La sua arte si distingue per l'uso rigoroso della prospettiva matematica e la ricerca della perfezione geometrica nelle forme. Le sue opere più celebri, come il Battesimo di Cristo, mostrano figure solenni e monumentali immerse in paesaggi luminosi e cristallini. Lo stile di Piero unisce la razionalità matematica tipica del Rinascimento italiano con una profonda spiritualità, creando composizioni di straordinario equilibrio. Tra le caratteristiche principali della sua pittura troviamo l'uso sapiente della luce, che modella le forme con delicatezza, e la costruzione prospettica rigorosa dello spazio.
La pittura fiamminga si sviluppò invece nelle Fiandre con caratteristiche molto diverse. Le differenze arte fiamminga e rinascimentale sono evidenti: mentre gli italiani privilegiavano la prospettiva geometrica e la monumentalità, i fiamminghi erano maestri nel rendere i dettagli minuziosi e le texture dei materiali. Le caratteristiche principali includono l'uso della tecnica a olio, che permetteva di ottenere effetti di luminosità e trasparenza straordinari, l'attenzione quasi microscopica ai particolari e un profondo realismo nella rappresentazione della natura e degli interni domestici. Il Rinascimento fiammingo riassunto evidenzia come questi artisti prediligessero una visione più intima e quotidiana della realtà, rappresentando con cura meticolosa ogni dettaglio, dai ricami dei tessuti ai riflessi negli specchi, creando opere di straordinaria ricchezza visiva e simbolica.